Microfono aperto

Caso-caos Atletico Argentina: vittorie a tavolino, goaleade e difficoltà, parola ai club del Girone “A” di Prima Categoria

Tre partite non disputate, altre terminate in goleade perché la squadra è ridotta ai minimi termini, il caso della squadra matuziana fa discutere

pallone

Tre partite perse a tavolino perché la squadra non si è presentata. Alcune goaleade sui generis perché costretti a giocare ai minimi termini. L’Atletico Argentina, ultimo della classe con tre punti di penalità, è suo malgrado la variabile impazzita del Girone “A” di Prima Categoria. Nonostante l’ultimo posto e gli zero punti conquistati, le vicissitudini della formazione imperiese condizionano le altre squadre: alcune vittoriose 3 a 0 a tavolino, altre con un differenza reti “gonfiata”, che in un torneo così breve potrebbe fare la differenza.

Qual è l’opinione a riguardo delle squadre del girone? Malcontento? Comprensione? O un mix delle due? Quali correttivi potrebbe applicare la Federazione, sempre che ve ne siano, per evitare inconvenienti così spiacevoli? La risposta è lungi dall’essere semplice, ma un “giro di opinioni” può contribuire a tirare fuori qualche proposta.

Partiamo però dai diretti interessati. “Quest’anno – spiega Roberto Ferrigno, vicepresidente dell’Atletico Argentina – ci siamo trovati  senza un campo di allenamento perché il Comune di Taggia ha deciso che, una volta passato a noi e non più al Taggia, l’impianto è inagibile. Da lì tutte le nostre difficoltà. Siamo contati e facciamo fatica a prendere parte alle gare. Devo dire però che ho trovato pochissima solidarietà da parte delle altre squadre. Mi sarei aspettato un trattamento diverso. La Federazione ci è venuta incontro, vero, ma fino a un certo punto. Avevamo detto chiaramente che a Cairo Montenotte alle ore 20,30 non saremmo potuti andare”. La situazione sembra lungi dall’essere risolta. Una situazione che inizia alla terza di campionato, quando la squadra ha rinunciato al match contro l’Aurora. “Sento che qualcuno dice ‘eh ora si rinforzeranno’. Macché. Anzi stiamo valutando l’ipotesi di ritirare la squadra per evitare ulteriori umiliazioni a questi ragazzi“, conclude Ferrigno.

Le opinioni di alcune squadre del Girone “A” di Prima Categoria 

Maurizio Orsi, dirigente del Mallare

Sono cose che sono sempre successe. Quando in una cittadina come Taggia ci sono tre squadre, metterle d’accordo tutte è sempre un problema e prima o poi le magagne escono. Non penso che ad oggi il campionato sia falsato visto che hanno perso tutte le partite e quindi anche se si ritirassero – speriamo di no – non cambierebbe molto. Bisognerebbe capire solo se in quel caso le retrocessioni resteranno due o solo una. Certo che se adesso cambiano tutta la squadra… Onestamente non so cosa potrebbe fare la Federazione, è difficile capire in fase di iscrizione se ci saranno poi problemi di questo tipo.

