Malcontento

Manifestazione punto nascite Savona, in centinaia in piazza: “Toti venga qui a dire che non lo chiuderà mai” fotogallery segui la diretta

Presenti esponenti di entrambi gli schieramenti

Manifestazione punto nascite Savona

Savona. Sono scesi in piazza in centinaia per protestare contro la chiusura del punto nascite dell’ospedale San Paolo di Savona, prevista ad oggi dalla bozza del piano socio sanitario regionale.

La manifestazione è stata lanciata dai Dem savonesi ricevuta la notizia alla fine della scorsa settimana. Nel frattempo sia il presidente di Regione Giovanni Toti in un incontro con il sindaco Marco Russo che l’assessore alla sanità Angelo Gratarola hanno rassicurato e garantito il loro impegno per mantenere in provincia due punti nascite. Alla manifestazione sono presenti oltre ai sindacati (Cgil, Cil, Uil, Cub) e a tanti savonesi, esponenti politici di destra, sinistra, Movimento Cinque Stelle e liste civiche: il sindaco di Savona, gli assessori comunali, alcuni consigliere regionali, i consiglieri comunali di maggioranza e di opposizione, i sindaci del comprensorio savonese e valbormidese.

Gli interventi

“Grazie a tutti – esordisce il consigliere regionale Roberto Arboscello (Pd) -. Un grazie che andrebbe ripetuto 10mila volte, il numero di firme raccolte in 4 giorni. Qualcuno diceva che Savona era una città che non reagiva, ma oggi ha dato una grande dimostrazione di forza e pronta a combattere per i propri diritti. La pediatria è stata depauperata a scapito del Gaslini di Genova”.

Il sindaco di Savona riferisce ai partecipanti quanto detto durante la riunione dei distretti socio sanitari del comprensorio e valbormidese: “Il punto nascita è strategico per la nostra sanità e con la sua chiusura verrebbe meno un servizio per la città capoluogo e il comprensorio intero che arriva fino alla Valbormida. Non è quindi la difesa del nostro orticello. Oggi è importante essere qui per non abbassare la guardia“.

E sulle dichiarazioni di apertura da parte della Regione: “Fino a quando non verrà scritto il contrario e verrà ufficializzato non potremmo essere tranquilli – ha proseguito il sindaco -. La nostra richiesta deve essere forte e inequivocabile. La chiusura certificherebbe la distruzione del servizio sanitario del nostro territorio e non possiamo accettarla in alcun modo”.

“Oggi è un esempio di buona politica, ma non si deve fermare alla manifestazione di oggi pomeriggio. Assistiamo a un continuo depauperamento delle strutture sanitarie pubbliche ed è necessario unire tutte le piazze”, ha sottolineato il segretario della Cgil Savona a nome del sindacato confederale Andrea Pasa. “Ciò che il territorio pretende – prosegue Pasa – è un interlocuzione di Regione con sindaci, istituzioni e organizzazioni sindacali. Oggi la pretesa della piazza è dare alla provincia di Savona quanto necessario in tema di sanità. Vogliamo costruire un modello socia-sanitario, che dev’essere diverso dall’attuale perché non risponde alle esigenze delle persone“.

Duro il commento di Giampiero Storti, dell’associazione Amici del San Paolo “Abbiamo perso la gastroenterologia, la cardiologia vascolare e la pneumologia. Oggi siamo nella situazione che chi deve fare un’operazione non riesce a essere operato. Ci sono pazienti che hanno la deviazione intestinale e non riescono a fare l’intervento per il ripristino. Queste sono cose incredibili. Manca il personale ma le soluzioni si devono trovare“.

Presente in rappresentanza della Provincia il vicepresidente Roberto Molinaro: “E’ doveroso difendere la propria sanità non tanto come reazione politica, ma per rivendicare la realtà del nostro comprensorio. Non tagliamo nella sanità e nell’istruzione”.

A margine della manifestazione il consigliere pentastellato Federico Mij ha chiarito la posizione del Movimento: “Abbiamo partecipato nonostante sia stata promossa da un partito che ha fatto importanti tagli in sanità. Siamo consapevoli che ci sono pareri tecnici che fissano il limite di sicurezza ad almeno 500 parti all’anno per evitare un aumento dei tassi di mortalità del nascituro, ma questo modello teorico deve essere applicato a un territorio in cui è difficile spostarsi. Inoltre, questa chiusura potrebbe la prima di una serie e ne conseguirebbe il peggioramento della prestazione sanitaria”.

Martedì un incontro in Provincia

Martedì si terrà un incontro a Palazzo Nervi convocato dal presidente di Provincia Pierangelo Olivieri per fare il punto sul piano sanitario regionale: sono stati invitati i sindaci dei Comuni che ospitano una sede ospedaliera e di quelli con popolazione superiore ai 10mila abitanti insieme ai consiglieri regionali eletti in provincia di Savona. L’obiettivo della riunione è di dare spazio e voce alle singole realtà e alle aspettative sull’argomento, dando vita ad un tavolo partecipato.

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