L'indagine

Un ordigno per innescare le fiamme, un arresto per l’incendio di Cisano fotogallery video

Moderne tecniche investigative dei carabinieri forestali e l'analisi del Ris hanno portato alla misura cautelare

incendio cisano

Albenga. E’ stato individuato e tratto in arresto il presunto responsabile dell’incendio boschivo del 6 settembre 2021 e che ha percorso una superficie di circa 80 ettari di territorio (equivalente alla superficie occupata da 80 campi da calcio), distruggendo boschi di conifere e macchia mediterranea tra i comuni di Cisano sul Neva e Albenga. Si tratta di un cittadino italiano, un uomo 50enne residente nel comprensorio albenganese.

La complessa indagine, coordinata dalla Procura di Savona, è stata condotta dai militari del NIPAAF, del Gruppo Carabinieri Forestale di Savona, e delle Stazioni Carabinieri Forestale di Zuccarello e Calizzano.

Mentre uomini e mezzi dei Vigili del Fuoco e dei volontari AIB erano impegnati nello spegnimento e contenimento delle fiamme, supportati dai mezzi aerei, i carabinieri forestali sono intervenuti tempestivamente anche a tutela dei cittadini le cui proprietà venivano lambite dalle fiamme. Applicando, nel corso delle perlustrazioni coordinate dell’area interessata dall’evento, il metodo delle “evidenze fisiche” e tramite l’acquisizione di immagini e di numerose testimonianze i militari hanno individuato l’area d’insorgenza dell’incendio in cui è stato evidenziato il punto di origine delle fiamme.

Gli elementi raccolti nell’immediatezza del fatto hanno orientato gli investigatori ad attribuire la natura dolosa dell’incendio boschivo in atto, suggerita anche dal ritrovamento dell’ordigno, che è stato affidato alle analisi del RIS di Parma e risultato compatibile con la dinamica dell’evento.

Per raggiungere questo risultato il NIPAAF si è avvalso delle più moderne metodologie tecnico-scientifiche e della collaborazione di istituiti di ricerca regionali.

Il responsabile è stato sottoposto alla misura cautelare degli arresti domiciliari e dovrà rispondere del reato di incendio doloso, con l’aggravante di aver procurato un danno ambientale.

L’incendio, durato cinque giorni, ha riguardato superfici coperte da vegetazione forestale la cui distruzione ha comportato una significativa perdita di biodiversità. La ricostituzione degli habitat vegetali necessari ad ospitare le numerose specie animali danneggiate irrimediabilmente dal passaggio delle fiamme, richiederà alcune decine di anni.

Per lo stesso numero di anni risulterà compromessa la funzione paesaggistica e ricreativa svolta dal bosco; inoltre la mancata copertura del suolo esporrà i versanti a fenomeni di dissesto idrogeologico in occasione dei sempre più estremi fenomeni meteorologici.

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