Savona/Pietra Ligure. “Pur confermando nel nuovo piano socio sanitario regionale la presenza di un punto nascite all’ospedale Santa Corona di Pietra Ligure, è in corso, considerate le risorse disponibili, una verifica per poter mantenere anche il punto nascite all’ospedale San Paolo di Savona e, verso levante, una conseguente localizzazione dell’ulteriore punto nascite all’ospedale Evangelico o in alternativa all’ospedale Villa Scassi”. E’ il chiarimento di Regione Liguria in merito alla bozza del piano socio sanitario regionale che prevede la chiusura del punto nascite nel nosocomio savonese.
“In particolare – proseguono – nella distribuzione sul territorio dei punti nascite va sottolineato che l’Assessorato alla Sanità è al lavoro per garantire una copertura territoriale adeguata che offra il maggiore equilibrio possibile“.
Una geografia dei punti nascite meno penalizzante rispetto al doppio accorpamento, su Genova e Savona, potrebbe trovarsi in un compromesso: rinunciare al reparto dell’Evangelico e mantenere sia quello del San Paolo sia il Villa Scassi. L’alternativa vedrebbe l’assenza di punti nascite da Pietra Ligure fino a Voltri. In questo modo, invece lo “stacco” sarebbe tra Savona e Sampierdarena.
“Il Piano Socio Sanitario Regionale – concludono dalla Regione – è al momento affidato al confronto politico e successivamente approderà in Giunta per poi passare alla discussione del Consiglio Regionale previa trattazione nella commissione competente. Il documento oggetto del confronto è dunque da ritenersi una bozza e, come tale ancora non definitiva ma passibile di modifiche, contiene indicazioni sul futuro assetto socio sanitario della Liguria”.
Se il documento sarà approvato dalla giunta regionale, Savona perderà definitivamente il punto nascite. I timori del sindaco di Savona Marco Russo, manifestati lo scorso luglio a seguito di alcune esternazioni del governatore ligure Giovanni Toti, sembrano trovare riscontro nel documento che, una volta ricevuto il via libera, traccerà il percorso della futura sanità ligure.
La bozza del piano socio sanitario ha scatenato le polemiche. Il sindaco di Savona Marco Russo ha usato parole durissime: “E’ assurdo anche solo ipotizzare la chiusura del punto nascite nell’ospedale del capoluogo. Savona deve reagire e l’amministrazione comunale farà la sua parte”. Ha fatto eco Giampiero Storti, presidente del comitato “Amici del San Paolo”: “Disvela il lento smembramento del San Paolo a favore di altri territori meno popolati. A questo livello di aggressione il comitato non ha le munizioni per difendere il nosocomio”. Il consigliere regionale Roberto Arboscello ha lanciato una raccolta firme. Soddisfatti invece il referente del comitato Nascere a Pietra e dal sindaco Luigi De Vincenzi: “Assurdo non avere il punto nascite in un Dea di II livello”.
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