Valbormida. Si chiamerà India la nuova automedica con a bordo un infermiere che, secondo i piani dell’Asl2 savonese, dovrebbe andare a implementare il servizio di emergenza della provincia di Savona. Il progetto, elaborato dall’Azienda Sanitaria, è attualmente al vaglio della Regione Liguria.
Il mezzo è costituito da un’auto il cui equipaggio sarà formato da un infermiere e un autista. La normativa definisce il mezzo dotato di personale infermieristico “una tipologia di mezzo di soccorso assimilabile al mezzo medicalizzato” e cioè la ben nota automedica Sierra. “L’ambulanza infermieristica, pur nella sua autonomia operativa, non è sostitutiva delle risorse medicalizzate, intendendo con ciò che si tratta di uno strumento integrativo nell’ambito del sistema operativo ed organizzativo che ogni Azienda Sanitaria potrà darsi in sede di concertazione con le associazioni di volontariato e la Cri. Dato il livello di autonomia professionale dell’infermiere, questo mezzo di soccorso può fornire un soccorso avanzato nel sostegno delle funzioni vitali (ALS) attraverso l’esecuzione di manovre salvavita”.
Come annunciato anche da Luca Corti, direttore del distretto delle Bormide, dal punto di vista operativo India sarà attivata in via sperimentale (qualora il progetto venga approvato da Regione Liguria) per sei mesi presso il distretto valbormidese con sede all’interno dell’ospedale di Cairo Montenotte. Non si esclude, tuttavia, una sua attivazione successiva anche nel distretto ingauno e, in prospettiva, anche in quello savonese e finalese/loanese. L’auto sarà attiva 24 ore su 24 e l’organico sarà composto da infermieri in carico al Servizio 118.
L’obiettivo primario del progetto, come detto, è integrare e potenziare il servizio di emergenza già operativo nei quattro distretti con un secondo mezzo. Ciò a partire dalla Valbormida, ritenuta la più “sensibile” tra le quattro aree. Come ricorda e sottolinea il consigliere regionale e presidente della commissione salute e sicurezza sociale Brunello Brunetto, al momento “ogni distretto socio-sanitario savonese dispone di un’automedica. Perciò ce n’è una nell’albenganese, una nel finalese, una nel savonese ed una in Valbormida. Quest’ultima, però, è un’area ‘disagiata’ rispetto alla Riviera e perciò si è deciso di far iniziare proprio qui la sperimentazione dell’automedica infermieristica”.
Da anni, infatti, la Valbormida chiede l’attivazione di una seconda automedica, richiesta, però, che è stata sempre negata, perchè – ha ribadito anche il presidente Giovanni Toti – non ci sono i numeri necessari da giustificare l’implementazione del servizio: “Non lavora nemmeno la prima automedica – aveva dichiarato il governatore – bisognerebbe conoscere i numeri delle uscite prima di fare richieste”.
Ritornando al progetto India (anche questo da tempo chiesto a gran voce dalla Valbormida), l’ambulanza infermieristica potrà essere attivata esclusivamente dalla Centrale Operativa 118 per interventi di urgenza in codice giallo (respiratorio, cardiologico, traumatico, in particolare quando si ha notizia di più persone coinvolte, e neurologico) e interventi in codice rosso: quando l’automedica di competenza territoriale è già impegnata in altro intervento e fino all’arrivo dell’automedica più vicina; per interventi per eventi traumatici maggiori con più pazienti coinvolti contemporaneamente alla automedica; per l’assistenza dei pazienti durante i trasferimenti secondari urgenti inter-ospedalieri in base a quanto previsto dal regolamento dei trasporti inter-ospedalieri dell’Asl2; per interventi infermieristici improcrastinabili a supporto del medico di continuità assistenziale intervenuto. L’attivazione di India potrà comunque avvenire anche per altre situazioni cliniche su indicazione del medico della Centrale Operativa.
Durante le operazioni di soccorso le decisioni in merito a qualsiasi modalità organizzativa sono assunte dal medico in servizio presso la centrale operativa 118. L’infermiere si recherà dal paziente indicato e definirà l’intervento sulla base di determinati algoritmi mantenendosi costantemente in contatto con il medico della Centrale Operativa. L’infermiere potrà inoltre richiedere un trasporto verso il pronto soccorso in accordo con il medico della centrale operativa.
Brunetto sottolinea che India “non costituirà un’alternativa, ma un’integrazione a Sierra. All’infermiere non verrà mai chiesto di somministrare farmaci o effettuare determinate manovre che sono peculiari della professione medica; tuttavia, potrà realizzare tutta una serie di altre attività che sono tipiche della professionalità infermieristica e che sono altrettanto importanti in fase di emergenza-urgenza”.
Avremo quindi un doppio livello di assistenza sul territorio: “Un primo livello, di tipo infermieristico, ed un secondo livello, di tipo medico. Sarà la centrale operativa che deciderà, sulla base delle informazioni raccolte in fase di richiesta di soccorso, se inviare India o direttamente Sierra. E in ogni caso, anche se il primo mezzo ad arrivare sarà India, l’assistenza non resterà unicamente di tipo infermieristico: se l’equipaggio di India noterà un’evoluzione del quadro in negativo, allora chiederà l’intervento di Sierra. Ci sarà quindi un primo livello di assistenza, di tipo infermieristico e di suo già completamente esaustivo, che si concluderà con il ricovero o con quanto occorra per mettere in sicurezza il paziente; questo sarà del tutto integrabile dal secondo livello di assistenza, di tipo medico”.
Gli infermieri impiegati per il servizio di India dovranno avere i seguenti requisiti: anzianità nel Servizio 118 di almeno 2 anni; aver frequentato un corso di rianimazione cardio- polmonare avanzata; aver frequentato un corso di BLS-d; aver frequentato un corso di trauma pre-ospedaliero; aver frequentato un corso sul parto in emergenza.