Top 6 nazionale

Il tribunale di Savona si conferma eccellenza italiana. E nel 2023 sportello di prossimità a Cairo Montenotte

Tempi medi bassissimi, e solo il 3% dei processi si trascina oltre 3 anni. Ma per il 2023 preoccupano caro energia e inflazione: si rischia un boom di cause

Tribunale Savona Tribunale

Savona si conferma tra i 6 migliori tribunali a livello nazionale. Se il rapporto tra processi conclusi e sopravvenuti (Clearance Rate) è ben superiore a 1 ma comunque il linea con la media nazionale (1,14, significa che i processi “chiusi” sono più di quelli che vengono aperti), il Disposition Time (ossia il tempo medio di chiusura di un processo) è bassissimo: solo 231 giorni, a fronte di una media nazionale di 497. Ancora più basso il numero di processi ultratriennali: sono solo il 3% del totale, quando in Italia sfiorano il 23,5%. E il dato è persino “bugiardo” perché la metà sono eredità giacenti, quindi cause che implicano per loro stessa natura una certa durata.

Numeri invidiabili che diventano ancora più eclatanti se si considerano due dati. Il primo è che Savona, nel distretto ligure, è il tribunale con più casi dopo Genova e – soprattutto – quello col maggior carico pro capite dopo Massa: ogni magistrato ha quindi più lavoro da smaltire rispetto ai colleghi di Genova, Spezia o Imperia. Il secondo è che questi risultati vengono ottenuti nonostante una carenza di organico che si trascina ormai da anni: un solo direttore su 5 previsti, 16 funzionari invece di 24, 9 cancellieri su 15.

E’ quanto emerge dai dati forniti dal DGSTAT (Direzione Generale di Statistica del Ministero Giustizia) e presentati oggi dalla dottoressa Lorena Canaparo, presidente del Tribunale di Savona, in occasione della Giornata Europea della Giustizia Civile, iniziativa nata nel 2003 e volta a informare i cittadini sulle modalità di funzionamento della giustizia civile.

L’EFFICIENZA PER SVELTIRE I PROCESSI

“L’efficienza della giustizia civile rappresenta uno dei parametri più importanti per l’economica di un territorio – spiega Canaparo – Per questo veicolare in modo trasparente i dati corretti è importante, possono essere motivo di attrazione e investimenti”. Certo, avverte, “efficienza non vuol dire fare le cose velocemente ma male. Vuol dire qualità: richiede attenzione al processo nel suo insieme e individuare come dare una risposta più celere e tempestiva ma che sia sempre pertinente e giusta”.

“Il tribunale di Savona mantiene livelli di efficienza veramente elevati – conferma Alberto Princiotta, presidente della Sezione Civile – ma condivido il principio che ‘non si è mai troppo veloci’: prima il cittadino esce dal tribunale avendo avuto giustizia e meglio è per tutti. Per questo cerchiamo sempre nuovi e più efficaci metodi organizzativi”.

A suo avviso sono tre i punti di forza del tribunale savonese: “Il primo è la buona organizzazione esistente a tutti i livelli. Il secondo è il sempre miglior utilizzo del processo telematico: abbiamo investito tanto fin dall’inizio, anche anticipando i tempi, e si è rivelato provvidenziale anche per gli avvocati. E’ impegnativo, è un po’ la nostra croce e delizia, ma ha determinato una svolta e non sapremmo più lavorare senza. Infine è decisiva l’ottima collaborazione che ormai da anni caratterizza i rapporti tra avvocati e magistrati: da giovane ammiravo lo stile e l’organizzazione del tribunale di Genova, oggi non abbiamo proprio più nulla da invidiare”.

NEL 2022 AUMENTO DEGLI SFRATTI PER MOROSITA’

Un dato significativo nel 2022 è il massiccio aumento di sfratti eseguiti per morosità: al 13 ottobre sono già 207, quando nei due anni erano stati in totale 103. Ma il dato è ovviamente influenzato dalla pandemia, durante il Covid le esecuzioni sono state sospese e quindi molte sono state recuperate nella prima parte di quest’anno. Spesso non è necessario chiedere l’intervento della forza pubblica: accade nel meno del 20% dei casi, e quasi sempre a Savona città.

NEL 2023 SPORTELLO DI PROSSIMITA’ A CAIRO MONTENOTTE

Molte le attività avviate nel 2022: la digitalizzazione dei fascicoli giudiziari (sono quasi 34mila quelli da rendere telematici entro il 30 giugno 2026, il 10% dei quali già entro gennaio 2023), il rifacimento del sito web, un accordo con l’Università per migliorare l’efficienza e le prestazioni della giustizia, una riforma della cancelleria per le procedure concorsuali.

Mentre per il 2023 la grande novità sarà l’apertura di sportelli di prossimità: “Il primo dovrebbe nascere a breve a Cairo Montenotte – rivela Silvia Biagini, dirigente amministrativo del tribunale – che presentando una manifestazione di interesse si è candidata ad avviare questo ambizioso progetto. Lo sportello permetterà alle persone, soprattutto alle fasce deboli, di avere un riferimento sul territorio senza dover venire fino a Savona. La cancelleria è pronta a collaborare per far decollare l’iniziativa. Si creerà un ponte tra il Comune di Cairo e il tribunale”.

