Ricorrenza

Savona, i vigili del fuoco inaugurano la scultura “Corpo e anima” per festeggiare la patrona Santa Barbara fotogallery

È stata realizzata da Antonio Cursano, scultore e vigile del fuoco. "Il nostro motore è la speranza nel futuro, insieme costruiamo un mondo migliore"

Savona. Per festeggiare Santa Barbara, patrona dei vigili del fuoco, è stata inaugurata questa mattina presso il piazzale antistante la caserma di via Nizza una scultura di marmo di Carrara.

La scultura, chiamata “Corpo e anima” è stata ricavata da un blocco di marmo che pesava 9 tonnellate. Lo scultore e vigile del fuoco, Antonio Cursano, ha voluto rappresentare in chiave moderna contemporanea il lavoro e l’importanza dei vigili del fuoco. L’involucro esterno simboleggia il vortice di anime dei caduti che proteggono i vigili del fuoco in servizio, rappresentato dalla fiamma interna ricavata dallo stesso monoblocco di marmo e rivestita in oro zecchino 24 carati.

Presente il comandate dei vigili del fuoco Emanuele Gissi, l’assessore alla cultura Nicoletta Negro, lo scultore Antonio Cursano, i vigili del fuoco del comando di Savona, le autorità civili, militari e religiose.

“Come potete immaginare sono emozionato – dice Cursano -. Sul fianco destro c’è una poesia scritta da Silvio Straneo che ha la stessa forza della scutura stessa”.

“Oggi è una festa – dice il comandante Gissi – nella quale celebriamo il lavoro che svolgiamo durante tutto l’anno, la pazienza delle nostre famiglie e la capacità di alcuni colleghi di fare cose straordinarie come questa statua. La scultura celebra le persone che sono cadute durante il loro lavoro, ma anche il lavoro che fanno i colleghi in giro per il mondo che lavorano sotto le bombe sotto la violenza ingiustificata della guerra. Questa statua ci ricorda anche che lavoriamo grazie al motore che è la speranza nel futuro e insieme costruiamo un mondo migliore“.

“Un’opera va vissuta e vista e ci racconta qualcosa – ha commentato l’assessore Negro -. Ma per capirla meglio qualcosa va detto: Antonio ha scavato dentro il blocco di marmo e ha estrapolato l’opera che vedeva. Michelangelo diceva che l’opera esiste già e sta all’artista svelarla. Antonio ha fatto così, scavandola da dentro”.

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