Criticità

Minori disabili e liste di attesa per riabilitazione dei bambini: “Risorse dal bilancio regionale”

Accesso alle cure riabilitative logopediche e psicomotorie, oltre alle terapie riabilitative nel dibattito in Consiglio regionale

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Liguria. Accesso alle cure riabilitative logopediche e psicomotorie per i minori disabili ma anche la questione delle liste di attesa per le terapie riabilitative a bambini e bambine: due temi all’ordine del giorno del Consiglio regionale.

Il consigliere Paolo Ugolini (Mov5Stelle) ha presentato un’interpellanza, sottoscritta dal collega del gruppo, in cui ha chiesto alla giunta perché non vengono erogate le risorse per garantire ai bambini e alle bambine disabili di fruire, nei tempi e nelle modalità previste per legge, le terapie logopediche e psicomotorie. Il consigliere ha sostenuto che per i minori le terapie riabilitative sarebbero accessibili oltre i 36 mesi d’attesa e che l’età media dei bambini presi in incarico, a causa di questi ritardi, è di circa 7/8 anni d’età.

“Duemila bambini disabili, in Liguria, di cui oltre 1.200 nella sola città di Genova, attendono di ricevere le cure riabilitative logopediche e psicomotorie. Cure che nella nostra regione sono in grave ritardo, con buona pace delle raccomandazioni della scienza e della legge. Secondo normativa vigente, i minori disabili che necessitano di cure riabilitative logopediche e psicomotorie, una volta inseriti nelle liste di attesa, devono potervi accedere entro e non oltre i 18 mesi d’attesa. Sempre secondo normativa, i minori devono essere presi in cura per le terapie riabilitative nella fascia prima infanzia compresa nell’età 0-6 anni. Tempistiche dettate dalla ricerca che infatti attesta, in modo consolidato, l’importanza dell’intervento riabilitativo precoce nei bambini con disabilità fisica e/o cognitiva, capace di garantire una migliore qualità della vita futura agendo in un periodo di sviluppo sensoriale particolare del bambino denominato “periodo critico” proprio dell’età prescolare. Tutto questo in Liguria non viene garantito ed è inaccettabile! Per i minori che risiedono in Liguria, infatti, le terapie riabilitative sono accessibili ben oltre i 36 mesi d’attesa e l’età media dei bambini che vengono presi in incarico, a causa di questi ritardi, è di circa 7-8 anni d’età” dichiara il consigliere regionale del M5S Paolo Ugolini, che ricorda le promesse disattese dalla Giunta: “Regione Liguria deve all’Ente privato accreditato che eroga i suddetti servizi, una somma che si aggira intorno ai 5 milioni di euro. In Commissione bilancio dicembre 2021, la destra aveva bocciato un emendamento utile a cancellare il debito, la cui estinzione avrebbe consentito a 980 bambini disabili liguri l’accesso alle cure riabilitative, dimezzando peraltro i tempi di attesa. La stessa Giunta ha però incrementato le spese di comunicazione della Regione portandole da 2 a 7 milioni di euro e approvando anche sponsorizzazioni sportive (vedi “La mia Liguria”) e campagne promozionali per il turismo. Scelte che certificano quanto diciamo da tempo: i soldi ci sono ma si destinano ad altro”.

“Le scelte invece andrebbero compiute avendo ben chiare le priorità. E per noi, il benessere e le cure per i nostri figli vengono prima di tutto. Regione Liguria ha le risorse economiche e finanziarie per far fronte alle necessità di questi bambini e delle loro famiglie, che troppe volte devono scegliere tra fare la spesa o destinare le entrate a far curare i loro figli in strutture private. La notizia dell’imminente assunzione in Asl di 25 logopedisti non ci conforta… semplicemente perché era stata promessa oltre un anno fa. Ennesimo impegno disatteso. E comunque, siamo lontanissimi dalla risoluzione delle criticità che continuano ad affliggere la Liguria e di cui la destra si ricorda solo in campagna elettorale. A questo proposito, Salvini e Meloni potrebbero forse ricordare a Toti & C. quanto promesso dai loro palchi, quando si levò alto il grido di dolore delle famiglie”, conclude Ugolini.

“È passato un anno dalla mancata presa in carico di oltre un migliaio di bambini con disabilità e, ad oggi, la situazione non è cambiata. In Consiglio Regionale ci siamo impegnati con interrogazioni e interpellanze, anche oggi l’opposizione ha posto al centro della discussione politica la questione. Continueremo la nostra lotta presentando nei prossimi giorni di discussione del Bilancio alcuni emendamenti a riguardo – ha aggiunto il consigliere Gianni Pastoino (Linea Condivisa) -. Ci troviamo davanti ad una Giunta sorda ed incapace di dare una risposte veloci e chiare. Una Giunta prigioniera di logiche burocratiche che andranno ad aggravare una situazione già difficile”.

