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Intervista

Wilma Pennino: “Così Confcommercio riparte dopo 27 anni di Bertino. Savona deve puntare in alto”

Inventò il Capodanno in Darsena e lanciò il Chinotto di Savona

confcommercio savona

Savona. Confcommercio della provincia di Savona ha cambiato pelle, dopo 27 anni a guida Vincenzo Bertino. Ora è retta dal presidente Enrico Schiappapietra e da una giunta formata da Matteo Benzi, Barbara Bugini, Laura Chiara, Fabrizio Fasciolo, Giuseppe Molinari, Laura Pagliari, Andrea Valle e Wilma Pennino.

Proprio quest’ultima abbiamo scelto di interpellare, non fosse altro perché ha inventato il Grande Capodanno in Darsena e l’operazione di lancio del Chinotto di Savona, che ha generato echi nazionali e internazionali.

Pennino, dopo 27 anni sotto un’unica guida, è difficile far ripartire Confcommercio?

“Ce la possiamo e dobbiamo fare, anche se il lavoro è tanto. Dobbiamo dare una sterzata, contando sulla freschezza delle persone che Schiappapietra ha voluto al suo fianco. Il commercio è cambiato in modo radicale. Prima c’era la concorrenza tra piccoli negozi e centri commerciali, oggi si è aggiunta quella on line. Occorre trovare gli strumenti giusti, far rivivere e presidiare i territori, considerare le diversità tra il capoluogo, la Riviera e la Valbormida. Il negozio e le sue luci accese sono un patrimonio per tutti. Per quanto riguarda Confcommercio, vogliamo lavorare in squadra, senza alcun protagonismo personale”.

Dopo le elezioni avete parlato di “prime azioni” da intraprendere. Quali sono?

“Il riassetto interno, ovviamente, e la presenza sul territorio. Dobbiamo operare dalla sede centrale di corso Ricci ma anche con gli organi periferici. Si deve comunicare con i nostri associati, fornendo loro gli strumenti per aggiornarsi, ma anche con tutti gli enti, le altre associazioni, le istituzioni”.

Ha parlato di differenze fra le varie zone della provincia. Come intendete procedere su questo fronte?

“Ci sono problemi comuni, poi bisogna differenziare l’azione perché è chiaro che le esigenze di Savona città, della Riviera e della Valbormida sono molto, molto differenti. E di questo bisogna tener conto”.

Il mercato del lunedì ha trovato una nuova disposizione. Che giudizio dà?

“Molto positivo. Un’operazione fatta bene, mi piace ed è funzionale”.

Lei inventò il Grande Capodanno in Darsena, diventato negli anni uno dei più importanti d’Italia, con artisti come Vecchioni, Annalisa, Riccardo Fogli, Irene Grandi, Francesco Baccini. Arrivo’ anche un Ferragosto che portò tra gli altri un artista del calibro di Umberto Tozzi. Qual è la strada da seguire?

“Bisogna fare delle scelte. Tante piccole iniziative hanno una loro utilità, ma abbiamo bisogno di attrarre persone da fuori e dobbiamo farlo con ciò che abbiamo di migliore, la Darsena e le spiagge, investendo su nomi di primo piano come abbiamo sempre fatto. Certo, le condizioni e le regole sono cambiate, ma se noi ci fossimo arresi Savona non avrebbe avuto gli eventi che l’hanno promossa in tutta Italia. L’esperienza ci dice anche che non è impossibile trovare sponsor per iniziative di grande richiamo. Inoltre…”

Ci dica.

“Occorre ridare spazio a fermenti che chiamerei culturali, come fu l’operazione della giunta Ruggeri con il chinotto, il chinotto appunto di Savona, che ci diede visibilità nazionale e internazionale. Solo volando alto si ottengono grandi risultati”.

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