Risposta

Manifestazione lavoratori Tpl, Olivieri: “Tempi rispettati. Si poteva far prima, ma non si portano indietro le lancette dell’orologio” fotogallery

Sacone: "Il Cda ha valutato, a inizio settembre, che fosse opportuno mandare avanti in maniera prioritaria il percorso di affidamento 'in house'"

Pierangelo Olivieri

Savona. Dovrebbe prolungarsi fino al pomeriggio, indicativamente intorno alle 17, la manifestazione promossa dai lavoratori di Tpl Linea per protestare contro i ritardi rispetto all’affidamento del servizio “in house” del trasporto pubblico provinciale. Alle 15, infatti, il presidente della Provincia Pierangelo Olivieri incontrerà la presidente dell’azienda Simona Sacone per fare il punto della situazione rispetto alla procedura

Nel corso della mattinata il numero uno di Palazzo Nervi ha avuto una breve interlocuzione con i manifestanti: “Nella riunione dello scorso 8 novembre avevo specificato che ci sarebbero voluti 40 giorni per predisporre la documentazione, che è composita e complessa, e per mettere in atto la necessaria attività preventiva volta ad evitare successivi rilievi. Certo, sarebbe stato meglio arrivare prima a questo punto, ma più che fare ammenda non posso: le lancette dell’orologio non si possono portare indietro”.

Olivieri ha ribadito che “i documenti sono stati condivisi con il Comune di Savona e nella settimana del 12 dicembre si terrà il consiglio provinciale monotematico per discutere ed approvare i documenti”. Insomma, secondo il presidente della Provincia i tempi dovrebbe essere rispettati.

Dal canto suo, Simona Sacone ha ricordato: “Da tre anni a questa parte, ma certamente anche in questo mandato, il consiglio di amministrazione ha sempre avuto come obiettivo gestire l’azienda nel massimo interesse delle procedure di gestione, della sua sostenibilità e del suo sostentamento nel tempo. Il Cda ha valutato, a inizio settembre, che fosse opportuno mandare avanti in maniera prioritaria il percorso di affidamento ‘in house’ senza elementi che potessero distrarre le persone, gli enti, i soci e anche l’azienda da questa fondamentale priorità. Dopodiché, come abbiamo detto e scritto il Cda è già pronto a partire per la definizione del direttore generale. L’abbiamo detto, scritto e lo faremo. Abbiamo detto che nei primi mesi dell’anno ci sarà un Dg e un Dg ci sarà”.

Sacone precisa, però, che la questione della nomina del direttore generale e quella relativa alla definizione dell’affidamento “in house” sono “due percorsi del tutto disgiunti. I documenti per l’affidamento devono essere redatti dall’Ente affidante e dalla parte politica. La direzione generale dell’azienda nulla ha a che fare con i documenti per l’affidamento ‘in house’. Il Cda ha assunto la responsabilità di seguire il mandato dell’assemblea e di chiudere il più velocemente possibile il percorso di affidamento ‘in house’. I soci, peraltro, sono stati informati di questa scelta. Capisco, poi, la posizione che mira a fare pressione per velocizzare il percorso, ma ribadisco che il Dg ci sarà nei primi mesi dell’anno”.

E rispetto a quanto affermato dalla Uil circa una nomina “politica”, Sacone ha specificato: “Faremo selezioni rigorose che non prevedono coinvolgimento da parte della politica”.

Vuoi leggere IVG.it senza pubblicità?
Diventa un nostro sostenitore!



Sostienici!


Oppure disabilita l'Adblock per continuare a leggere le nostre notizie.