Polemica

Aumenti tariffe dei treni, bagarre in Consiglio regionale. Pd e M5s: “Rivedere subito il contratto di servizio”

Per le minoranze tutele a pendolari e viaggiatori, la replica dell'assessore e della lista Toti: "Lievi incrementi programmati. E stiamo rinnovando il trasporto ferroviario"

treni rock liguria

Liguria. Scontro in Consiglio regionale sugli aumenti delle tariffe di Trenitalia. Su questo argomento sono state illustrate due interrogazioni: la prima da Luca Garibaldi (Pd-Articolo Uno), sottoscritta da tutto il gruppo, la seconda da Paolo Ugolini (Mov5Stelle) e sottoscritta dal collega del gruppo.

Garibaldi ha chiesto alla giunta di intervenire contro gli aumenti delle tariffe di Trenitalia. Il consigliere ha ricordato che dal primo gennaio i biglietti dei treni regionali sono aumentati dal 6% al 9% e gli abbonamenti del 3%, che non è stata emanata nessuna comunicazione agli utenti e che, prima degli aumenti del 2022 i biglietti dei regionali liguri erano del 70% più cari rispetto alla media dei biglietti di tutte le altre regioni.

Ugolini ha chiesto alla giunta di intervenire urgentemente sul Contratto di servizio con Trenitalia 2018-2032, attualmente vigente, per garantire agli utenti ed ai pendolari liguri treni efficienti ed in numero adeguato, con costi in linea con le altre regioni italiane.

Il consigliere ha sostenuto che gli aumenti non sono dovuti all’inflazione, ma per gli onerosi costi dell’affitto di 48 nuovi treni – Rock, Pop e Jazz: ” “È così difficile rispondere nel merito alle interrogazioni portate in Consiglio? A quanto pare sì e francamente l’odierna arrampicata sugli specchi dell’assessore competente va, se possibile, oltre il non aver compreso il nocciolo della questione. I nodi portati oggi in Aula, peraltro, non sono nuovi all’assessorato, benché possano essere una novità per l’attuale titolare, visto che è salito in corsa sulla carrozza regionale a giochi ormai siglati dal suo predecessore. E allora riformulo la domanda: la Regione Liguria intende intervenire sul Contratto di servizio con Trenitalia 2018-2032 per garantire agli utenti e ai pendolari liguri treni efficienti e in numero adeguato, con costi in linea con le altre regioni italiane?”.

“Dal 1° gennaio di quest’anno sono aumentate le tariffe ferroviarie regionali in Liguria, nonostante fossero già più care del 70% della media di tutte le altre regioni italiane. I Comitati pendolari di sigla, accreditati in Regione, ricordano peraltro che gli aumenti di tariffa sulle tratte non sono dovuti all’inflazione, ma a una precisa scelta politica programmata volta a coprire gli onerosi costi dell’affitto di 48 nuovi treni Rock, Pop e Jazz. Treni che non possono, peraltro, viaggiare oltre Imperia. Una beffa!”.

“Crede forse l’assessore che ai liguri si possa far pagare il biglietto più caro d’Italia senza offrire loro un servizio all’altezza? Crede sia giusto che i pendolari del Ponente debbano accontentarsi di treni non solo inadeguati al numero degli utenti (e spesso con servizi igienici carenti per lunghissime tratte), ma addirittura talmente fatiscenti da essere prossimi alla rottamazione? Non crede insomma sia arrivato il momento di convocare Trenitalia per ridiscutere il Contratto siglato? Provi, l’assessore Sartori, a rispondere punto per punto alle domande. Lo faccia nell’interesse dei cittadini che usano i treni per andare a scuola o a lavorare” conclude il consigliere pentastellato.

Per il consigliere regionale del Partito Democratico Armando Sanna: “”Per l’assessore Sartori bisogna rassegnarsi all’aumento dei biglietti dei treni perché programmati e quindi inevitabili, anzi, annuncia che ci saranno aumenti fino al 2032. Di fronte a queste affermazioni sorge spontanea una domanda: ma da che parte sta la Giunta regionale? Degli utenti o dell’azienda? La verità è che la Regione Liguria è completamente supina alle richieste di Trenitalia. Il contratto di servizio, dopo il crollo del ponte Morandi, andava completamente riscritto, considerando la necessità di agevolare e promuovere gli spostamenti su ferro, visti gli innumerevoli cantieri autostradali e i conseguenti disagi”.

