La partita di domenica allo stadio “Annibale Riva” ha forse definitivamente portato l’Albenga allo status di favorita per la vittoria finale. Un successo che ha significato la prima sconfitta per la Cairese e incrementato a 11 il divario in termini di punti tra ingauni e valligiani. Dieci vittorie su dieci come mai nell’Eccellenza ligure e primato a livello nazionale in questa stagione. La gara, come quasi tutte quelle giocate, è stata un alternarsi di emozioni contrastanti, di momenti di esaltazione e altri di sofferenza. La seconda costante è l’esito: alla fine vince l’Albenga.
La prima istantanea riguarda i momenti prima del fischio di inizio. Più di mille persone presenti allo stadio, una coreografia da altre categorie. Una festa per il calcio della nostra provincia, che vanta ora due squadre ai vertici del massimo campionato regionale.
L’inizio della partita è stato di marca ingauna. Il miglior Albenga della stagione annichilisce la giovane Cairese con due goal nella prima mezzora. Gibilaro apre le marcature con un potente e preciso rasoterra da fuori area, mentre bomber Thomas Graziani raddoppia su suggerimento del gemello Gabriel. Tutto secondo copione, forse anche meglio. La tempesta perfetta a tinte bianconere travolge i gialloblù.
Ma l’avvio di campionato dell’Albenga è stato anche caratterizzato da momenti di sofferenza, in cui la squadra ha sbandato senza però mai finire fuori strada. Fasi di partite complicate, che hanno però testato la capacità di tenere botta e stringere i denti. Un Albenga che dopo il fioretto deve estrarre la spada. Sogno, uno dei big, viene sanzionato per un fallo evitabile in fase di pressing con il doppio giallo. Albenga in 10. La Cairese può provarci.
Quando la Cairese attacca qualcosa produce sempre. Il goal di testa di Berruti accorcia le distanze e sembra far presagire un secondo tempo all’insegna del gialloblù: un solo goal da recuperare e con l’uomo in più.
Prima di rientrare negli spogliatoi, l’episodio che fa infuriare i gialloblù. L’arbitro ferma Fabbri che si sarebbe potuto involare verso la porta perché scaduto il tempo. Interrotta dunque un’azione che in caso di esito positivo avrebbe ulteriormente alimentato le chance di vittoria della Cairese.
Nel secondo tempo, l’Albenga trova la forza per ributtarsi in avanti e trovare un calcio di rigore contestato dagli avversari. Sul dischetto si presenta Thomas Graziani. Il pallone dovrebbe pesare come un macigno, ma il bomber classe 2004 ha ormai le spalle larghe. Goal, 3 a 1.
L’Albenga rimette a posto il primo tassello, quello del doppio vantaggio. Più tardi anche il secondo pezzo mancante si ricompone: fallo di Prato su Thomas Graziani. Doppio giallo, ristabilita la parità numerica. L’Albenga è nuovamente in pieno controllo.
Il risultato rimane invariato fino al novantesimo. Al triplice fischio, scatta la festa insieme ai tifosi. L’Albenga non ha vinto nulla e non può abbassare la guardia, ma dal “facciamo meglio che possiamo” è passata al chiaro obiettivo di salire in Serie D. In dieci giornate, non è un cambiamento da poco.