Albenga. Si è svolta lunedì 12 dicembre al Teatro Arena del Sole di Bologna, la cerimonia di assegnazione dei Premi Ubu 2022 e Kronoteatro torna ad Albenga con l’ambito premio nella categoria “miglior curatela/organizzazione”.
Terreni Creativi aveva già ottenuto il Premio Garrone nel 2016, il Premio Rete Critica nel 2017 come miglior progetto di comunicazione e una nomination proprio al Premio Ubu 2021, nella stessa categoria in cui quest’anno ha primeggiato.
“Nello stesso anno in cui Terreni Creativi, giunto alla sua tredicesima edizione, riceve la bocciatura dal Ministero della Cultura e viene escluso dall’accesso al Fondo Unico per lo Spettacolo, il festival riceve il Premio Hystrio 2022 – Altre Muse e il Premio Ubu 2022 – miglior curatela/organizzazione – ricordano dalla compagnia ingauna – Come interpretare allora le valutazioni fatte dalla Commissione Cultura? Ci si chiede se queste non denotino scarsa conoscenza del territorio e che non venga preso per nulla in considerazione, non i riconoscimenti, termometro quantificabile della dimensione nazionale del festival, ma l’assunzione di rischio culturale di cui Kronoteatro si fa carico programmando i linguaggi della scena contemporanea, la nuova drammaturgia e la danza in una provincia così difficile in un contesto fuori dai canonici ambiti di progettazione culturale in un periodo a vocazione prettamente turistica ‘mordi e fuggi’. Non viene tenuto inoltre in conto il lavoro di formazione del pubblico e di un tessuto relazionale che mette assieme cultura e polmone produttivo locale”.
Il Premio Ubu, ideato nel 1977 da Franco Quadri, è considerato il più importante premio del teatro italiano: “È, storicamente, un riconoscimento dallo sguardo lungo, che cerca di individuare non solo il meglio che c’è, ma quello che verrà, aprendosi alle nuove prospettive”. Le premiazioni sono infatti determinate dagli esiti di una consultazione referendaria tra più di sessanta critici e studiosi teatrali italiani e descrivono, ogni anno, ciò che c’è di più rappresentativo nella scena teatrale nazionale.
“Se ora non saranno gli enti territoriali (Comune e Regione) a sostenere in maniera fondante e sistematica il festival, l’esperienza di Terreni Creativi potrebbe chiudersi. Si corre perciò il rischio concreto di vedere una risorsa di tutti e per tutti sfumare e sparire. È ora che gli enti pubblici prendano in considerazione non solo questi premi, ma il grande lavoro di promozione e diffusione della cultura teatrale, formazione, programmazione e produzione, come una risorsa sociale su cui investire e non, come spesso accade, solo un fastidio da tollerare”.
“Siamo molto orgogliosi di questo Premio, che conferma ancora una volta che investire in un progetto di politica culturale su questo territorio mettendolo in relazione col panorama nazionale è una scelta vincente, che è solo sganciandosi dalle logiche autoreferenziali e provinciali, nella sua peggiore accezione, che le periferie possono diventare fulcro propulsore delle dinamiche culturali nazionali, che anche nel piccolo può stare il grande. Ora è il momento di festeggiare, ma di fronte a noi abbiamo nuove e difficili sfide: se gli enti pubblici, Ministero, Regione e Comune, non si decideranno ad essere partners davvero incisivi in questo progetto, non sappiamo quanto ancora potremo proseguire in questa impresa. Come sempre abbiamo fatto, ci rimboccheremo le maniche e faremo del nostro meglio per realizzare la prossima edizione del festival, la quattordicesima, consapevoli che abbiamo una grande responsabilità verso tutte le comunità che incontreremo”.