Polemica

Mondiali in Qatar, dichiarazioni choc dell’ambasciatore: “L’omosessualità è una malattia mentale”

Lo ha detto durante un’intervista rilasciata all'emittente pubblica tedesca ZDF, scatenando una bufera

Kalid Salman,  ambasciatore Mondiali Qatar

Qatar. “L’omosessualità è proibita, perché è una malattia mentale”. Sono parole shock quelle che Kalid Salman, ex calciatore e ambasciatore del Qatar per i Mondiali 2022, ha rilasciato all’emittente pubblica tedesca ZDF. L’intervista andrà in onda questa sera nell’ambito del documentario sul “Qatar segreto”.

“Durante i Mondiali arriveranno molte cose nel nostro Paese. Parliamo dei gay. La cosa più importante è la seguente: tutti accetteranno che vengano nel nostro Paese. Ma loro dovranno accettare le nostre regole”, ha affermato Salman prima di definire l’omosessualità un “danno psicologico”, a quel punto il portavoce del comitato organizzativo dei Mondiali ha chiuso bruscamente l’intervista.

Ritorna quindi alla ribalta il tema dell’omosessualità legata ai Mondiali in Qatar, nazione dove è considerata un reato (sono previsti fino a 7 anni di reclusione), anche se appena un mese e mezzo fa erano arrivate rassicurazioni in tal senso. L’emiro del Qatar Sheikh Tamim bin Hamad Al-Thani, infatti, aveva dichiarato che tutti i tifosi sarebbero stati accolti senza “senza discriminazioni” durante la manifestazione sportiva che si terrà dal 20 novembre al 18 dicembre, per la prima volta nella stagione invernale. Gli organizzatori avevano inoltre assicurato alla comunità omosessuale che non avrebbero trovato alcun problema in caso di soggiorno in Qatar.

Anche la Fifa era intervenuta nelle scorse settimane sull’argomento, sottolineando come le bandiere arcobaleno, il simbolo della comunità LGBT+, saranno autorizzate nelle vicinanze degli stadi. Così come le fasce con la frase “One Love” che dovrebbero indossare alcune Nazionali europee come segno di adesione alla campagna contro la discriminazione di genere.

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