Albenga. “Ci sono per esserci”. Così, con queste parole, il vescovo della diocesi di Albenga Guglielmo Borghetti ha esordito sul palco del teatro Ambra intervenendo alla serata – organizzata dall’amministrazione ingauna e il comitato “Senza pronto soccorso si muore” – per parlare del futuro dell’ospedale Santa Maria di Misericordia.
Non è la prima volta che il vescovo ingauno si espone in prima persona per la causa portata avanti in questi mesi dal comitato. Borghetti era intervenuto già nel corso della grande marcia per l’ospedale di Albenga (anche in quel caso parlando dal palco di allestito davanti alla Croce Bianca): “Io sto dalla vostra parte”, aveva dichiarato davanti a centinaia di persone. Parole che erano state colte nel segno anche da don Stefano Crescenzo, parrocco di San Bernardino, il quale aveva deciso di celebrare una messa a sostegno della richiesta del pronto soccorso il 2 aprile scorso, a Vadino.
Ieri sera il vescovo albenganese ha preso la parola a fine serata, quando si erano esauriti gli interventi dei medici chiamati a dire la loro sul futuro dell’ospedale Santa Maria: “Ho ascoltato tutto con attenzione – ha detto Borghetti invitato sul palco da Gino Rapa – e sto cercando di capire. Seguendo con grande attenzione questa situazione. C’è chi mi spiega le cose in un modo e chi me le spiega in un altro. Non ci ho capito granché, ma l’unica cosa che ho capito è che c’è un’assurdità in atto. Ecco perché appoggio volentieri questa causa per la nostra città”.
Alle parole del vescovo è seguito un forte applauso da parte di tutta la platea (composta da oltre 300 persone). Un intervento breve (e probabilmente non programmato) che segna un’ulteriore manifestazione di solidarietà della diocesi albenganese alla causa del comitato “Senza pronto soccorso si muore”, ma anche una critica – piuttosto esplicita – al quadro politico-sanitario.