Ganó la selección

Argentina campione del mondo. Il “valbiceleste” Soldano: “Una gioia indescrivibile”

Un'esultanza che si propaga da Buenos Aires al mondo intero. In Val Bormida riecheggia tutta la felicità di un uomo di "futbol"

Generico dicembre 2022

La “Selección” alza la coppa contro la Francia, al termine di una partita che rimarrà nella storia. Una gioia, quella del popolo argentino, che arriva a ogni latitudine. E alle latitudini valbormidesi vive da tempo Sergio Soldano, attuale responsabile del settore giovanile della Cairese e che è nel calcio ormai da svariati anni, conoscendo molto bene quello delle sue origini.

l mister che potremmo definire “valbiceleste“, in quanto valbormidese adottato, era intervenuto durante format del nostro giornale, “Parliamo Mondiale“, ed ora può esultare per la vittoria della sua nazionale: “Avevo molta paura perché mi sembrava fosse una squadra senza gamba per un Mondiale del genere. La finale è stata una delle migliori partite della storia della competizione, ma in campo c’era anche la migliore Argentina, compresa quella della fase di qualificazione. Sono molto contento per questo gruppo soprattutto perché ci ha lavorato César Menotti dietro le quinte. Se lo meritano per la grande serietà dimostrata dal collettivo, come se lo merita Lionel Messi. Si è sempre detto che non è un uomo spogliatoio e non sa essere decisivo in Nazionale, così in questa occasione ha sempre dimostrato di sapere apparire nei momenti più difficili“.

Un confronto con Diego Armando Maradona, di cui ama raccontare le gesta avendolo conosciuto personalmente, che però fa con un po’ di freno a mano tirato: “Diego seguiva molto l’istinto e voleva essere ovunque in campo, mentre Messi va a cercarsi il suo posizionamento studiandosi la partita. Maradona portava sempre la palla a 30/40 cm da lui, cercando di schivare i calci ed essere esplosivo nella corsa. Messi, invece, la porta dentro il corpo come se fosse una sorta di osso in più, nascondendola al difensore. Poi c’è da tenere conto dell’infanzia di Diego, veramente travagliata dovendo fare da padre a tutti i suoi fratelli. Ma confrontarli in fin dei conti non è così importante. Sono due grandi e ciò che conta è che siano entrambi argentini. Vedere altri due giocatori del genere sarà veramente difficile”

La gioia di un popolo, quello argentino, che vive questo sport come una vera e propria religione: “Nonostante voi italiani siate persone passionali, è inutile spiegarvi cosa proviamo noi argentini per il calcio: non potete capirlo. Siamo alla pari del Brasile, però alla fine siamo molto più ‘matti‘ di loro. Il Paese vive una situazione disastrosa e non solamente i vip erano a vedere il mondiale, ma anche la povera gente che magari ha dovuto vendere qualcosa per poter essere presenti. Ora c’è da godersi questo momento e continuare ad amare sempre la nostra terra. Dobbiamo migliorare in tante altre cose..

Menotti nel 74′ diceva che ‘l’affare si è mangiato il pallone‘ – spiega Soldano -. Ora siamo nel 2022 e tutto è andato a degenerarsi. Ci hanno rubato il calcio, che prima era della gente e dei giocatori. Secondo me la FIFA e la UEFA dovrebbero essere gestite soltanto da ex calciatori, ma che abbiano la testa. Maldini, Zanetti, Baggio, Del Piero ecc. ecc.”

 

 

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