Mafie

Beni confiscati, Centi (Lista Sansa): “Aumentano di 100mila euro i fondi sul bando per i Comuni”

Ok all'emendamento in Consiglio regionale, bocciato invece l'emendamento di Ioculano (Pd) contro il gioco d'azzardo

Sedi istituzionali e palazzi del governo

Liguria. “È stata accolta all’unanimità la mia richiesta di togliere dalla manovra di bilancio una norma frettolosa sull’utilizzo dei beni confiscati, in modo da lavorare in modo rapido per unire i due testi della Commissione e della Giunta e arrivare rapidamente ad un testo che possa dare risposte concrete alla gestione del gran numero di beni confiscati esistenti in Liguria. Grazie a questo lavoro condiviso la Giunta si è impegnata ad aumentare i fondi destinati ai Comuni per il recupero dei beni confiscati, passando dai 500 mila euro di quest’anno ai 600 mila previsti per il 2023”.

Così il presidente della commissione regionale Antimafia, Roberto Centi, al termine della votazione in Consiglio regionale durante la discussione sul Bilancio previsionale.

“Il bando si è dimostrato efficace, grazie anche al lavoro che come Commissione abbiamo fatto con i Comuni e con i media locali per far conoscere l’opportunità – sottolinea Centi -. È importante che le comunità liguri, sia attraverso l’uso sociale che istituzionale, entrambi previsti dalla legge nazionale, godano di beni che provengono da reati gravissimi. Un bene confiscato alle mafie che torna a disposizione della comunità, non bisogna dimenticare che ha un forte valore anche dal punto di vista simbolico per lo Stato e per la Regione”.

Se su questo tema si è raggiunto un buon risultato nell’ottica della comune lotta alle mafie, resta il rammarico per un altro emendamento sul gioco d’azzardo – in questo caso del consigliere regionale del Pd, Enrico Ioculano – che invece è stato respinto.

“Il consigliere Ioculano ha chiesto alla giunta di far entrare in vigore la legge regionale del 2012 contro il gioco d’azzardo, una legge che da 10 anni viene rimandata nella sua applicazione – spiega Roberto Centi -. Per chi soffre di ludopatia il gioco d’azzardo è visto come una scorciatoia per uscire dai problemi, ma noi abbiamo il dovere di ricordare che è una scorciatoia ma verso il baratro, perché chi gioca vive sempre peggio e finisce spesso nelle mani degli strozzini, individuali e organizzati dalle mafie. La legge del 2012 che doveva entrare in vigore nel 2017, in Liguria non è mai entrata in vigore per motivi economici e di salvaguardia delle categorie commerciali che hanno investito sulle macchinette e sul gioco on line”.

“Purtroppo anche oggi – conclude Centi – la maggioranza di centrodestra ha perso un’occasione importante per dare un segnale su questa piaga che è strettamente legata anche alle mafie”.

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