Savona. Con un gioco propositivo e ragionato, orchestrato perlopiù da giovani, lo Speranza dello scorso anno è stata una delle sorprese del Girone B di Prima Categoria. In questa stagione qualcosa si stava intravedendo nuovamente, ma qualche risultato negativo di troppo ha portato la società rossoverde a riflettere sulla posizione di Mario Gerundo. Con il sonoro 5-1 subito dall’Albissole il sodalizio ha sciolto ogni dubbio: il tecnico è stato sollevato dall’incarico nonostante i 18 punti in classifica.
La scelta del sostituto è ricaduta quasi nell’immediato su un nome in particolare, ovvero proprio su quello dell’allenatore che ha iniziato quel percorso. Ed ecco il ritorno di Davide Girgenti, decisamente motivato dopo i precedenti mesi lontano dalla panchina per via della turbolenta situazione estiva del Savona, dalla quale lui stesso aveva preferito farsi da parte.
E la felicità nell’essere tornato all’interno dell’ambiente rossoverde è molto grande: “Quando c’è stato il mio passaggio a Savona nessuno ha voluto ostacolarmi, anzi, con il presidente Bruzzone e il direttore Rosa c’è stata assoluta trasparenza. La possibilità di ritornare è nata il lunedì della settimana che portava alla partita con la Spotornese. Sono stato chiamato e, nonostante altre offerte ricevute, non ci ho pensato due volte essendomi trovato davvero bene con tutta la società. L’ambiente che ho ritrovato è esattamente quello che ho lasciato, ovvero sano e pulito. La squadra è la stessa dell’anno scorso a parte il reparto offensivo, completamente rivoluzionato essendo andati via Crocetta, Intili, Di Nardo e Zoppi. In più questa stagione c’è Fabio Barranca, un ragazzo con il quale ho giocato nei miei ultimi anni alla Veloce. Secondo me si può continuare a fare bene, quindi sfrutteremo questo periodo di sosta per allenarci intensamente ed essere pronti a gennaio“.
Avendo girato per diversi campi in questa prima fase del campionato, Girgenti può esprimere la sua visione sul livello generale: “Prima c’erano formazioni come Sampierdarenese, Savona, Campese e San Cipriano che facevano un campionato a parte. Quest’anno sta facendo molto bene il Quiliano, che sono contento sia ai vertici della classifica perché hanno un progetto davvero sano, e il Pra’ che a livello di individualità è nettamente la squadra favorita. Le altre poi sono tutte lì che se la possono giocare per raggiungere i playoff. Noi non ci siamo entrati per una questione di punti. Io credo che siamo in quelle cinque/sei squadre attrezzate per poterli raggiungere“.
“Bisogna ricordare che mister Gerundo ha fatto un buon girone d’andata – ci tiene a sottolineare il tecnico -. Però ognuno poi ha le proprie metodologie e la sosta casca a fagiolo per poter dare la mia impronta alla squadra, impostando il girone di ritorno sulla falsa riga di quello dello scorso anno. Paragoni? Non se ne parla nemmeno, però le idee sono più o meno quelle“.
Il suo passaggio in biancoblù era stato dettato dalla voglia di mettersi in discussione con un altro tipo di visione sugli obiettivi: “Se si allena bisogna essere ambiziosi e a tutti fa piacere confrontarsi in realtà dove si può svolgere un campionato al vertice. A Savona è andata com’è andata e ora sono concentrato allo Speranza. Comunque io sono sempre dell’idea che la fortuna di ogni allenatore siano i giocatori“.
A tal proposito, all’Augusto Briano si sta lavorando per far sì che Filippo Boccardo, centrocampista classe 2000, possa tornare nella sua migliore condizione: “L’anno scorso ha fatto un girone d’andata stratosferico ma dalle vacanze natalizie in poi, per svariati fattori, non è riuscito a dare una continuità a tutto questo. Ora si tratta di un calciatore da ritrovare e noi ci puntiamo molto. Se sta bene può dare qualità e quantità. Cercheremo di metterlo nelle migliori condizioni per fare bene, lui come altri”.
Ed è proprio su questo particolare che si concentra il pensiero di calcio di Davide Girgenti: “Io cerco di far sì che i giocatori si divertano durante le partite. Quando un ragazzo si diverte rende e corre di più senza neanche accorgersene. Certo che i risultati fanno la differenza, però ho la fortuna di essere in una società a cui interessa la crescita dei giovani e non c’è tutto questo assillo. Quindi c’è anche la possibilità di avere quel piccolo margine di errore per sbagliare e nessuno ci metterà in croce. Spesso ci siamo riusciti l’anno scorso e proveremo a riproporlo anche in questa stagione“.
“Il mio anno è stato buono fino alla sua metà, poi non lo posso considerare buonissimo per fattori sia calcistici sia personali. Spero che il 2023 parta in maniera migliore di come si è concluso il 2022. Ai miei ragazzi voglio dire di metterci entusiasmo e voglia di sacrificarsi. Ero stufo di stare fermo: si torna sempre dove si è stati bene” conclude con un sorriso il tecnico rossoverde.