“Basti pensare a cosa sta succedendo con i contratti a termine nei comparti sanitari e sociali delle nostre Asl. Solo un nostro intervento è riuscito a prolungare il contratto di circa 20 ostetriche in Asl 3 ma la situazione è difficile. A fine anno perderemo un numero consistente di assistenti sociali, educatori perché non rientranti nei criteri temporali previsti dalla norma nazionale per la stabilizzazione. Pensiamo poi a tutti gli operatori sociosanitari assunti con contratti Co.Co.Co. o interinali. Naturalmente tutto questo metterà a repentaglio servizio sociali offerti dalle Asl”.

“A pagarne il conto saranno sempre le lavoratrici e i lavoratori assunti a tempo determinato, formati e poi mandati via e gli utenti che si troveranno dei servi chiusi o depotenziati. Nei casi in cui i servizi restano attivi invece si allungheranno a dismisura i tempi di presa a carico. A questo si aggiunge un servizio senz’altro positivo come il Maggiordomo di Quartiere, scaduto il 30 novembre. Un progetto che, nonostante la Giunta abbia confermato stamattina di voler rifinanziare, nella realtà prima di aprile non vedrà una ripresa. La sintesi della Giunta Toti sulla sanità è questa: sempre più difficile affidarsi al servizio sociosanitario pubblico”.

“Abbiamo bisogno di una regione a misura di persona, di un servizio pubblico che risponda alle esigenze di chi è più fragile, di strutture sanitarie che guardino alle esigenze del territorio, alla domiciliarità che andrebbe a sgravare il lavoro all’interno dei nostri pronto soccorso, vessati da una lunga serie di interventi urgenti come vediamo in questi giorni” conclude Pastorino.

L’assessore alla sanità Angelo Gratarola ha risposto che la lista di attesa a livello regionale fra ottobre 2021 a novembre 2022 si è ridotta di almeno il 30% raggiungendo in alcune asl l’abbattimento di più del 50%. L’assessore ha aggiunto che, in particolare nella Asl3, nello stesso periodo sono stati presi in carico da un punto di vista riabilitativo almeno 680 bambini di cui 147 direttamente dal Servizio di neuropsichiatria infantile e che è in atto lo svolgimento del concorso per assumere 25 logopedisti.

Sulle liste di attesa per le terapie riabilitative per bambini e bambine sono state presentate due interrogazioni: la prima da Sergio Rossetti (Pd-Articolo Uno) e, sottoscritta da tutto il gruppo, la seconda da Ferruccio Sansa (Lista ferruccio Sansa presidente) e sottoscritta da tutto il gruppo.

Rossetti ha chiesto alla giunta a che punto è il superamento delle liste di attesa per l’accesso alle attività riabilitative ambulatoriali per i bambini e le bambine disabili liguri. Il consigliere ha sostenuto che non è stato dato alcun aggiornamento al Consiglio sul superamento delle liste di attesa, a cui erano costretti più di 2000 bambini e bambine liguri a causa della mancanza di personale e di spazi in cui partecipare alle attività riabilitative: “Dopo anni di indifferenza e grazie all’impegno di famiglie, consulta e associazioni accreditate, è stato fatto qualche passo in avanti con assunzioni e maggiori contributi, ma ancora sono tanti i bambini e le bambine disabili in lista d’attesa”.

“Sono disabili gravi e meno gravi, sensoriali, mentali, fisici che devono godere come previsto dei Lea di una diagnosi ed un intervento precoce. Per questo ho chiesto un approfondimento in commissione dove potremo avere informazioni più dettagliate sulla gestione delle tre sentenze del Tar che danno torto alla Regione, ma anche su come ha remunerato le aziende; sulle molte assunzioni di personale specialistico promesse; sull’ insufficiente budget e su quello necessario per incrementare le prestazioni degli enti accreditati, fino alla discutibile gestione delle liste d’attesa”, elenca Rossetti.

“Non si può chiedere alle famiglie di farsi carico e di pagare un servizio che è un loro diritto e non si possono lasciare decine e decine di bambini e bambine ad aspettare le cure riabilitative”, conclude Rossetti.

Sansa ha rilevato che oltre duemila minori in Liguria, di cui 1200 a Genova, sono senza terapie neuro-riabilitative e che oltre seicento famiglie sono in attesa di ottenere il riconoscimento delle disabilità, i permessi e i benefici spettanti sulla base della legge n. 104 e che la prenotazione delle visite di neuropsichiatria infantile, tramite il CUP, avrebbe portato ulteriori rallentamenti. Il consigliere ha chiesto di superare queste criticità.

L’assessore alla sanità Angelo Gratarola ha rilevato che uno degli elementi critici è la carenza di personale specializzato e che l’emergenza da Covid 19 ha accentuato questo bisogno di presa in carico globale, ma ha ricordato che il Piano di potenziamento e riorganizzazione della rete territoriale, deliberato nel 2020, prevede il potenziamento di servizi territoriali per qualsiasi tipologia di utenza e, in generale, per tutte le persone fragili la cui condizione sia stata aggravata dall’emergenza. L’assessore ha spiegato che l’aumento della capacità di presa in carico (il 30% di incremento in asl3 e quasi il 50% in altre realtà) è legata alle azioni messe in campo dalla Regione, con l’incremento delle risorse destinate alla presa in carico riabilitativa e dal piano di potenziamento attuato da Asl3.

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