Situazione

Sciopero 16 dicembre, Fiom: “Metalmeccanica in crisi per scarsa attenzione di istituzioni e incapacità ad elaborare politiche industriali”

Anche Filt Cgil Savona contro la finanziaria: "Servono investimenti nel trasporto pubblico". Filcams Savona: "Non tiene conto dei bisogni dei lavoratori del turismo e dei servizi"

Fiom Savona

Savona. “Perché il 16 dicembre scioperiamo? I comuni della nostra provincia su cui sono presenti le più rilevanti attività industriali sono stati decretati, ormai più di 6 anni fa, area di crisi industriale complessa. Aldilà dei risultati che tale strumento ha portato e di quelli che devono ancora arrivare, è evidente come in questi anni la situazione dell’industria metalmeccanica nel nostro territorio non sia significativamente migliorata. Anzi, vertenze industriali già aperte allora non hanno ancora trovato una soluzione. Questo dato, già di per sé rilevante, lo è ancora di più se consideriamo come le principali aziende del territorio che operano in comparti strategici come aerospace, ferroviario, automotive ed energia. Comparti che la pandemia prima e la guerra in Ucraina poi ha reso ancora più importanti”. Lo afferma in una nota Andrea Mandraccia, segretario provinciale di Fiom Cgil, spiegano i motivi per cui la federazione aderisce allo sciopero generale proclamato dalle segreterie confederali di Cgil e Uil contro la legge Finanziaria del governo in programma per il prossimo 16 dicembre, per tutta la giornata, secondo modalità stabilite a livello regionale.

Mandraccia passa poi a esaminare le situazioni più critiche: “Piaggio Aerospace è appena entrata nel quinto anno di amministrazione straordinaria ed anche il secondo bando di gara non è stato utile per formalizzare l’acquisizione da parte di un soggetto industriale in grado di mettere in campo un piano industriale per il rilancio produttivo ed occupazionale, piano industriale che deve tenere presente anche LaerH che di Piaggio è fornitore strategico essenziale per il completamento della produzione. E’ finito il tempo in cui il Governo, che in questa vertenza può giocare una parte rilevantissima per molteplici motivi a partire dal fatto che può utilizzare la golden power, si può trincerare dietro gli aspetti formali legati alla gestione commissariale. Né può tranquillizzarci il fatto che per tutti il prossimo anno ci sono sufficienti carichi di lavoro; questa vertenza va affrontata in modo definitivo”.

“Così come è necessario mettere definitivamente in sicurezza, dopo l’acquisto delle attività di Bombardier Transportation da parte di Alstom, lo storico sito di Vado Ligure. Il piano industriale presentato dal Gruppo che prevede importanti investimenti per l’ampliamento dell’unità produttiva con conseguente sviluppo delle attività di produzione e di service necessita infatti di un finanziamento da parte del Ministero dell’Imprese. Crediamo che sia arrivato il momento, alla vigilia di un nuovo scarico di lavoro previsto per il primo semestre del prossimo anno, che vengano formalizzati finanziamento ed investimento in modo da poter iniziare a pensare alla fabbrica di domani ed al suo rilancio anche occupazionale”.

In questi anni si è poi aggiunta Schneider Electric “le cui attività nel sito di Cairo sono state acquisite da Semar Electric. Lo sviluppo del piano industriale che prevede importanti investimenti passa necessariamente dal trasferimento in un altro sito produttivo rispetto al quale stiamo ancora attendendo la formalizzazione. Infine, e solo per chiudere il quadro generale, nella nostra provincia sono presenti anche importanti aziende del settore automotive a partire da Bitron e Continental che, ognuna con la propria specificità, stanno facendo i conti con un mercato in continuo cambiamento, con un livello di ordini molto instabile e con problemi legati ai costi ed all’approvvigionamento di materiali e componentistica”.

“Mancanza di attenzione da parte delle istituzioni sulle singole vertenze ma anche incapacità ad elaborare politiche industriali complessive e di lungo respiro. In questo modo il nostro tessuto industriale sarà sempre più debole ed un Paese che non sa difendere e rilanciare il proprio tessuto industriale è un Paese condannato al declino. E drammaticamente la cosa vale anche soprattutto per un territorio come il nostro che pure ha tante opportunità di sviluppo. Serve pertanto ripartire in tempi rapidi dal confronto nelle sedi istituzionali sul merito delle cose per trovare soluzioni di lungo periodo e progettare il futuro industriale ed occupazionale”.

Martedì 13 dicembre è previsto il congresso territoriale della Fiom CGIL di Savona presso l’aula magna della Scuola Edile di Savona.

Filt Cgil Savona contro la finanziaria: “Servono investimenti nel trasporto pubblico”

Fa eco la Filt Cigl che considera “totalmente insufficiente quanto presente in finanziaria relativamente al trasporto pubblico locale, 100 milioni per il 23 e 250 per il 24 non bastano sicuramente a risollevare e rilanciare uno dei settori che durante gli anni di pandemia ha sofferto più di tanti altri. Piccole aziende come TPL linea Savona hanno bisogno di più aiuti per poter bilanciare quanto rischia di essere il debito a bilancio di un 2022 che con l’aumento del gasolio e la coda della crisi pandemica rischia di compromettere la sostenibilità economica dell’azienda”.

