Pensiamoci

Storia, problemi e futuro

Villanova d’Albenga: cent’anni di aeroporto, fu il primo della Liguria

Un libro per l’evento, le riflessioni e gli stimoli del comandante Mauro G. Zunino

L'aeroporto di Villanova d'Albenga

Villanova d’Albenga. Cento anni di aeroporto, del primo aeroporto sul territorio ligure. Cento anni degnamente celebrati ieri, sabato 26 novembre, con la presentazione del libro “Cento anni dell’aeroporto Clemente Panero” da parte della sezione di Albenga dell’Associazione Arma Aeronautica, volume che illustra tutte le attività dalla fondazione ai giorni nostri anche con ricostruzioni inedite. 

A questo prezioso lavoro vorremmo aggiungere i ricordi di una delle persone che più hanno vissuto tanti di questi anni come il comandante Mauro G. Zunino, a lungo presidente e oggi presidente onorario dell’Aero Club Savona e della Riviera Ligure ed ex sindaco di Albenga. 

Ricordo i voli verso il Nord Europa negli Anni 60 delle aziende storiche Orsero e Noberasco – esordisce  Zunino – o ancora la linea quotidiana con Roma nei primi anni 2000 per iniziativa dell’allora ministro Claudio Scajola”. 

Il momento più difficile secondo lei, che contribuì anche di tasca propria a tenere aperto lo scalo quando ce ne fu bisogno? “Forse negli Anni 80, quando fu un intervento del presidente Pertini a consentire di mantenere il presidio dei Vigili del fuoco senza cui l’aeroporto avrebbe dovuto chiudere. Ma sono tanti anche i momenti di grande soddisfazione o i ricordi affettuosi, come quando Gilles Villeneuve si fermava da noi a fare dogana con il suo elicottero nel percorso tra Monaco e Maranello”. 

Pubblichiamo ora una sintesi dell’intervento che il comandante Zunino ha pronunciato ieri in occasione dell’evento.

“Concedetemi un saluto e un ringraziamento particolare al padrone di casa, il sindaco Pietro Balestra, per essere stato a fianco dell’Aero Club in tantissimi anni senza mai negare supporto e disponibilità, al generale Pier Carlo Berta e a tutti gli amici dell’Associazione Arma Aeronautica, al dottor Gian Carlo Caselli, al quale desidero esternare ammirazione per il suo tutt’ora costante impegno a favore della collettività, al generale Giulio Mainini, presidente nazionale dell’Arma Aeronautica. L’Aeronautica Militare ci ha permesso di effettuare le esibizioni delle Frecce Tricolori, con oltre due milioni di spettatori. Un benvenuto a tutte le autorità e ospiti presenti, agli amici dell’Aero Club con il presidente Alessandro Betti, dell’Arma Aeronautica e del Club Frecce Tricolori, un grazie agli autori del libro e al socio Ciuni che ha avuto la pazienza di coordinare e perfezionare il volume. 

Riflettendo, posso permettermi di dire che sarebbe stato simpatico, fra altre cose, come proiettare alcune immagini storiche del trinomio Zunino/Balestra/Berta esteso a Claudio Cavallo, Pietro Moracchioli e Cesare Patrono, che tante pagine gloriose della storia di cui stiamo parlando hanno contribuito a scrivere. 

È doveroso ricordare i direttori della Circoscrizione Aeroportuale come Riccardo Meaggia, Fabrizio Jaccheri, Francesco Federico, Alberto Lelli, esponenti dell’Enac come gli ingegneri Mogliotti e Privitera, la stessa Piaggio dai tempi degli ingegneri Vianson, Mazzoni e Margara e Maurizio Pittamiglio e il lungo e prestigioso elenco di Soci Onorari. 

Oggi ho avuto il piacere di conoscere il generale Salva Gagliano, Chief Operation Officer di Rivierarport. Forse il tempo non gli ha ancora concesso di sviluppare approfondimenti e rapporti tali da ‘assorbire’ la nostra realtà, dando correttamente precedenza alle linee tracciate dalla società per la quale opera. Avrà tempo di approfondire, valutare e ne sono certo supportare la storica realtà del sodalizio. 

Alcuni cenni della fondazione. Il 22 ottobre 1949 viene costituito l’Aero Club per iniziativa del Col. Pilota Delle Donne,dell’A.M.I. con il primo consiglio direttivo di cui facevano parte Astengo, Capezzoli, Ghiso, Cravero, Aicardi, Randisi e Franceschi, i tecnici Fadel, Perdoni, ; Seguirono istruttori come Zenoglio, Locatelli, Petruccioni, gli operatori Stonisi, Sandi, De Gioia, collaboratori come Regis, Accettulli, Vannini,  Dalla Vecchia, Di Gioia, Zorelli, Agaccio, 

Poi vennero i presidenti, personaggi come Diana, Gallia, il mio papà aeronautico Sbragi, dopo i miei primi tre decenni alla Presidenza con la preziosa collaborazione di Disegna,  Michele Saluzzo e Gilberto Martino  ( tutti A.M.I.) seguirono il comandante Patrono e  dopo un ulteriore personale quadriennio Monticelli e quindi Betti.

Desidero rimarcare alcuni cenni riportati nella storia dell’aeroporto. 

IN AMBITO SOCIALE la scuola di volo con i corsi Alitalia e la formazione di oltre un centinaio di professionisti; volo motore e abilitazione velivoli complessi; scuola volo strumentale e abilitazione al volo notturno; attività di Ultraleggeri, prima in Italia su un aeroporto; scuola e attività di aeromodellismo; da una nostra costola Eliliguria, scuola per piloti di elicottero. 

I CORSI dell’Itis, Volere Volare da un’idea di Balestra, Reves de Gosse dei Chevaliers du ciel; gli incontri dei giovani abili e diversamente abili con le Frecce Tricolori; i corsi per l’attività con i droni. 

LO SPORT. Il record del mondo di quota con parapendio a motore; il record del mondo di aeromodellismo con Giulio Pelegi; vice campioni del mondo rally con Sergio Borea; i successi della squadra di paracadutismo con Alessandro Betti. Una Stella d’Oro del Coni alla Presidenza, due d’argento delle quali una alla bandiera e cinque di bronzo.

IL TURISMO con i raduni, le presentazioni di aerei, la gestione dell’aeroporto e dell’antincendio aeroportuale, le pubblicazioni. 

In sostanza, ritengo che il rapporto sinergico con tutte le realtà aeroportuali ci abbia permesso di raggiungere importanti traguardi, ma non posso sottacere che oggi constato un considerevole ridimensionamento. Le cause o concause: le insufficienti garanzie di stabilità a operare da parte del concessionario del sedime. 

Oggi è una giornata di festa e non è nemmeno il luogo adatto per approfondimenti, tuttavia lancio un segnale: noi non abbassiamo la guardia e voi, cari amici, non dimenticatevi della storia dell’Aero Club e del suo significato per la collettività affiancando il presidente dell’Aero Club. Il sorriso di un bimbo, di un disabile, la voce di un professionista che, sorvolando il territorio, nell’etere invia un saluto al suo presidente è impagabile. Ad maiora”.

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