“Una sconfitta che brucia“. Questo in sintesi il messaggio di mister Mario Gerundo a margine del match perso 2 a 1 dal suo Speranza contro il Savona. La squadra rossoverde ha tenuto per larghi tratti il pallino del gioco stazionando spesso nei pressi dell’area avversaria senza però riuscire a ferire. Una volta giunto il pareggio su rigore, segnato da Certomà, la squadra ha incassato subito la rete che ne ha sancito la sconfitta.
“Abbiamo giocato bene a livello di manovra – commenta Gerundo – ma non si vince ai punti. Si vince con i goal. Abbiamo preparato la partita in un certo modo ma abbiamo fatto il contrario. Avevo detto che non avremmo dovuto subire goal nel primo quarto d’ora di partita e lo abbiamo preso. Poi, subito dopo il pareggio abbiamo nuovamente incassato una rete. La partita si è messa fin da subito sui binari preferiti dal Savona”.
Una stoccata agli avversari: “Non mi appello all’arbitro, che deve essere aiutato e non insultato come è stato fatto. Il Savona ha giocatori esperti e che sanno giocare a calcio. La smettano di piangere sempre nei video. Dico ai biancoblù ‘potete fare bene, basta piangere e pensate a giocare a calcio'”.
Lo Speranza è partito bene in campionato conquistando nove punti nelle prime cinque. Tuttavia, la squadra, pur proponendo sempre un discreto gioco, ha fallito nelle partite più sentite: sconfitta 3 a 0 nel derby contro la Letimbro così come nella sfida ricca di fascino contro il Savona. Più che tecnico lo step da fare per restare al vertice è mentale.
Gerundo conferma: “Abbiamo patito mentalmente questa partita. Già nel riscaldamento ho visto i ragazzi più tesi del solito. Il nome Savona , come giusto che sia, ha il suo peso. Ci può stare quando la squadra è così giovane. Quest’anno cerchiamo di seminare bene per poi provare a raccogliere”.