Andora. “Siamo allibiti perché, dopo tre ore di incontro pubblico, l’unica proposta che abbiamo ricevuto questa mattina dal Comitato Acqua-Cara Bolletta e da Assoutenti è stata di un ulteriore incontro con l’amministrazione comunale. Ieri sera abbiamo esposto chiaramente ai cittadini la situazione del servizi idrico gestito da Rivieracqua e le soluzioni in campo, chiarendo i dubbi esposti con informazioni tecniche precise. Ci pare che quelli del comitato vogliano invece continuare a drammatizzare i fatti per aumentare ancora più la loro visibilità mediatica. Ieri sera ho anche capito, partecipando all’assemblea para-grillina, che l’obiettivo di alcuni del comitato di Andora e di Genova, sia una città senza turisti e popolata da un gran numero di nuovi percettori del reddito di cittadinanza. Molto ego per arringare contro le istituzioni le persone presenti, arrabbiate per le difficoltà e i danni patiti in questi mesi. Fumo negli occhi per mascherare una impreparazione giuridica e fattuale sulla crisi idrica cittadina. Il lato positivo dello streaming è che sui social rimarrà, a futura memoria, il video della serata trascorsa e tutte le persone in buona fede potranno così avere una impressione più precisa sul reale apporto che il comitato sta fornendo alla soluzione del problema idrico: il nulla”. Cosi il vice sindaco di Andora Paolo Rossi all’indomani dell’incontro che lo ha visto insieme al consigliere delegato al commercio Corrado Siffredi, accettare l’invito al tavolo del Comitato Acqua-Cara Bolletta e delle associazioni Assoutenti e Onda Ligure Consumo e Ambiente, organizzato per incontrare i cittadini.
Tre ore di domande e risposte tenutesi ieri sera al salone parrocchiale “Don Rinaldo” di fronte a 246 persone (in presenza e online) in cui gli amministratori si sono messi a disposizione del pubblico, ribadendo la migliorata situazione dell’acqua per merito delle recenti piogge, ma anche la necessità che Rivieracqua attuai interventi strutturali per milioni di euro che garantiscano rifornimento idrico ad Andora e che risolvano i problemi di un bacino idrografico medio piccolo, meno ricco di acqua rispetto a quello di Albenga.
L’assemblea ha espresso “grande preoccupazione circa la situazione idrica andorese che, per quanto migliorata a seguito delle recenti piogge, presenta ancora notevoli criticità”.
In apertura il presidente di Assoutenti Furio Truzzi, ha evidenziato la volontà delle associazioni di collaborare con l’amministrazione e ha sottolineato di “non voler imputare nulla alla civica Amministrazione per la situazione ingarbugliata che si è venuta a creare” e che l’incontro era anche per verificare se ci possono essere le condizioni per fare un percorso comune a favore dei cittadini stante che Rivieracqua è il soggetto che avrebbe dovuto intervenire per lenire i disagi patiti da Andora.
L’associazione ha voluto fare il punto sulle richieste di risarcimento già fatte e che i cittadini potranno fare nei confronti di Rivieracqua per i danni patiti a causa della situazione idrica che si è venuta a creare ad Andora. Assoutenti ha confermato la necessità di non pagare le bollette per un servizio non usufruito e minacciato anche azioni di accesso forzato ai pozzi qualora Rivieracqua continuasse a non rispondere alle domande di sopralluogo e di censimento dei pozzi fatte dall’Associazione nelle scorse settimane.
E molte domande sono arrivate dal pubblico soprattutto per quel che attiene al funzionamento delle vasche e dei pozzi che oggi non sono più accessibili al comune di Andora.
