Politica

A Savona Bonaccini: “Non credo che finirà il PD, temo la nostra irrilevanza. Alleanze? Sui programmi” fotogallery

Incontro a Savona con il candidato alle primarie del PD

Savona. “Non credo che finirà il PD, temo una cosa peggiore: la nostra irrilevanza“. Lo ha detto il presidente della Regione Emilia Romagna e candidato alle primarie del Partito Democratico Stefano Bonaccini a Savona, dove ha incontrato gli iscritti e i simpatizzanti del PD savonese. “Io voglio un PD che riscopra la sua vocazione maggioritaria, è il contrario dell’autosufficienza”, ha proseguito Bonaccini.

L’incontro si è tenuto nella Sala Nassiriya di Palazzo Nervi questa sera. Presenti il sindaco di Savona Marco Russo, il vicesindaco Elisa Di Padova, il consigliere regionale Roberto Arboscello, il segretario provinciale Dem Emanuele Parrinello, gli assessori Nicoletta Negro e Lionello Parodi, il sindaco di Spotorno Mattia Fiorini, il vicesindaco di Vado Ligure Fabio Gilardi, diversi consiglieri comunali.

Le alleanze non possono essere fatte solo per battere gli avversari, se non c’è convinzione sui programmi. Abbiamo bisogno di non escludere nessuno, tutti devono sentirsi compresi in una possibile alleanza. Mai più tornare al governo senza vincere. Il Terzo Polo e il M5S devono fare meno opposizione a noi e più al governo. Ci sono temi su cui possiamo fare fronte comune, il governo sta tagliando i fondi alla sanità, non si può tagliare con l’inflazione al 12%”.

Bonaccini ha sottolineato la necessità di collaborare: “La gente sta a casa dal voto perchè non ne può più di un teatrino della politica dove si litiga dal mattino alla sera – aggiunge Bonaccini -, oltre alla critica daremo una proposta alternativa, se su alcune cose potremmo trovare accordo ben venga. Tra l’altro quando si ricoiprono ruoli istituzionali bisogna ricordare che si governa anche per chi non ti governerà mai“.

Sui migranti ha commentato: “Giorgia Meloni è andata in Europa a chiedere di redistribuire i migranti che arrivano, io ho apprezzato la sua posizione. E’ scesa nel mondo reale, non tanto lei, aquanto i suoi dirigenti e i leghisti hanno detti ‘prima gli italiani’, ‘chiusi i porti’. Noi abbiamo fatto quello che il governo ci ha chiesto: il 31 dicembre a Ravenna 100 migranti tra donne e bambini scappati dalla disperazione e dalla fame. Li abbiamo fatti sbarcare e redistribuiti con le prefetture su tutto il territorio regionale. E’ curioso che gli ultimi sbarchi sono avvenuti in porti del Pd e del centrosinistra, attendo di vedere i piani del governo, chi rischia la vita in mare va sempre salvato, l’umanità e la solidarietà non si contrattano col il colore politico“.

Conclude spiegano lo slogan “Energia Popolare”: “Energia perchè bisogna essere tonici, evidenziare cosa si fa bene. E poi bisogna tornare popolari, bisogna tornare tra le persone, dove la gente vive. Non vuol dire diventare capaci, ma solo se si conoscono i luoghi e le persone si può imparare a fare bene”.

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