Albenga. È l’elettricista Claudio Recagno di Albenga, residente a Leca, la vittima dell’incidente sul lavoro avvenuto questa mattina ad Andora.
Aveva 58 anni, sposato con Sabrina e con 2 figli, un maschio ed una femmina, ed era titolare, insieme ad un socio, della ditta Reset Impianti Elettrici, con sede in regione Cavallo, aperta dopo una parentesi come dipendente per Piaggio, nello stabilimento di Finale Ligure.
Era molto conosciuto e ben voluto nell’albenganese, complice una lunga militanza tra le file dell’Anpi, sezione di Leca (di cui è stato anche tesoriere). La notizia della sua scomparsa si è subito diffusa nel territorio ingauno, dove si moltiplicano, con il passare dei minuti, le testimonianze in suo ricordo e di vicinanza e cordoglio alla famiglia.
Anche il Comune di Albenga, nelle figure del sindaco Riccardo Tomatis e del vicesindaco Alberto Passino, ha voluto ricordare Recagno: “Una grave perdita che ci ha colpito tutti nel profondo. Porgiamo le nostre più sentite condoglianze a tutta la famiglia”, le parole del primo cittadino Tomatis.
“Era una persona molto attiva nell’Anpi di Leca, – il ricordo del vicesindaco Passino. – Aveva partecipato a diverse iniziative coinvolgendo i ragazzi delle scuole su importanti tematiche quali il senso civico, l’antifascismo e i valori della nostra costituzione. La notizia ci ha lasciati basiti e sconcertati. L’unica cosa che possiamo dire in un momento come questo è la vicinanza alla famiglia intorno alla quale ci stringiamo in un forte abbraccio per il grave lutto subito. A loro vanno le nostre più sentite condoglianze”.
La tragedia è avvenuta questa mattina, intorno alle 10, in località Maglioni, dove Recagno si trovava per svolgere alcuni lavori in un’abitazione privata, quando all’improvviso è avvenuto il crollo del muretto, che è risultato fatale.
Sul luogo dell’accaduto sono intervenuti l’automedica del 118, la croce bianca di Andora ed i vigili del fuoco, i carabinieri e la polizia locale, ma purtroppo per il 58enne non c’è stato nulla da fare. Sul posto anche gli uomini dell’ispettorato del lavoro di Savona.