Riabilitati

Covid, in Liguria oltre il 60% degli operatori sanitari non vaccinati è tornato in servizio

Su 168 professionisti già reintegrati 31 sono stati assegnati a dipartimenti di chirurgia

vaccino pfizer

Liguria. Dopo il periodo di sospensione decretato dal governo Draghi per chi non ha rispettato l’obbligo, sono stati 168 gli operatori sanitari non vaccinati reintegrati dalle aziende e dagli ospedali in Liguria. È il dato fornito da Alisa dopo l’interrogazione che il consigliere Fabio Tosi del M5s ha presentato all’assessore alla Sanità Angelo Gratarola. In tutto erano 263 i professionisti coinvolti nelle strutture della sanità regionale ligure, quindi più del 60% è tornato al lavoro.

In particolare, tra il personale tornato in servizio, 42 unità sono state riassegnate in dipartimenti di specialità mediche, 31 in chirurgia, 19 in radiodiagnostica, 13 in patologia clinica, 10 in salute mentale, 9 in pronto soccorso, 6 in cardiologia, 23 ai distretti, 15 ad altre strutture. Si contano poi 18 professionisti in fase di reintegro in tutta la regione. Ad oggi resterebbero dunque 77 professionisti ancora da reintegrare.

La scadenza anticipata dell’obbligo vaccinale e il conseguente reintegro a partire dal 1° novembre erano stati decisi con uno dei primi decreti del governo Meloni. In assenza di provvedimenti la misura avrebbe terminato la sua efficacia il 31 dicembre. Misura che, peraltro, è appena stata dichiarata legittima (così come il taglio dello stipendio) dalla Corte costituzionale che ha respinto una serie di ricorsi.

Il provvedimento aveva inciso in maniera marginale sui medici: a Genova sono stati solo 11 quelli riabilitati all’esercizio della professione dopo essere stati sospesi dall’Ordine, come previsto dalla norma varata nel 2021. Di questi, secondo quanto riferito dal presidente Alessandro Bonsignore, solo due risultavano dipendenti di ospedali e Asl, mentre la maggior parte erano liberi professionisti e pensionati.

“Ogni Asl e ospedale della Liguria deciderà dove ricollocare al meglio il personale sanitario no-vax sospeso. Le sale operatorie, dove il personale indossa sempre le mascherine e i pazienti sono spesso intubati, potrebbero essere un luogo idoneo”, aveva spiegato l’assessore Gratarola in consiglio regionale lo scorso 15 novembre.

Secondo Tosi sarebbe “irricevibile che ciascuna Asl ed ente ospedaliero interpreti a proprio piacimento quanto normato dal Governo”. Per questo il consigliere chiedeva di “non impiegare i soggetti reintegrati nei reparti con pazienti fragili ed ultrafragili, prevedendo un indirizzo univoco da parte di Alisa o dell’assessorato alla sanità al fine di non lasciare la totale libertà su questa decisione ad ogni singola Asl e polo ospedaliero”.

leggi anche
bassetti
L'analisi
Covid, Bassetti: “Basta tamponi a tutti, altrimenti collasso dei pronto soccorso da qui a Natale”

Vuoi leggere IVG.it senza pubblicità?
Diventa un nostro sostenitore!



Sostienici!


Oppure disabilita l'Adblock per continuare a leggere le nostre notizie.