Savona. E’ stato inaugurato ufficialmente oggi il Centro Ictus dell’ospedale San Paolo di Savona, attivo da un mese. L’apertura segue rinvii e polemiche dovute al ritardo sull’avvio del nuovo reparto presso il nosocomio savonese causato principalmente dalla difficoltà di approvigionamento del materiale.
Il centro, che ha effettivamente avviato la sua attività il 2 novembre scorso, oggi è stato presentato ufficialmente alla presenza di numerose personalità intervenute in rappresentanza delle istituzioni del territorio. Presenti l’assessore regionale alla sanità Angelo Gratarola, il presidente della commissione sanità in Regione Brunello Brunetto, il sindaco di Savona Marco Russo, il prefetto Enrico Gullotti, il questore Alessandra Simone, il presidente di Fondazione De Mari Luciano Pasquale (la Fondazione ha donato i monitor necessari al funzionamento del centro ictus confermando di essere sempre in prima linea nel fornire preziosi contributi all’attività di ASL2), i consiglieri regionali Roberto Arboscello (Pd), Alessandro Bozzano e Angelo Vaccarezza (Cambiamo), il consigliere comunale Luca Burlando. Pr Asl2 c’erano il direttore generale Marco Damonte Prioli con la direzione strategica dell’Azienda, oltre al direttore del dipartimento testa collo Riccardo Padolecchia e al direttore della struttura complessa di neurologia del presidio ospedaliero di levante, che ricomprende il centro ictus, dottoressa Cinzia Finocchi. Presente anche Carlo Serrati, direttore del dipartimento interaziendale di neuroscienze, e Giampiero Storti, presidente dell’Associazione Amici del San Paolo.
I letti monitorati e controllati attraverso le telecamere (che permettono ai medici di valutare visivamente le condizioni del paziente oltre a vedere i parametri) sono 4 (su 20 presenti) sette giorni su sette 24 ore su 24. Sono presenti 3 infermieri per turno con 11 neurologi. E’ stato aperto 28 giorni fa e fino ad oggi ci sono stati 23 pazienti.
Secondo i dati degli anni precedenti, ci si aspetta di curare circa 300 pazienti all’anno, di questi un 4% è stato trasportato in un Dea di II livello, il 15% fa fibrinolosi in endovena e viene trattato in loco.
L’incontro ha visto la dottoressa Finocchi illustrare l’attività del centro ictus nel primo mese di vita: “Dalla apertura sono stati ricoverati in Centro Ictus 23 pazienti (sedici ictus ischemici e sette emorragie cerebrali). Dei sedici ictus ischemici tre sono stati trattati con trombolisi in endovena, uno è rientrato da Pietra dopo aver fatto trombectomia. Voglio sottolineare che sono felice di essere a Savona perché ho trovato un team con cui affrontare al meglio la gestione del centro ictus. Penso che potremmo fare un buon lavoro e sono sicura che sarà un tassello che completa la rete di assistenza all’ictus nel ponente ligure che deve vedere un’ottima collaborazione tra le diverse strutture”.
Soddisfazione del direttore generale di Asl2 Marco Damonte Prioli: “Oggi è una bella giornata perché lo inauguriamo ufficialmente nonostante sia in funzione già da tempo. Con un po’ di orgoglio dico che noi lo abbiamo aperto, crediamo che sia una giusta risposta ai bisogni di salute a Savona e al suo comprensorio. E’ stato un percorso faticoso passato anche attraverso una pandemia, ma ora possiamo affermare che il sistema di stroke unit dell’ASL2 è un’eccellenza che risponde alle necessità di trattamento della patologia sia dal punto di vista di intervento ‘tempo dipendente’ sia riguardo all’eventuale intervento specialistico di neuro chirurgia e di monitoraggio continuo del paziente. L’alto livello di specializzazione dei professionisti che compongono lo staff delle due Neurologie e della Neurochirurgia sono un vanto per l’Azienda ed una garanzia per i cittadini della nostra provincia”.
L’assessore Angelo Gratarola ha sottolineato come sia un esempio di “buona medicina”: “E’ una necessità per il territorio perché ricovera pazienti neurologici di diverse tipologie: persone che rientrano dall’ospedale Santa Corona dove hanno eseguito la parte interventistica; profili che sono nella fase evolutiva dell’ictus dopo la trombolisi eseguita all’ospedale San Paolo; pazienti che non rientrano in nessuna delle finestre terapeutiche precedenti ma che hanno in qualche modo la necessità di essere seguiti e curati dal neurologo. Una patologia grave che può portare a morte ma soprattutto, se curata in maniera non ottimale, potrebbe avere conseguenze drammatiche”.
“Questo centro – prosegue Gratarola – è un luogo fatto di quattro letti monitorizzati con la possibilità di verificare costantemente i parametri dei pazienti che sono continuamente osservati attraverso un sistema di tecamere a circuito chiuso. Si tratta del luogo dove il neurologo porta la massima competenza per ciò che attiene a questo tipo di malattie ma soprattutto è il luogo dove si concentra anche la parte consulenziale perché l’ictus non si manifesta solo come patologia squisitamente neurologica ma ha bisogno anche della consulenza di altri specialisti a che di volta in volta si rendono necessari”.
“La nascita di questo centro ictus – conclude l’assessore regionale alla sanità – è un ulteriore strumento all’interno del progetto attivo sull’area vasta di Asl 1 e Asl 2, il Diar interaziendale delle Neuroscienze, che omogenizza i comportamenti, le terapie, le linee guida, consentendo ad una Asl di andare in soccorso all’altra potenziandosi laddove sia necessario. Questo principio va nel solco della massima permeabilità almeno tra aree vicine in momenti difficili fatti di scarsità di personale”.
Il sindaco Marco Russo ha evidenziato l’impegno della giunta e del consiglio comunale savonese: “L’apertura è stata lungamente attesa e voluta. E’ un servizio importante e un valore aggiunto. L’ospedale non è solo della città ma di territorio vasto, un punto di riferimento importante che i savonesi sentono come parte integrante della loro comunità“.
Luciano Pasquale, presidente di Fondazione De Mari, ha garantito il suo aiuto in investimenti futuri: “Continueremo a investire in sanità e siamo pronti a ogni forma di collaborazione”. A sostegno del centro ictus sono state adottate negli anni scorsi 26 delibere e sono state raccolte 14mila firme: “E’ la vittoria di un intero territorio“, ha commentato il consigliere regionale Roberto Arboscello.
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