Savona. La manifestazione d’interesse delle quattro società interessate all’utilizzo dello stadio Valerio Bacigalupo per gli allenamenti (Hp Savona In Line, Gruppo Pattinatori Savonesi, Savona Calcio e Veloce) permetterà loro di poterlo usufruire “parzialmente”.
Gli allenamenti possono iniziare da subito. Le due società di pattinaggio useranno il campo già dalla prossima settimana. Per il calcio, invece, si dovrà sciogliere il nodo elettricità: l’attivazione dell’utenza è a cura di uno degli utilizzatori.
Diverse, quindi, le prescrizioni da rispettare, tra zone inagibili e inaccessibili. Ma c’è un particolare divieto che ha fatto storcere il naso ad una realtà del comprensorio savonese: il Quiliano Bike.
Infatti, presso la struttura non è consentito l’ingresso di automezzi, motocicli, biciclette. Quest’ultimo punto, ovviamente, è ciò che interessa all’associazione che, nella figura del presidente Mauro Giogli, vuole esprimersi così: “Prima che venisse chiuso, noi ci allenavamo all’interno del Bacigalupo grazie al Comune e alla società del Savona Calcio di quel tempo. Non c’era stata una convenzione dove venivamo citati, ma avevamo ricevuto il permesso. Ora ne è stata fatta una provvisoria mettendo il divieto di accesso alle biciclette, tagliandoci fuori in maniera spudorata. Per l’amministrazione, quindi, noi abbiamo due caratteri che non vanno: non essere di Savona, bensì di Quiliano, e fare ciclismo. Scritta così, sembra davvero una scusa per non farci fare nulla“.
“Con la precedente giunta c’è sempre stato un ottimo rapporto – continua Giogli – con questa non ce n’è mai stato uno diretto, essendoci stata la chiusura. Non capisco questo tipo di presa di posizione da parte loro, a mio dire voluta nei nostri confronti. Sia chiaro che noi siamo il Quiliano ma la maggior parte dei nostri bambini sono di Savona“.
Il buon numero di ragazzi di un tempo sta via via diminuendo a causa delle difficoltà organizzative: “Ci allenavamo nel parcheggio del cimitero, vincendo ugualmente anche un campionato, quello dei giovanissimi regionali. Però di bambini ne sono rimasti pochi e andare sulla strada è davvero pericoloso per loro“.
Diverse sono state le soluzioni cercate nel corso del tempo. L’esito non è stato positivo per nessuna di queste: “Abbiamo provato a parlare con il Comune di Vado per quanto riguarda la zona dell’ex Tirreno Power, ma poi tutto è andato all’aria e ancora oggi non ne capisco il motivo. Poi c’è stata la prova per allenarci all’interno del mercato ortofrutticolo di Quiliano, di gestione però del Comune di Savona. A detta del direttore, i vari concessionari avrebbero dato il permesso ma solo al sabato e alla domenica, che sono i giorni nei quali o non alleniamo o andiamo a fare le gare. Infine per lo stadio Chittolina a Vado non c’era più posto, non potendo andare alle 21 ad allenarci con dei bambini dai cinque ai dodici anni”.
E allora Giogli si sente di fare un’appello rivolto al Comune di Savona: “Mi auguro che prevalga la ragione e la voglia di far divertire i ragazzi, facendo crescere lo sport savonese. Come Quiliano Bike ci sentiamo un’eccellenza e non siamo affatto presuntuosi nell’affermalo, essendo l’unica squadra della zona che porta i bambini in giro. Ci servirebbe fare due ore di allenamento alla settimana, chiediamo soltanto questo“.