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Legge di Stabilità regionale, un milione per abbattere le liste d’attesa delle terapie per minori disabili

Approvato all'unanimità un emendamento presentato da Rossetti (Pd)

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Liguria. È stato votato all’unanimità in Consiglio regionale l’emendamento al collegato alla legge di stabilità presentato da Pippo Rossetti (Pd) che prevede lo stanziamento di un milione di euro con l’obiettivo di accorciare le liste d’attesa per le terapie destinate ai minori disabili in Liguria. Il documento, firmato anche dagli altri capigruppo della minoranza, è stato sottoscritto pure dalla Lega.

“Oggi, nella nostra Regione, ci sono almeno 1.500 minori, anche in età precoce, in lista di attesa per ricevere le prestazioni previste dai Lea nell’ambito della riabilitazione mentre ci sono posti vuoti nei centri diurni servizi semiresidenziali per disabili – ricorda Rossetti nella relazione -. Gli enti accreditati hanno vinto per tre volte i ricorsi al Tar in merito alla differenza tra fatturato per attività svolta e fatturato pagato alle Asl per un totale di circa 5 milioni di euro. In via transattiva gli enti da tempo hanno proposto che i 5 milioni vengano impegnati sui servizi da erogare ai minori disabili, in modo da ridurre le liste di attesa, recuperando anni di mancate prestazioni per i bambini che ne hanno necessità e sono in attesa di una risposta”.

Secondo quanto aveva riferito l’assessore Angelo Gratarola durante una delle ultime sedute del Consiglio regionale, sarebbero circa 2mila i minori ancora in attesa di cure in Liguria, circa 840 solo in Asl 3, territorio che presenta i maggiori problemi insieme al savonese. Le liste d’attesa si sono ridotte del 30% nel 2022, raggiungendo in alcuni casi il 50%, ma la situazione resta critica nonostante l’ingresso già annunciato di nuovi professionisti, tra cui 25 logopedisti in Asl 3.

Proprio un anno fa il vigile del fuoco Marco Macrì, in prima linea nella battaglia condotta dai genitori dei bambini disabili, denunciava la mancanza di stanziamenti nel bilancio regionale. Il Consiglio aveva bocciato un emendamento da 5 milioni, cinque volte la cifra che verrà destinata nel 2023.

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