Presentazione

Scuola, la nuova dirigente provinciale Nadia Dalmasso: “Carenze strutturali e di personale, ma tanti progetti per gli studenti”

Le prime parole dopo l'insediamento: "Impressione positiva, contesto stimolante, nonostante le difficoltà che interessano tutto il settore scolastico..."

Savona. “Che scuola ho trovato dopo due anni di Covid? E’ ancora presto, ma ho notato realtà in cui si vuole ricominciare ad essere presenti e ad incontrarsi anche fisicamente. Percepisco la volontà di tornare a fare iniziative, ritrovarsi, condividere e mettersi in gioco in modo collegiale”.

Sono le prime impressioni di Nadia Dalmasso, la nuova dirigente scolastica provinciale di Savona. Insediatasi formalmente il 20 ottobre ma concretamente operativa solo da pochi giorni, al termine di alcuni passaggi burocratici, arriva da una lunga esperienza nelle comunità montane: “Ho iniziato nel 1995 come ragioniere in quella di Valli Gesso, Vermenagna e Pesio, diventata in seguito Alpi del Mare e poi infine soppressa per lasciare spazio alle Unioni Montane. Un lungo iter al termine del quale si è arrivati a uno strumento giuridico completamente diverso. Un passaggio complesso che ha dato vita a realtà con minori competenze e organici decimati, e anche professionalmente non era più molto stimolante”.

E così è arrivato il passaggio al settore scolastico, in modo quasi casuale: “Mi è capitato sottomano il bando di mobilità nazionale del ministero per dirigenti nella scuola e ho risposto, senza particolari aspettative”. Ma dal Ministero è arrivato l’ok. “Non è stato un passaggio molto semplice – confida – mi ero candidata senza pensarci più di tanto e quel punto dovevo prendere una decisione. Si trattava di un contesto sia territoriale che professionale completamente diverso. Ma ho deciso di cogliere la sfida mettendomi in gioco”.

Il primo impatto è stato positivo: “Ho trovato un’organizzazione diversa a quella a cui sono abituata, ma questo è stimolante – rivela Dalmasso – Essendo arrivata da poco ho molte richieste di incontro per presentarmi attività e specificità delle varie realtà. Come ho detto, dopo il Covid, ho notato la voglia di tornare a incontrarsi. In questi anni è mancato il contatto e anche l’attività che dal contatto scaturisce… l’attività online è stata per certi versi importante perché ha ‘sbloccato’ certe resistenze rendendo alcune pratiche di uso comune, ma su altri progetti il vedersi di persona ha la sua importanza”.

Tanti i problemi da risolvere. Il più pressante è senza dubbio legato alle carenze del mondo scolastico, sia a livello di personale che di strutture: “Me ne sto occupando, ma al di là dell’ascolto si entra in ambiti che non sono di competenza dell’ufficio scolastico provinciale. Il problema degli organici non è facilmente risolvibile. Quanto alle sedi fisiche degli istituti, ho visto scelte di accorpamenti di istituti comprensivi in sedi comuni che un pochino stridono, o perché si era pensato a una evoluzione che poi nella realtà non si è verificata o perché alcune scelte fatte in funzione Covid hanno portato a una gestione diversa degli spazi che in quel momento è stata accettata ma che ora, tornando alla normalità, risultano più difficili da supportare”.

Nonostante la scarsa esperienza, su alcuni progetti Dalmasso ha già le idee chiare. Uno è legato al cyberbullismo: “Sicuramente un tema di grande attualità, come dimostrano i fatti di cronaca, per questo è forte la spinta ad attuare una collaborazione con tutti i soggetti preposti, come la stessa Prefettura: è indispensable una formazione condivisa che sia da supporto e aiuto ai giovani”.

“Inoltre, proseguiremo nella sinergia già sperimentata di recente con la fondazione Campanassa: stiamo pensando ad un nuovo progetto culturale e letterario legato alla valorizzazione della poesia dialettale, su un personaggio locale…” aggiunge.

C’è poi il tema della sicurezza sul lavoro: “Un altro argomento che merita una massima sensibilizzazione e per questo stiamo lavorando su tavoli tematici e di lavoro con vari attori del nostro territorio, in primis l’Inail, con il quale è in itinere un progetto pilota specifico proprio per gli studenti, che prevede una formazione ad hoc e che speriamo di portare a livello locale” conclude la dirigente scolastica.

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