“Siamo qui nella trasparenza più totale guardandoci in faccia come già fatto in molti incontri con i cittadini in Andora e in tutte le borgate – ha detto il vice sindaco Paolo Rossi che ha confermato che le istituzioni ai massimi livelli sono attenzionate – Ci occupiamo giornalmente del problema, ma la situazione è complicata. il soggetto titolato è Rivieracqua. I comuni in Italia, salvo che abbiamo meno di 1000 abitanti, non più hanno potere sui loro acquedotti. Il Comune non può più cambiare le tubature. A norma di legge i servizi idrici sono gestiti dagli ATO e Andora è per legge nell’Ato di Imperia. Dati alla mano analizziamo la situazione: in questa stagione, il consumo idrico giornaliero di Andora è 10.000 metri cubi di acqua al giorno. Portare acqua dolce nelle condotte vuol dire che Rivieracqua avrebbe dovuto portare sul territorio 1000 camion al giorno. A parte i costi, è oggettivamente impossibile. Immaginiamoci ad agosto quando i consumi sono molto più alti e nel corso della quale molti comuni della provincia di Imperia, da cui arriva parte della nostra fornitura, hanno subito pensanti razionamenti o stop nell’erogazione. La siccità ha messo in crisi molte sorgenti e Rivieracqua faticava a reperire l’acqua da mettere nei nostri boccioni che ha preso ad Imperia”.
Il consigliere delegato al commercio Corrado Siffredi ha evidenziato la difficoltà vissuta anche dalle attività economiche: “Comprendiamo le istanze e le difficoltà espresse dai presenti che hanno raccontato storie personali – ha dichiarato – ma l’amministrazione di un comune comporta una visione complessiva di tutte le componenti e realtà sociali con particolare riferimento alle attività economiche e a coloro che operano nel turismo che hanno stretto i denti e si sono attrezzati per offrire comunque un’ accoglienza adeguata: penso ai bar, ai ristoranti, agli alberghi che hanno acquistato acqua, macchinari per stoccarla e lavorato tutta la stagione e oggi stanno facendo manutenzioni importanti”.
“Stiamo lavorando per garantire la realizzazione da parte di Rivieracqua di opere per milioni di euro che tutelino i privati cittadini, i turisti e la nostra economia turistica. Anche questa Andora va rappresentata e questa Andora chiede a Rivieracqua opere strutturali a cui il comune ha garantito fondi, non titoli sui giornali. Oggi Filse ha pubblicato il bando attraverso il quale questa Amministrazione distribuirà 500mila euro di contributi a fondo perduto per le attività che hanno subito danni a causa del Covid. Dove possiamo agire autonomamente, agiamo e mattiamo a disposizione ogni strumento che allievi le conseguenze di un periodo che ha messo in difficoltà molti a cui si è aggiunta l’emergenza idrica che anche ora in presenza si un sensibile miglioramento, viene descritta in termini allarmistici.
L’assemblea ha dato mandato al portavoce del Comitato, al presidente di Assoutenti ed al portavoce di Onda Ligure di “richiedere con urgenza un incontro al sindaco confidando in una risposta in data odierna per promuovere azioni tempestive che riguardano: l’attivazione di procedure pubbliche a sostegno della richiesta a Rivieracqua ed al Governo di risarcimenti per i danni patiti e patiendi dai residenti, da turisti e dagli operatori economici andoresi; la gestione dell’emergenza campionando e mappando il territorio per individuare con esattezza le aree cittadine con permanenza di gravi problematiche e potenziando i rifornimenti idrici a cura di Rivieracqua e, in caso di inadempienza, a cura del sistema pubblico di protezione civile; la condivisione dello stato dell’arte sull’affidamento dei lavori e sulle tempistiche per la soluzione della crisi idrica anche in vista delle prossime vacanze di Pasqua”.
L’assemblea insieme al Comitato, ad Assoutenti ed a Onda Ligure conferma la “massima disponibilità a collaborare con l’amministrazione comunale, che ritiene parte lesa quanto i cittadini e gli operatori economici dalle inadempienze di Rivieracqua che non ha consentito un adeguato livello di risposta all’aggravarsi della crisi idrica sin dall’aprile 2022 nel Comune di Andora”.