Liguria. Via libera a lettini, sdraio e ombrelloni su scogliere artificiali, pennelli e altre opere di difesa costiera all’interno di aree balneari in concessione. Lo prevede un emendamento alla legge di bilancio regionale anticipato oggi dal presidente ligure Giovanni Toti durante la presentazione del provvedimento in aula.
Tra le misure previste, ha detto Toti nella relazione, c’è “la semplificazione per l’utilizzo di ulteriori spazi demaniali marittimi ai fini della balneazione turistica“. Si tratta di una modifica alla legge regionale 13/1999 con cui “si autorizzano i Comuni, anche per periodi limitati di tempo, a utilizzare scogliere artificiali ed altre opere a mare per attività connesse alla balneazione, con la posa di attrezzature purché amovibili, il tutto previa verifica obbligatoria di sicurezza”.
“La Regione di Giovanni Toti vuole privatizzare pure gli scogli – attacca Selena Candia, consigliera regionale della Lista Sansa -. In una Liguria in cui, secondo Legambiente, il 69,9 per cento della riviera è occupato stabilimenti, record italiano, in barba alla legge, la Regione Liguria pensa bene di depredare quel poco che resta dove poter stendere l’asciugamano. Siamo alla follia. Secondo la legge le spiagge libere dovrebbero essere almeno il 40% in ogni Comune, invece in tutta la Liguria ci troviamo a dover penare per andare in spiaggia senza pagare, e e spesso si tratta di fazzoletti di sabbia, magari alle foci dei torrenti, o di scogli. Ora pensano bene di levarci pure quelli. È sempre più chiaro che la Liguria è in vendita, e i turisti ritenuti più importanti degli abitanti”.
“Ma non si tratta di nuove concessioni – precisa l’assessore regionale al Demanio marittimo Marco Scajola -. La novità riguarda le zone già in concessione che per una serie di ragioni non si potevano utilizzare. Abbiamo ricevuto richieste dal territorio, soprattutto dal mondo del turismo che chiede più spazi. È una sperimentazione: in questo modo permettiamo di occupare quelle aree purché sia tutto rimovibile. Se funzionerà, nel 2024 i Comuni dovranno modificare i loro Piani di utilizzo demaniale”.
I balneari interessati a estendersi sulle scogliere artificiali dovranno presentare una richiesta al Comune. L’ultima parola spetterà comunque alle singole amministrazioni che dovranno confermare la sicurezza delle aree con perizie tecniche.