“Invece questa giunta non ha fatto nulla. Ha lasciato tutto com’era e ora dice che dovremo accettare aumenti fino al 2032 in cambio di treni nuovi, che arriveranno tra otto anni, nel frattempo ci teniamo un servizio spesso contestato dagli stessi pendolari per qualità e frequenza dei convogli” conclude l’esponente Dem.

L’assessore ai trasporti Augusto Sartori ha ribadito la necessità da parte della Regione di rispettare il Contratto di servizio e ha spiegato che gli aumenti, peraltro, erano programmati per tutto il periodo della durata del contratto stesso, cioè fino al 2032. Sartori ha sottolineato che questo contratto comporta un finanziamento di 500 milioni per ammodernare i treni regionali che, fino al 2018, avevano un’età media di 27 anni. L’assessore ha precisato che attualmente l’età media dei convogli è già scesa a 8 anni e, dopo la consegna dei nuovi treni, scenderà a 5 anni. Sartori ha precisato che la consegna dei treni attualmente è rispettata.

“Il lieve rincaro dei biglietti è necessario perché, come più volte detto, entro la fine dell’anno avremo la consegna degli ultimi dieci nuovi treni per un totale di 48 previsti dal Contratto di Servizio sottoscritto nel 2018 dalla Regione Liguria con Trenitalia. Ad oggi, ed in totale dal 2018, risultano infatti in servizio sulla rete ligure 38 nuovi elettrotreni regionali – 5 complessi Jazz, 15 Pop e 18 Rock – che hanno permesso di definire standard di qualità in progressivo miglioramento sui principali indicatori di performance, come puntualità, regolarità, composizioni e di garantire alla clientela le più innovative tecnologie di bordo, quali people counter, videosorveglianza live e wi-fi. A fine anno, quindi, l’età media della flotta ligure si attesterà a 4,8 anni a fronte dei 27 di inizio 2018: i liguri ora non viaggiano più su carrozze vecchie e malandate” ha sottolineato l’assessore regionale ai Trasporti Augusto Sartori.

“I lievi aumenti tariffari, 6% di media di cui appena 3% per gli abbonamenti, sono previsti anche per finanziare l’ammodernamento degli impianti di manutenzione e l’upgrade tecnologico – aggiunge – Ricordo anche che nel 2019, 2020 e 2021 abbiamo sospeso gli aumenti per la tragedia del Ponte Morandi e per la pandemia. Quelli di quest’anno – conclude Sartori – sono stati in linea con la maggior parte delle Regioni del Centro-Nord Italia e nettamente inferiori rispetto all’indice nazionale dei prezzi al consumo nel mese di dicembre 2022 che risulta aumentato del 11.6% su base annua come comunicato dall’Istat”.

“E’ proprio vero che il treno dei desideri del Pd all’incontrario va. Assistiamo stupiti alle continue lamentele degli esponenti dem per i rincari dei biglietti legati al contratto di servizio firmato con Trenitalia dalla Liguria come dalla quasi totalità delle regioni italiane” rincara la lista Toti in Regione.

“Contratto di servizio e rincari che ci sono sempre stati anche quando la Regione Liguria era amministrata dai dem. Anzi, a dirla tutta, questa giunta era riuscita per due anni, in corrispondenza con la pandemia, a evitare ritocchi delle tariffe peraltro sempre al di sotto di quello che era il valore dell’inflazione”.

“Sì, una cosa è cambiata con la giunta Toti. I treni. Come ben hanno potuto apprezzare i liguri, ma anche i tanti turisti che usufruiscono di un servizio di gran lunga migliorato, la flotta dei convogli che viaggiano sui nostri binari non è neppure paragonabile a quella dell’era geologica del Pd. Oggi il parco dei treni ha un’età media di 9 anni. Nel 2018 carrozze e locomotori avevano mediamente 27 anni di vita sulle spalle, li dimostravano tutti e se li portavano persino maluccio. Questo nonostante i biglietti non venissero certo regalati e i disservizi fossero all’ordine del giorno”.

“Se i treni dei desideri del Pd sono quelli, se il consigliere Sanna e i suoi compagni vogliono viaggiare all’indietro nel tempo, lo dicano apertamente. Noi continueremo a chiedere a Trenitalia di andare verso il futuro, con treni ancora più moderni grazie a ritocchi sempre al di sotto degli aumenti Istat” conclude il gruppo di maggioranza.

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