Fabio Abate, direttore sportivo Plodio

Il non presentarsi alle partite significa pregiudicare il regolare proseguimento di un campionato. Giocare ha una valenza, non giocare tutt’altra. Io giocando posso vincere, perdere o pareggiare. Se gli avversari non si presentano vinco e basta. E come vinco? Tre a zero. Ma nella realtà avrei potuto fare più goal e avvantaggiarmi sulla classifica della differenza reti, oppure farne meno e a quel punto un nostro avversario avrebbe potuto trovare giovamento. Le ammonizioni: in una partita non giocata non sono sanzioni. Gli infortuni: in una partita non giocata non ci sono infortunati. Sono moltissimi i fattori che vanno a compromettere il regolare svolgimento di un campionato quando ci si trova di fronte a certe situazioni. Cosa poteva fare la Federazione? Poteva fare tanto ma poteva anche non sapere che una certa situazione sarebbe degenerata fino a questi punti. Una cosa bisognerebbe farla, che ogni società abbia almeno un dirigente che conosca minimamente il regolamento del calcio, con corsi obbligatori organizzati dalla Federazione. Ho letto e sentito affermazioni che non hanno nessun senso logico e non centrano nulla con il gioco del calcio, ho letto referti di personaggi tesserati per società fare le veci per società differenti rispetto a quella di appartenenza, Personaggi che sostenevano che le partite vanno giocate solo ed esclusivamente in giornate festive e non feriali perché la gente lavora, recuperi compresi. Queste sono cose che proprio non dovrebbero esistere. Il calcio ha dei regolamenti e giusto o sbagliati che siano vanno rispettati. A noi il recupero con l’Atletico ci è costato moltissimo, a livello di dispendio di energie fisiche e nervose, ci è costato anche finanziariamente. A noi cosa ha infastidito moltissimo sono state le pretese. Pretesa di non rispettare la data limite per fare il recupero (30 novembre ndr), pretesa di giocare l’8 dicembre, pretesa di non giocare né alle 18 né alle 20.30 e nemmeno alle 21 del 7, aver dovuto aspettare tempi biblici per avere una data ed un orario. C’è stata una totale mancanza di rispetto nei nostri confronti, come se noi non contassimo nulla. Sicuramente la prossima volta che mi chiederanno un rinvio di sabato alle 17.45 ci penserò due, forse tre volte ad accettare, a prescindere dalle motivazioni.

Alessandro Giunta, allenatore Vadino

Mi spiace molto per l’attuale situazione dell’Argentina. Non stanno falsando nulla ma a questo punto del campionato e con la loro situazione e posizione in classifica, sono praticamente fuori dai giochi. Per il resto, noi dobbiamo guardare in casa nostra, non ci interessa più di tanto di questa situazione.

Massimiliano Ghione, allenatore Altarese

Parlo a nome mio. Non entro nel merito sul perché l’ Atletico Argentina si trovi in questa situazione. Purtroppo immagino abbiano delle oggettive difficoltà. A livello regolamentare, sono in ordine per il momento. Sportivamente parlando il campionato è falsato: nelle partite non disputate non si hanno ammonizioni e infortuni. In quelle disputate in inferiorità, la differenza reti sarà sicuramente oggetto di riflessione. Mi auguro che l’Atletico Argentina possa continuare a disputare il proprio campionato con serenità, sarebbe più semplice per tutti. Nulla toglie però che il campionato è falsato. Su come evitare situazioni simili la vedo molto difficile, a priori sapere la solidità di una iscrizione è quasi impossibile.

Simone Adami, allenatore Aurora

La mia opinione è la seguente: è sempre brutto quando si vivono queste situazioni. La volontà di qualche persona di mandare avanti la società c’è ma stanno facendo fatica. Mi sono trovato in una situazione simile al mio primo anno al Pallare. Lì eravamo noi ragazzi a voler continuare e non i vertici. Campionato alterato? Al momento non direi. Hanno zero punti. Vera la cosa delle ammonizioni, ma definirlo alterato mi sembra eccessivo. C’è la cosa dei goal fatti e subiti. Ma è tutto da vedere se ciò servirà a qualcosa. Noi abbiamo vinto 3 a 0 a tavolino, chi ha vinto 9/10/11 a zero è avvantaggiato. Penso che sarebbe giusto tornare alla regola dell’esclusione dopo la mancata partecipazione a due partite Alla fine, se non ci si presenta a due gare significa che qualche problema non di poco conto c’è.

Simone Rattalino, allenatore Area Calcio Andora

Credo che il problema nasca all’ inizio dell’anno, quando si dovrebbe essere un pochino più esigenti al momento delle iscrizioni. Ora che si è dentro bisogna rispettare le regole federali, se l’Atletico Argentina arriverà in fondo, il campionato non sarà falsato. Certo è che dal mio punto di vista non posso che essere amareggiato: “giocare” partite del genere non è calcio.