CARO ENERGIA E INFLAZIONE, RISCHIO BOOM DI CAUSE

L’incognita per il prossimo anno, invece, è legata ai rincari delle materie prime e al caro energia. “I vertiginosi aumenti porteranno a una serie di processi per ‘eccessiva onerosità sopravvenuta’ – avverte Princiotta – processi, anche cautelari e d’urgenza, che dovranno essere gestiti rapidamente. A Savona non sono ancora arrivati, ma siamo solo all’inizio e ce li dobbiamo aspettare. Ed i fatti saranno gravi e repentini. I fornitori stanno modificando unilateralmente i contratti e pretendono di essere pagati in anticipo; mi risulta che molte cause siano sul tavolo di lavoro degli avvocati e quindi, essendo i nostri tavoli comunicanti, arriveranno in tribunale”.

AVVOCATI: OK I NUMERI, MA CALANO I PRATICANTI E LE DONNE GUADAGNANO MENO

A un quadro roseo per il tribunale di Savona corrisponde una fotografia tutto sommato positiva anche per il mondo degli avvocati. “A fronte di una diminuzione di iscritti a livello nazionale, a livello locale non patiamo ancora questa ‘fuga’ dalla professione – racconta Vittoria Fiori, presidente del consiglio dell’Ordine degli Avvocati – Al 21 ottobre 2022 abbiamo 763 avvocati iscritti, 374 donne e 389 uomini, e 135 praticanti semplici. Gli avvocati cancellati nel 2022 sono stati 12, ma abbiamo 16 neoiscritti”.

Preoccupa invece la diminuzione del numero di praticanti avvocati: “Molti si cancellano perché partecipano a concorsi pubblici e quindi interrompono il percorso nella libera professione”. Anche perché i compensi iniziali non sono esattamente golosi: secondo il Censis un avvocato sotto i 30 anni guadagna 13.274 euro l’anno. E la disparità di genere è evidente: gli uomini raggiungono retribuzioni medie di 50.500 euro, le donne si fermano a 23.300.

Due però le notizie positive per l’avvocatura savonese. La prima riguarda l’elezione di Francesca Ratti nella Cassa Nazionale di Previdenza Forense: “E’ la prima volta che un avvocato savonese ricopre un ruolo così importante”. E il 2 dicembre si terrà la cerimonia di premiazione degli 11 legali che hanno maturato 45 anni di iscrizione all’Ordine e dei due che hanno varcato la soglia dei 50 anni. La medaglia d’oro andrà all’avvocato Rosavio Bellasio e all’avvocato Antoniobenedetto Chirò, in quest’ultimo caso “alla memoria” (è mancato un anno fa). “Sarà un momento di condivisione e orgoglio per l’avvocatura savonese” assicura Fiori.

Generico novembre 2022

RIFORMA DEL CODICE DI PROCEDURA CIVILE

Per il futuro la sfida è rappresentata dalla riforma del Codice di Procedura Civile: “Ce lo saremmo risparmiati tutti – commenta Princiotta – ma era una delle condizioni poste da Bruxelles per concederci i fondi del Pnrr. Le critiche riguardano il rito, che ha reso più rigide le ‘preclusioni’, ma dopo un iniziale momento di perplessità in cui l’avevo ritenuta macchinosa ho iniziato a apprezzarla. Questa legge non merita tutte le critiche, anzi: se sapremo comprenderla ed applicarla si dovrebbe rivelare utile”.

“Il vantaggio è che per una volta non è una riforma a costo zero ma è finanziata, a differenza delle ultime – aggiunge Fabio Cardone, presidente della Camera Civile – questo dovrebbe lasciar pensare che almeno i primi anni di interventi dovrebbero essere coperti dal punto di vista economico. Mi auguro che l’investimento non vada perduto. Savona parte benissimo perché ha già un livello di efficienza eccellente, malgrado le carenze di organico, e forse ne poteva fare a meno. Ma per i tribunali più lenti d’Italia è una riforma estremamente impattante, che li costringerà a diventare più efficienti. Per noi avvocati non sarà facile gestire le aspettative del cliente: dovremo elevare le nostre responsabilità e le coperture assicurative, perché è difficile in un tempo così breve allestire una difesa adeguata”.

Una perplessità condivisa da Vittoria Fiori: “La professione di avvocato è cambiata enormemente. In 25 anni ho vissuto diversi cambi di procedura, e oggi il lavoro è molto più difficile. Le normative sono diventate più complicate, gli avvocati sono oberati da incombenze burocratiche che una volta non avevano. Il processo telematico ha sveltito alcune procedure ma non ha risolto tutto, e d’altro canto rischia di spersonalizzare il nostro lavoro: l’avvocato diventerà sempre più un burocrate, con poche udienze in presenza. Quanto alla nuova riforma, tempi così stretti rendono difficile allestire una difesa: se non depositi subito i documenti rischi, per un problema procedurale, di non poterti difendere appieno. Si rischia di comprimere non solo i tempi ma anche i diritti di difesa“.

Negativo potrebbe rivelarsi per Savona l’aumento di competenza del Giudice di Pace: anche nel nostro territorio l’ufficio è fortemente sotto organico, come peraltro in tutta Italia. “Abbiamo solo 3 giudici sui 6 previsti, e siamo tutti d’accordo che ne servirebbero 10 – rivela Princiotta – l’incremento di lavoro potrebbe metterlo in crisi”. “Questa il legislatore poteva evitarsela – concorda Cardone – Non si fanno concorsi o selezioni per il giudice di pace, quindi è un problema da risolvere”.

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