Due settimane fa, a margine dell’incontro vinto contro lo Speranza, il presidente del Savona Massimo Cittadino aveva confermato di aver preso contatti con l’amministrazione comunale di Altare per trovare terreni su cui edificare uno stadio, ribadendo anche l’arrivo dei giocatori dal Camerun.
A due settimane di distanza, l’avvocato romano ribadisce l’intenzione della proprietà di proseguire l’avventura biancoblù: “La contestazione dei tifosi – afferma – ci aveva spinto a mettere il club in vendita. Nessun savonese si è fatto avanti. Noi stiamo pagando regolarmente lo Scaletti per gli allenamenti e il campo del Santuario per le partite, così come i rimborsi dei giocatori. E anche debiti pregressi – cene incluse – della passata gestione”.
Cittadino annuncia poi che a breve si recherà in Liguria per incontrare il sindaco Briano di Altare e vagliare la possibilità di acquisire alcuni terreni privati su cui costruire la nuova casa del Savona: “Da Altare a Savona non c’è tanta strada – prosegue – e siamo sicuri che chi ama la squadra la seguirà anche a qualche kilometro di distanza. Abbiamo provato a interloquire con il Comune di Savona. Ma ci è stata chiusa la porta in faccia. Ad Altare alloggeranno anche i due giocatori africani che sono in arrivo”.
“Crediamo – conclude – che a Savona e in Liguria si possa fare calcio. Proprietà distante? Ci siamo presi un mese per riflettere e vedere se qualcuno voleva subentrare. Ovviamente, qualora partisse il progetto ad Altare mi vedrete sicuramente di più vicino a un gruppo di giocatori che sta facendo il massimo”.