Fabio Zanardini, allenatore del Pontelungo 

Il campionato non è falsato perché la squadra non è mai riuscita ad ottenere punti con nessuno. Se si dovessero ritirare non arrecherebbero danni a nessun club. Penso che la Federazione possa fare ben poco in questa situazione: se un presidente iscrive una squadra e indica il campo per le partite è giusto che venga iscritta al campionato. L’unico problema di questa società è forse quello legato al campo di allenamento, ma la Federazione non lo può sapere. Potrebbe giusto prendere tutti i soldi per le iscrizioni all’inizio, cosa che non avviene siccome per l’iscrizione esistono due rate da 50% l’una. Se la società paga, giusto che venga iscritta.

Pietro Lettieri, direttore sportivo del Camporosso

Mantenere le squadre in queste categorie non è così facile, anzi, ci vogliono disponibilità importanti per una programmazione ottimale. Bisogna partire attrezzati, anche solo per puntare alla salvezza. In questo momento purtroppo sarebbe meglio per loro ritirarsi, nonostante non sia una cosa che assolutamente vorrei augurargli anche per la regolarità del campionato. Noi li conosciamo tutti e non è bello giocarci contro in questa situazione. In loro c’è del grande rammarico e dispiace che una società con un nome del genere abbia certi problemi. Nella nostra zona purtroppo mancano realtà Bordighera, Vallecrosia, Intemelia che, per l’aumento dei costi, hanno faticato a riemergere. Capisco il periodo di crisi, ma se fossi in Federazione cercherei di andare incontro all’Argentina e a queste squadre cercando di procurargli dei giocatori dagli svincolati, dandogli poi una mano a pagare le spese delle trasferte. Arrabbiati? Niente affatto, noi siamo esclusivamente dispiaciuti.

Antonio Capezio, direttore sportivo San Filippo Neri Yepp Albenga

Ad Albenga c’è soltanto una squadra in Eccellenza, mentre in Prima Categoria ce ne sono tre. Quindi sappiamo benissimo quanto sia complicato gestire una società in questo campionato, tra ricerca di giocatori e sponsor. Ciò che deciderà la federazione sarà la scelta giusta, non ci permettiamo di consigliare nulla. Andare a giocare ha un costo, quindi bisogna fare in modo di poterlo gestire tutti e non fare delle domeniche “a vuoto” e spendere ugualmente. A noi dispiace molto che l’Argentina abbia tutti queste difficoltà e questa situazione deve far riflettere tutti quanti. Bazzarini era un nostro tesserato e l’abbiamo mandato lì, quindi non c’è assolutamente nessun astio nei loro confronti. Era ovvio essere indispettiti dopo la loro mancata presenza, però la faccenda è finita lì. In conclusione, credo che bisogna essere totalmente informati sulla vicenda per poter fare qualcosa.

Fabrizio Levratto, vicepresidente Millesimo

Siamo andati a giocare in trasferta contro l’Atletico Argentina. Noi abbiamo fatto nove goal, ma non è stata una vittoria per cui abbiamo gioito particolarmente. Abbiamo speso un sacco di soldi per organizzare una trasferta così lunga. Sostenere questi costi per una partita che ha ben poco di una partita di campionato non fa di certo piacere. Sarebbe forse opportuno essere più stringente e chiedere maggiori garanzie a inizio campionato da parte della Federazione.

Cesare Renzini, direttore tecnico della San Francesco Loano

Non si tratta di un campionato falsato, tutte le squadre hanno vinto e, tolte le tre rinunce del club, siamo tutti sullo stesso piano. Potrebbe essere falsata la differenza reti, ma siccome vale la regola degli scontri diretti, non c’è niente da recriminare di questo tipo. La federazione, nel limite del possibile, ha provato ad andare incontro a questa società, cercando di spostare le partite e venirgli incontro, ma a monte del problema la federazione non può essere certa dei problemi di un club. Per la situazione Argentina in sé, non voglio pronunciarmi: obiettivamente, non conosco le ragioni per le quali questo club abbia riscontrato queste problematiche.

Vuoi leggere IVG.it senza pubblicità?
Diventa un nostro sostenitore!



Sostienici!


Oppure disabilita l'Adblock per continuare a leggere le nostre notizie.