Savona. Rappresentanti di tutte le forze dell’ordine e dei vigili del fuoco, gli amici dei giovani figli universitari, ma soprattutto tanti, tantissimi colleghi di oggi e di ieri. Sono stati in centinaia questa mattina a ritrovarsi presso la chiesa di San Filippo Neri, in Valloria, per dare l’ultimo saluto a Rosalba Garello, la dirigente della Questura di Savona scomparsa a causa di una grave malattia che l’ha portata via in pochi mesi.
Tanti occhi lucidi per una donna che, in chi ha lavorato con lei (a capo della Squadra Mobile dal 2009 a febbraio 2022 e negli ultimi mesi all’Anticrimine), ha lasciato ricordi dolcissimi. Determinazione, intuito ma anche dolcezza.
E i colleghi hanno voluto ricordarla così nel corso della cerimonia: “Buongiorno, dottoressa. Noi continueremo a salutarla così come ogni mattina davanti alla porta aperta del suo ufficio, perché noi per lei ci sarà sempre. Con l’eleganza che la contraddistingueva, prima ancora di parlare di lavoro ci chiedeva ‘come va’ perché per lei la famiglia veniva prima. Abbiamo condiviso momenti difficili e gioiosi, e lei era sempre accanto a noi, anzi era la prima a combattere. Prima ancora di essere una grande dirigente è stata un grande investigatore, che non ha mai fatto pesare la qualità della sua esperienza. Sarà difficile rinunciare a tutto questo ma sappiamo che non ci abbandonerà. Non dimenticheremo quando ci ha suggerito di nascondere un microfono nel nodo di una cravatta, o quando non ci ha lasciato inseguire dei sospettati perché nevicava e si preoccupava per noi. Siamo onorati di aver lavorato con te”.
Presente anche l’ex questore Giannina Roatta, che con commozione ha voluto ricordarla: “Non è facile dire due parole in un momento così tragico è incomprensibile per noi umani, per i familiari e per chi ha vissuto con lei. Ma credo sì meriti un nostro pensiero. Gli anni in cui abbiamo lavorato insieme sono stati bellissimi, ne ho apprezzato la forza, l’intuito e l’entusiasmo. L’ho sentita al telefono prima di Natale e nella sua voce c’era una forza quasi incomprensibile per chi la ascoltava, ha combattuto come una leonessa. Cambiava e si addolciva solo quando parlava dei suoi figli, la sua vita. Porterò il tuo ricordo nel mio cuore”.
Un riferimento per tutti, Rosalba Garello. Un curriculum di prestigio che però non ne aveva mai intaccato l’umiltà. “Rosalba nella vita dei suoi cari e di chi l’ha incontrata ha fatto sperimentare cosa vuol dire davvero incontrare una roccia – ha ricordato il celebrante nell’omelia – cosa vuol dire per noi, a volte tanto concentrati sui nostri piccoli successi, incontrare una persona con una vita davvero brillante, piena di grandi successi. Come Gesù non era certo lì per mostrare quanto era bravo, così anche lei aveva come scopo servire e proteggere. Quello che lei ha fatto, professionalmente ma anche come figlia, moglie, madre e amica. Guardandola comprendiamo che la vita è anche una cosa dura, è vero, ma che quando incontriamo una persona buona ce ne accorgiamo, e nella vita c’è qualcuno su cui possiamo contare e che ci sostiene. Diamo la nostra disponibilità per fare lo stesso delle nostre vite, perché guardandoci si possa dire come per Rosalba ‘guardate, è tutta suo padre, quello nei cieli”.
Garello è mancata all’età di 57 anni, dopo aver lottato per mesi contro un brutto male. Laureata in Giurisprudenza e sposata con il commissario capo Sergio Felici, dirigente della Squadra Volante, ha lasciato due figli, Marco e Eleonora, entrambi studenti universitari, oltre alla mamma ed una sorella.
Era entrata in Polizia come ispettore a marzo 1994. Dopo il corso di polizia era stata assegnata alla Questura di Milano, dove aveva lavorato presso la Squadra Mobile, occupandosi principalmente di criminalità organizzata.
Nel 1996 il trasferimento a Roma, al Servizio Centrale Operativo, dove era rimasta fino al 1999 per poi frequentare il corso da commissario. E, subito dopo, il trasferimento a Savona. Nella Città della Torretta ha diretto diversi uffici: prima le volanti, poi il personale, e dal 2009 è stata dirigente della Squadra Mobile fino a febbraio scorso, quando ha assunto l’incarico di dirigente dell’Anticrimine.
Lo scorso 29 giugno 2021, fu premiata con un riconoscimento da parte del Ministero dell’Interno destinato ad alcuni “poliziotti distinti per la propria attività professionale”: Garello ottenne una lode “per le capacità professionali dimostrate nel corso dell’operazione di Polizia Giudiziaria, che aveva consentito di disarticolare un sodalizio appartenente alla criminalità organizzata di stampo mafioso operante in varie località della penisola”.