“Servono finanziamenti utili ad un rilancio del settore, un settore che è fondamentale per le fasce più deboli della popolazione che molto spesso usano il mezzo pubblico per la mancanza di risorse economiche e che rende il mezzo pubblico il mezzo di chi non ha altri mezzi. Altra nota dolente è la completa mancanza nella parte riguardante trasporti e infrastrutture di un capitolo riguardante il sistema funiviario Savona Cairo dove siamo fermi ad un commissariamento (che peraltro per ora non dà segni di avanzamento) da parte di Adsp e alla totale mancanza di una progettualità che dia una prospettiva di sviluppo dell’infrastruttura con la creazione di un sistema ferro-fune atto a valorizzare i parchi di stoccaggio di san Giuseppe e aiutare lo scalo portuale Savonese a diventare protagonista sul tema delle rinfuse”.

Alla protesta si unisce Filcams Savona: “La finanziaria del governo Meloni è iniqua e ingiusta e soprattutto non tiene conto dei bisogni dei lavoratori del turismo e dei servizi”

“La finanziaria del governo meloni è iniqua e ingiusta e soprattutto non tiene conto dei bisogni dei lavoratori del terziario, turismo e servizi, che vedono i lavoratori gia’ in forte difficolta’ rispetto al livello contrattuale dei salari, contratti collettivi nazionali scaduti, precarieta’ che nel nostro territorio raggiunge l’80% delle nuove assunzioni”, è la posizione di Filcams Savona.

“Il settore del commercio nella nostra provincia conta quasi 2000 addetti tra supermercati e ipermercati, intorno ai 500 addetti di minimercati e 1700 addetti nell’ambito dei negozi specializzati gdo, persone che hanno affrontato questi ultimi anni in prima linea durante la pandemia, sempre aperti, ed in attesa di un rinnovo dei ccnl di settore scaduti ormai da gennaio 2019, nelle trattative del settore del commercio e gdo, dove esistono 4 ccnl diversi (confcommercio, confesercenti, dmo e distribuzione cooperativa, si registra una posizione delle parti datoriali che denunciano che l’impennata dei costi si è mangiata tutta la marginalità che avevano, e laddove questa non era presente ha prodotto ulteriori buchi di bilancio, dichiarazione enfatizzata come posizione di parte, in parte oggettiva sicuramente ma molto stringente e che lascia poco spazio ad aperture”.

“Le imprese del settore denunciano di avere recuperato sui prezzi -solo una parte- dei costi che hanno sostenuto in più. La risposta della filcams è che i lavoratori invece non hanno avuto assolutamente nessun aiuto, loro , che hanno traghettato il settore in prima linea durante la pandemia non hanno recuperato nulla, hanno ricevuto bonus qua e la, i famosi una tantum, ma ahime non si mangia una tantum e le bollette non si pagano una tantum. La battuta di arresto da parte delle associazioni datoriali sui tavoli di rinnovo trova una preoccupante sponda nelle misure promesse dal governo attuale. Quando sentiamo parlare di fringe benefits fino a 3000 euro esentasse, in un momento in cui le trattative per i rinnovi dei ccnl vanno a rilento o sono del tutto ferme e dove le associazioni datoriali prendono tempo e parlano di una tantum anche elargita in buoni spesa, il disegno appare piuttosto chiaro. come se tutto si potesse risolvere facendo leva sul bisogno impellente delle persone barattando la dignità contenuta in un ccnl con qualche buono qua e là gettato con carità”.

“La posizione della filcams e’ chiara, servono interventi immediati in manovra a sostegno dei salari e servono i rinnovi contrattuali di settore. C’e’ bisogno di mettere subito mano al problema salariale e questa manovra non lo fa lasciando indietro migliaia di persone del nostro territorio. Partiamo dal presupposto che le dinamiche inflazionistiche nel 20/21 sono state marginali o addirittura nulle nelle dinamiche del costo della vita, quello che è successo nel 2022, per la prima parte dell’anno ha riguardato prevalentemente i costi energetici e nella seconda parte dell’anno si sta sviluppando su tutti i costi , a cominciare da quelli del carrello della spesa con livelli di inflazione che superano il 10%. Tutto ciò aggrava ancor più la mancanza dei rinnovi contrattuali portando in primo piano la vera emergenza salariale e sociale presente nel nostro paese. La perdita del potere di acquisto dei salari in questa fase rischia di raggiungere se non li ha già raggiunti livelli di assoluta insostenibilità per i lavoratori del settore di fronte a un tale quadro, in cui gli aumenti contrattuali non sarebbero nemmeno sufficienti a pareggiare il peso della spinta inflattiva si era chiesto di aumentare la decontribuzione dal 2 al 5%, recuperando cosi’ almeno una mensilita’e di detassare gli aumenti previsti con i contratti nazionali, la risposta contenuta nella manovra e’ l’opposto di tutto cio’, oltre a non mettere mano al problema salariale dei lavoratori dipendenti reintroduce i voucher, creando un danno enorme soprattutto al settore del turismo del nostro territorio, in termini di qualita del servizio e di rispetto dei diritti e delle tutele di lavoratrici/ori”.

E concludono: “Le scelte di questa manovra vanno di fatto a sommare precarietà a quella già esistente e forniscono una pericolosa sponda alle forme di lavoro nero e grigio, vera piaga del settore nel nostro territorio”.

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