Dibattito

Punti nascita, Pastorino e Candia: “Ancora tagli, ora chiarimento in commissione regionale”

"E' assurdo che ogni giorno le bozze di piano cambino, chiudendo punti nascita diversi sulla base di chi si lamenta di più o di meno"

Selena Candia

Liguria. “La discussione sui punti nascita all’interno del nuovo piano socio-sanitario sta prendendo toni sempre più surreali. Se già è bizzarro il fatto che se ne parli attraverso articoli di giornale e non in Consiglio regionale, è assurdo che ogni giorno le bozze di piano cambino, chiudendo punti nascita diversi sulla base di chi si lamenta di più o di meno”.

Così la consigliera regionale della Lista Sansa, Selena Candia.

“Siamo consapevoli che sia impossibile mantenere le attuali strutture che sono sovradimensionate rispetto al numero di parti nella nostra regione – ammette Candia -. Tuttavia per prendere una decisione così delicata vorremmo che prima venissero fatte considerazioni serie sui perché chiudere o lasciare aperto un determinato punto nascita. Per fare un esempio concreto, fino ad oggi non abbiamo sentito fare un ragionamento sul livello di offerta dei punti nascita: quali hanno la rianimazione per le madri, quali la rianimazione per i neonati, quali entrambi, quali un centro trasfusionale. Finora sembra che l’unico criterio preso in considerazione sia quello di chiudere una struttura nel ponente, possibilmente dove le lamentele si fanno sentire di meno”.

“Ci chiediamo perché nelle bozze circolate fino ad oggi non si sia mai considerata l’opzione di chiudere un punto nascita nel centro di Genova, dove oggi sono aperti San Martino, Galliera e Gaslini – osserva la consigliera regionale della Lista Sansa -. Dei tre citati il San Martino è l’unico che offre un servizio completo per le madri e per i neonati, il Galliera ha la rianimazione solo per le madri e il Gaslini, che è un’eccellenza per tutti i casi più complicati di parto, ha solo quella per i neonati. Tuttavia si parla solo di chiudere Villa Scassi, Voltri e Savona”.

Per Selena Candia il discorso territoriale di penalizzazione del ponente merita un’ulteriore riflessione considerando anche il progetto del futuro ospedale agli Erzelli. “Potremmo capire la chiusura di un punto nascita nel ponente solo se questa chiusura venisse compensata dall’apertura di un nuovo punto nascita nell’ospedale che dovrà sorgere agli Erzelli – spiega Candia -. Il problema è che oggi non si può fare questo discorso perché ancora non è stato delineato il futuro del nuovo ospedale agli Erzelli: sarà pubblico, a gestione privata o una succursale del San Martino? Se prima non viene chiarito questo aspetto è impossibile promettere compensazioni di chiusure certe con aperture di potenziali punti nascita ad oggi impossibili da immaginare”.

La stessa Candia e il capogruppo di Linea Condivisa in Consiglio regionale Gianni Pastorino aggiungono: “Se la cosa non fosse serissima ci sarebbe da ridere. Abbiamo appreso che esponenti di Fratelli d’Italia sono andati all’ospedale Villa Scassi di Sampierdarena per rassicurare che il centro nascite non sarà chiuso. Tutto questo dà l’idea del cortocircuito all’interno del centrodestra”.

“Evidentemente gli esponenti di Fratelli d’Italia, ormai potentissimo partito di apparato, non sanno di appoggiare una Giunta regionale che ha presentato (perlomeno ai media) un piano Socio Sanitario che taglia i due centri di Sampierdarena e Savona. Rassicurare personale sanitario e pazienti ci sembra un’operazione penosa e contraddittoria. Ancora una volta si fanno annunci di tagli in un piano che non è stato presentato né nella Commissione Salute di Regione Liguria, né in Consiglio regionale”.

“Appena è stata annunciata la bozza di questo piano però la maggioranza è entrata in crisi. Ne è la prova il rinvio della presentazione ufficiale al 2023. È possibile che l’assessore competente Gratarola si sia trovato un pacchetto già confezionato su cui avrebbe voluto dire la sua. A dimostrazione della confusione interna alla maggioranza basta vedere che nel giro di pochi giorni si è passati da prevedere la chiusura della maternità a Villa Scassi di Sampierdarena alla chiusura della maternità dell’Evangelico di Voltri, che oltretutto quest’anno sta facendo più parti di Sampierdarena. Sinora sembra che le possibili chiusure cambino in base alle lamentele. L’unico criterio preso in considerazione sembra la certezza di chiudere una struttura nel ponente, dove probabilmente le proteste sono più inascoltate” rincarano ancora i due esponenti di minoranza in Regione.

E Pastorino sottolinea: “Non si capiscono insomma i criteri di chiusura dei centri. Il caso Savona è emblematico: si interrompe l’attività del centro nascite di Pietra Ligure, si sollevano le proteste delle persone e si presenta la bozza di piano Socio Sanitario in cui si chiude il centro dell’ospedale San Paolo di Savona e si riapre quello di Pietra Ligure”.

“È per questi motivi, in qualità di Vicepresidente Commissione II Sanità, ho chiesto una convocazione urgente della Commissione alla presenza dell’assessore competente, Angelo Gratarola, e dei Direttori generali di ASL2 e ASL3. circa le notizie di chiusura dei centri nascite” conclude Gianni Pastorino.

Vuoi leggere IVG.it senza pubblicità?
Diventa un nostro sostenitore!



Sostienici!


Oppure disabilita l'Adblock per continuare a leggere le nostre notizie.