Savona. “Le notizie apparse oggi sul piano socio sanitario sono incredibili e sconcertanti. Innanzitutto ancora una volta apprendiamo dai giornali le linee politiche che riguardano il territorio senza alcun coinvolgimento dei comuni. È ormai una abitudine che però è intollerabile perché porta a scelte sciagurate come questa e come abbiamo visto per il Priimt. La regione ignora Savona ma Savona non lo accetta“. E’ il duro attacco del sindaco di Savona Marco Russo alla giunta Toti dopo la notizia del rischio chiusura del punto nascite del nosocomio savonese.
Il direttore generale di Alisa, Filippo Ansaldi, ha predisposto il documento (subordinato al via libera della giunta regionale) che traccia il percorso della futura sanità ligure
“In secondo luogo, come abbiamo detto mesi fa, è assurdo anche solo ipotizzare la chiusura del punto nascite nell’ospedale del capoluogo, nel più grande bacino di utenza della provincia. Fare così significa non solo piegare l’ospedale San Paolo ma privare i cittadini di un servizio essenziale”.
“Infine il balletto di apertura e chiusura del punto nascite del San Paolo o del Santa Corona, ha come unico obiettivo di mettere i territori savonesi gli uni contro gli altri, invece la nostra provincia deve essere compatta e capace di esprimere una visione unica e lungimirante per evitare decisioni assurde come questa. Savona deve reagire e l’amministrazione comunale farà la sua parte“, ha concluso Russo.
Il segretario comunale del Partito Democratico, Stefano Martini, esprime la sua preoccupazione per la notizia della possibile chiusura del punto nascite: “Ora Basta! Questo ulteriore indebolimento del San Paolo rischia di far pagare ai cittadini questa evidente incapacità politica”. Il messaggio è inviato direttamente al presidente Toti: “Caro Presidente, scoprirà di che pasta sono fatti i savonesi, questa scelta non passerà“.
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