Critica

Bilancio 2023, Garibaldi (PD): “Manovra senza prospettiva”. La Lista Toti: “I numeri zittiscono l’opposizione”

Il Dem: "La Liguria della giunta Toti è una Regione ferma, che non guarda al futuro, ma si ferma ad amministrare l'ordinario". La replica: "Scarsa conoscenza dei temi"

Regione Liguria palazzo regione

Liguria. “Di fronte a Liste d’attesa che non riescono a essere smaltite, a causa del totale fallimento del Piano Restart, con un piano socio sanitario non ancora rinnovato, Toti presenta il bilancio senza affrontare il tema della sanità e non destina un euro in più al sistema sanitario ligure, che invece avrebbe avuto bisogno di grandi risorse aggiuntive, mentre prevede 4 milioni al capitolo comunicazione. Nonostante la situazione drammatica della sanità ligure, non c’è una misura netta, né sul personale, né sui pronto soccorso, né sul recupero delle liste d’attesa, né sul supporto al personale sanitario, né sul rafforzamento della medicina territoriale (guardia medica e medici di base), soprattutto nelle aree interne. Risorse in più per nuovi progetti: zero. Nessuna volontà politica di invertire la rotta”. Lo osserva il capogruppo del Partito Democratico Articolo Uno e relatore di minoranza Luca Garibaldi.

“Questa – prosegue Garibaldi – è solo una delle tante contraddizioni che costellano questa manovra. Nella Regione più anziana d’Italia – dove l’età media della popolazione è di 49,9 anni; i NEET sono 32mila (più del numero degli iscritti all’Università di Genova), e l’abbandono scolastico ha percentuali sempre più crescenti – non ci sono misure a sostegno dei giovani per formazione e lavoro. Si pensa invece solo a tagliare, adeguandosi a un trend nazionale, che invece di puntare sull’istruzione pensa ad accorpare istituti e chiudere plessi scolastici. Mentre in una Regione come la nostra, dove ogni due anni si perdono 30 mila giovani, servono azioni straordinarie per assicurare loro un futuro dignitoso e un progetto di vita, invece pensare di agevolare i giovani prevedendo la cancellazione dell’IRAP ad aziende under 35 è una goccia nel mare rispetto alle reali necessità”.

“Siamo di fronte a una manovrina, anche in termini di aiuto alle famiglie e sostegno alla povertà – aggiunge Garibaldi – non basta tagliare l’IRPEF ai redditi più bassi, per rispondere alle difficoltà economiche che investiranno una fascia sempre più ampia della popolazione a causa dell’inflazione (che in Italia supera l’11% e colpisce in maniera devastante i consumi delle famiglie) e del caro energia, un’emergenza che sta colpendo in maniera diffusa tutto il tessuto ligure. Altre Regioni hanno deciso di definire fondi specifici per calmierare gli impatti più acuti, sia sulle famiglie a basso reddito che su imprese e associazioni. Nel Lazio sono stati stanziati 35 milioni (parametrati alla Liguria, si tratta di 9 milioni di euro) una cifra sostenibile per riattivare crescita e consumi. Eppure, anche in questo caso, non un euro in più a questa voce, né per le famiglie, né per le associazioni, né per le RSA, né per le piscine e gli impianti sportivi. Così come, non si accelera pienamente sulla sostenibilità: 100mila euro per le comunità energetiche, quando nelle altre regioni stanziano 15 milioni di euro, è indicativo della scarsa volontà di scommettere sulle rinnovabili. Una scarsa volontà dimostrata anche dal mancato rinnovo del Piano energetico regionale scaduto da anni. Uno dei tanti Piani in ritardo, visto che si sta ancora aspettando il rinnovo del Piano sociale, mentre la povertà invece cresce. Quella alimentare ad esempio è cresciuta del 30% e più del 35% dei lavoratori vive di un “lavoro povero”; sono aumentati a dismisura le morosità incolpevoli, senza che venissero accompagnate da aumenti adeguati negli stanziamenti regionali, così come le associazioni antiusura segnalano situazioni sempre più complesse da gestire, ed è in aumento il fenomeno del gioco d’azzardo patologico. Quali reti, quali servizi, quali iniziative di contrasto alla povertà sono state introdotte per ridurre gli impatti della recessione? Anche in questo caso, la risposta è nessuna nuova iniziativa”, commenta Garibaldi.

