Savona. Una provincia trainata dalla ripresa del turismo, con una diminuzione delle imprese totali ma un aumento degli occupati. Il quadro presentato questa mattina dalla Camera di Commercio di Savona conferma quanto già ieri illustrato dall’Unione Industriali: nonostante una provincia sempre meno popolata (nel 2022 i residenti sono calati dello 0,3%) e sempre più anziana (con una età media di 49,3 anni superiore a quella italiana – 45,4 – ed europea – 43,9 – e un indice di vecchiaia più che doppio rispetto a quello medio europeo) i numeri dell’economia sono positivi.
Savona è innanzitutto tra le province in Italia con il maggior reddito pro capite (22.830 euro l’anno), ma anche tra quelle che hanno saputo ripartire meglio dopo la pandemia: dal 2019 al 2021 il dato è salito del 3,9%, a fronte di un +1,5% italiano. Un risultato non scontato, visto che sia la provincia di Imperia che quella di La Spezia sono invece sotto la media italiana.
Le imprese attive nel savonese, come detto, sono diminuite: da inizio anno al 30 settembre il calo è del 2% (si sono perse 524 aziende). Il campione però mostra nello stesso periodo una crescita degli occupati quasi del 4%: meno aziende, insomma, ma più solide e strutturate. A trainare la crescita è soprattutto il settore turistico (+11,3% di occupati): gli arrivi infatti nel 2022 sono aumentati del 29,7% rispetto al 2021, con un +23,4% di presenze. “Numeri comunque inferiori a quelli dell’intera Liguria, è vero – spiega il segretario generale della Camera di Commercio Riviere di Liguria, Marco Casarino – ma dipende soprattuto dal fatto che Savona ha già in partenza numeri alti, quindi un incremento nella nostra provincia incide meno in termini percentuali rispetto a un aumento ad esempio nell’entroterra genovese”. Ogni 3 nuove assunzioni, una è stata nel comparto turistico: i più richiesti sono cuochi, camerieri e addetti alle pulizie.
A preoccupare le imprese ora è l’aumento dei prezzi: a fronte di una inflazione di fondo del 3,7%, la vita per famiglie, operai e impiegati è aumentata dell’11,5%. La causa principale è l’impennata dei prezzi nel settore energetico: se da ottobre 2021 a ottobre 2022 il rincaro dei servizi si limita al 3,8%, quello dei beni energetici supera il 70%. Da qui una “inflazione acquisita” dell’8% che va a sommarsi a quella strutturale.
LE NOVITA’ DEL 2023: sportelli camerali, serre di Albenga e fotovoltaico su Palazzo Lamba Doria
“Stiamo cercando di dare un nuovo assetto dell’ente camerale – spiega il presidente Enrico Lupi – affinché sia sempre più attrattivo e autorevole nei confronti dei settori economici e dia un servizio sempre migliore alle imprese. L’obiettivo è essere una Camera di Commercio dinamica e performante, sempre di più al miglior servizio delle imprese e autorevole soggetto nei confronti delle istituzioni. Con questa filosofia abbiamo chiesto alle associazioni una forte collaborazione e impegno che si è concretizzato ad esempio facendo diventare gli sportelli delle associazioni di categoria ‘sportelli camerali’. Abbiamo avuto una fortissima adesione, saranno operativi a inizio gennaio dopo la formazione degli addetti. Il servizio sarà gratuito per l’utenza”.
La seconda notizia positiva è costituita dagli investimenti previsti per il 2023, circa un milione di euro. Tra questi la manutenzione straordinaria per 180 mila euro delle serre di Albenga (“lì abbiamo il Cersaa – ricorda Lupi – un’eccellenza del settore che necessita investimenti per mantenere il suo livello”), ma anche la riqualificazione del salone di Palazzo Lamba Doria per un importo di 286.700 euro. “C’è già il nulla osta delle Belle Arti – annuncia il presidente – Una sala molto bella e affrescata, oggi non utilizzata, diventerà un salone convegni aperto alla città. E’ prevista anche la ‘razionalizzazione’ del parcheggio antistante”. Altri 150 mila euro serviranno invece per realizzare un impianto fotovoltaico sul tetto della Camera di Commercio.
