Incontro

Punto nascite San Paolo: prima della manifestazione in piazza, riunione tra sindaci e sindacati

"Per tenere alta l’attenzione sull’argomento fino a quando non si aprirà un effettivo confronto e non verrà confermato ufficialmente che il reparto è salvo”

Comune Savona Comune palazzo Sisto

Savona. Lo avevano annunciato martedì scorso dopo l’incontro del distretto sociosanitario n.7, ed ora arriva la data ufficiale: la riunione tra i sindaci del comprensorio savonese e quelli della Valbormida si terrà sabato 19 novembre, prima della manifestazione contro la chiusura del punto nascite del San Paolo.

L’appuntamento è quindi per domani pomeriggio nella sala consigliare del Comune di Savona, dove i primi cittadini discuteranno della decisione contenuta nella bozza del nuovo piano sociosanitario regionale. Invitati anche i sindacati (Cgil, Cisl e Uil) e il Comitato Amici del San Paolo.

Come spiegato nei giorni scorsi, l’incontro ha l’obiettivo di “tenere alta l’attenzione sull’argomento fino a quando non si aprirà un effettivo confronto sul piano socio-sanitario e non verrà confermato ufficialmente che il punto nascite di Savona è salvo”.

Questa settimana, infatti, il sindaco di Savona Marco Russo ha già avuto un incontro con il presidente Toti e l’assessore Angelo Gratarola, durante il quale ha rimarcato la sua posizione di contrarietà rispetto alla chiusura del reparto di Maternità del San Paolo. Alla riunione, il sindaco ha ricevuto rassicurazioni. Gratarola ha più volte ribadito la sua volontà di mantenere nel savonese due punti nascita: oltre a quello dell’ospedale Santa Corona di Pietra Ligure (Dea di II livello), chiuso tra le proteste a novembre 2020 e al momento inattivo, anche quello del San Paolo che oggi invece è l’unico funzionante della provincia.

“Si è gridato molto e si continua a gridare nonostante abbia detto che sul punto nascite di Savona mi sono impegnato e mi impegnerò non tanto perché i savonesi lo chiedono, ma perché è giusto che Savona, per ragioni organizzative, abbia un punto nascita, sarà utile anche per i genovesi”, ha dichiarato l’assessore mercoledì.

Intanto, come detto, sempre domani – mezz’ora dopo l’incontro tra i sindaci – istituzioni, sindacati e cittadini si troveranno in piazza Pertini a Savona (alle 16) per protestare contro l’ipotesi di chiusura del punto nascite. Una manifestazione organizzata dalla sezione savonese del Partito Democratico, dalla quale si dissocia il consigliere regionale di Cambiamo! Angelo Vaccarezza: “Il punto nascite di Savona è ampiamente garantito, la manifestazione del Pd è sul nulla”, ha detto oggi in un video.

Prosegue poi, con grande successo, la petizione lanciata dal consigliere regionale dem Roberto Arboscello, che in appena quattro giorni ha quasi raggiunto quota 9000 firme (QUI il link per aderire).

I sindaci si incontreranno nuovamente la prossima settimana, nella riunione convocata per martedì 22 dal presidente della Provincia di Savona Pierangelo Olivieri e rivolta “ai primi cittadini che ospitano una sede ospedaliera e quelli con popolazione superiore ai 10mila abitanti unitamente ai consiglieri regionali eletti in provincia di Savona”. In questo caso si parlerà più in generale dei vari punti contenuti nella bozza regionale.

Tra gli altri, sarà presente anche l’associazione “Il Rosso non è il Nero”: “La battaglia per la difesa dell’ospedale San Paolo, – hanno spiegato, – peraltro condotta in prima linea con spirito d’abnegazione dall’Associazione Amici dell’Ospedale, deve essere parte di una complessiva ‘vertenza Savona’ a dimensione comprensoriale che raccolga tutti i soggetti istituzionali, associativi, politici, impegnati nel sociale e rappresentativi del comprensorio allargato, com’è necessario, alla Valbormida aprendo un confronto diretto con la Regione Liguria e il Governo”.

“Mobilitazione e attivizzazione delle forze sociali e politiche debbono essere destinate non soltanto alla questione specifica e, ancor più in generale, della delicata questione della presenza sanitaria sul territorio. Il tema di fondo rimane quello del ruolo della nostra Città e del suo comprensorio nel contesto economico, sociale, dei servizi, nell’ambito regionale. Senza voler svolgere alcuna funzione campanilistica appare evidente l’affermarsi, da diverso tempo, di un processo di isolamento e marginalizzazione dell’ambito savonese”.

“Sarebbero tanti i temi da toccare a partire da quello delle infrastrutture, dell’assenza di centri direzionali (dall’Autorità Portuale alla Camera di Commercio), di riferimenti per lo sviluppo economico ( assorbimento della CARISA in CARIGE a sua volta assorbita da BPER), della perdita “di peso” dei corpi intermedi, dal disastroso completamento del processo di deindustrializzazione che ha colpito duramente Savona, il Vadese e la Val Bormida in quadro residuale di sostanziale insufficienza tecnologica per aziende di grande importanza per il nostro territorio : un grave ritardo accumulato anche attraverso i risultati mancati dall’operazione “area di crisi complessa”, hanno concluso dal coordinamento dell’associazione “Il Rosso non è il Nero”.

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