“La Liguria della giunta Toti – conclude il capogruppo PD – è una Regione ferma, che non guarda al futuro, ma si ferma ad amministrare l’ordinario. Se i grandi statisti guardano alle prossime generazioni, e non alle prossime elezioni, si deve purtroppo rilevare come le iniziative pensate in questi otto anni dalla giunta Toti non siano state redatte da statisti, visto il corto respiro delle iniziative messe in campo”.

La replica della Lista Toti non si  fatta attendere: “Tutto in una frase. La risposta della Lista Toti alle incredibili affermazioni del consigliere Luca Garibaldi sul Bilancio di Regione Liguria è riassumibile in una battuta di Lilli Lauro, consigliere arancione che ha seguito e segue costantemente da vicino ogni aspetto del bilancio: ‘Se Garibaldi, che per suo ruolo dovrebbe ben conoscere ogni attività di Regione Liguria, non si accorge di tutto quello che è stato fatto per la sanità, significa che, al contrario delle sue preoccupazioni, dobbiamo semmai produrre più comunicazione’. Non è un paradosso. Le affermazioni del consigliere dem stupiscono per quanto dimostrano scarsa conoscenza dei temi trattati. Partendo proprio dal capitolo sanità. I soldi investiti sono tantissimi, molte le iniziative intraprese per combattere un problema certo non solo ligure come quello delle liste d’attesa, aggravato da situazioni contingenti quali la pandemia. Si è al contrario speso molto e molto si continua a fare, garantendo a tutti i liguri l’assistenza e le cure di cui hanno bisogno, sia come visite specialistiche, sia come risposta clinica, dal pronto soccorso alle cure di elezione”.

“Garibaldi dovrebbe sapere, e avere l’onestà intellettuale di dire, che tutti i soldi che arrivano da Roma per la Sanità vengono investiti – ribatte ancora Lilli Lauro -. Sarebbe corretto anche dire che questi fondi sono sempre meno e che Regione Liguria fa i salti mortali per garantire comunque altri fondi. Coinvolgiamo in maniera sussidiaria tutti gli enti che ci supportano nel garantire prestazioni sanitarie per i cittadini e per questo vogliamo anche ringraziare tutto il personale sanitario”.

“Tra le altre assurdità citate dal consigliere Garibaldi, anche quelle sulla risposta di Regione Liguria al progetto formativo. Il nostro modello basato sugli Istituti Tecnologici di Formazione è stato preso ad esempio dal governo Draghi. I risultati ottenuti dal punto di vista dello sbocco lavorativo offerto sono lusinghieri. Ancora due giorni fa anche i dati certificati del Programma di Formazione Professionale, cosa diversa e aggiuntiva rispetto agli Itf, hanno certificato l’ottenimento di un contratto di lavoro per il 57% degli studenti che hanno frequentato i corsi. La spesa certificata dalla Regione alla Commissione Europea a valere su FSE 2014-2020 si attesta ad oggi a circa 225,7 milioni di euro (quasi 6 milioni oltre l’obiettivo di spesa assegnato per evitare il definanziamento delle risorse), i destinatari raggiunti da azioni del FSE in tutto il settennio sono oltre 220 mila. I progetti finanziati sono 6.183, su tutti gli assi dell’occupazione, dell’istruzione e formazione, dell’inclusione sociale”.

“Quanto alla comunicazione, alla capacità di ‘comunicare’ la Liguria, al netto della battuta peraltro quantomai azzeccata di Lilli Lauro, sono i numeri e i fatti a zittire ancora una volta l’opposizione. Inutile ricordare quanto proprio la Liguria sia stata il simbolo del rilancio del turismo in Italia, grazie anche alla costante opera di comunicazione tanto criticata. Sapere già oggi che il 70% delle camere d’albergo liguri sono al completo per Capodanno (non esattamente altissima stagione per una Regione che fino a pochi anni fa qualcuno credeva vivesse solo per il mare), la crescita del Pil regionale superiore al 3,5%, i numeri in costante crescita dell’occupazione, tutti in controtendenza con i dati nazionali, sono le migliori risposte a Garibaldi e compagni”.

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