LE AZIONI DELLA CAMERA: aiuto alle imprese, innovazione infrastrutturale e seconda darsena in porto
Tre le azioni che la Camera di Commercio sta mettendo in campo per il futuro. “La prima, trasversale e che riguarda tutto il territorio, è l’aiuto alle imprese nelle transizioni digitale ed energetica – racconta il vice presidente Angelo Berlangieri – La seconda riguarda il monitoraggio dell’andamento dei processi di innovazione infrastrutturale: associazioni di categoria e Camera di Commercio hanno elaborato una indagine sulle infrastrutture in Liguria, un ‘libro bianco’ che permetta di mettere in campo una attenzione puntuale e precisa sul tema. La programmazione è stata fatta, ora bisogna mettere a terra le opere”.
Il terzo tema è quello degli asset portuali e della logistica: “Gli hub di Savona e Vado stanno dando grandi soddisfazioni, hanno numeri da record e bisogna che l’ente tenga d’occhio l’adozione del piano di regolatore portuale. Su Savona abbiamo un progetto di realizzazione di una nuova darsena, la ‘seconda tasca’, fondamentale per lo sviluppo di un porto che ha ottimi risultati ma ha problemi di spazio: una seconda darsena ci consentirà di candidarci a tutti gli effetti come un hub di riferimento per le rinfuse. Senza dimenticare la riforma della governance dei porti, un argomento che impatta sulla gestione degli investimenti e sulla logistica e su cui le imprese quindi non possono essere silenti”.
IL BILANCIO DEL PRIMO ANNO DI MANDATO
Il 14 dicembre 2021 a Palazzo Lamba Doria si era riunito in seduta pubblica il nuovo consiglio camerale, convocato dal presidente della Regione Liguria Giovanni Toti. Da allora il consiglio camerale si è riunito altre 6 volte (2 sedute in più di quanto previsto dallo statuto), assumendo 12 deliberazioni concernenti la programmazione e l’indirizzo dell’attività della Camera.
Nell’ambito degli indirizzi espressi dal consiglio, la giunta camerale, organo esecutivo dell’ente, si è riunita 18 volte, assumendo 139 deliberazioni. A queste si aggiungono 28 determinazioni del presidente, adottate ogni qualvolta ricorrevano i presupposti di necessità e urgenza. Il segretario generale ha adottato 176 provvedimenti al 2 dicembre 2022, mentre le determinazioni dirigenziali sono state 503.
“La Camera di Commercio Riviere di Liguria – dice Lupi – rappresenta circa centomila imprese che vanno da Ventimiglia a Sarzana e che presentano peculiarità di assoluto valore: dal 2016, anno della fusione dei tre precedenti enti camerali ad oggi, si è lavorato per armonizzare e non spersonalizzare le tre realtà di Imperia, La Spezia, Savona. Voglio esprimere la mia soddisfazione per questo primo anno della nuova consiliatura – ha aggiunto il presidente – e su come il consiglio e la giunta, espressioni della voce delle imprese nei tre territori di competenza dell’Ente, abbiano lavorato con la massima coesione e unità di intenti per mettere a sistema le vocazioni dei tre territori e scambiare le buone pratiche allo scopo di rendere l’Ente camerale modello di eccellenza e interlocutore autorevole per le imprese, i territori, le istituzioni”.
Tra le priorità dell’Ente per il 2023, il presidente ha ricordato la razionalizzazione del cospicuo patrimonio immobiliare esistente nelle tre sedi provinciali: “Abbiamo in programma la dismissione degli asset immobiliari non ritenuti più strategici per le funzioni dell’Ente allo scopo di creare valore da destinare al sostegno delle imprese e a rendere più efficienti i servizi della Camera”.
