Volano stracci

Sinistra Italiana, Fratoianni propone commissariamento della federazione ligure

La risposta dei genovesi: "Ci siamo ritrovati in coalizione con partiti lontanissimi dalle nostra cultura e tradizione, fautori dell'invio di armi in Ucraina e mai impegnati seriamente a favore della Pace".

sinistra italiana genova

Liguria. La Direzione Nazionale di Sinistra Italiana svoltasi sabato e presieduta dal Segretario Nicola Fratoianni, con 24 voti favorevoli e 12 contrari, su un totale di 45 componenti, ha deliberato la proposta di commissariamento delle Federazioni di Genova e Toscana.

Tra i voti favorevoli anche quello di Carla Nattero, coordinatrice regionale, e Gabriella Branca, membro del coordinamento ligure oltre che della segreteria nazionale. Le motivazioni addotte a suffragio di questa proposta di commissariamento, sarebbero lo scarso impegno mostrato in Campagna Elettorale e il dissenso sulla prospettiva politica nazionale.

Non si fa attendere la risposta da parte della federazione genovese: “Innanzitutto sottolineiamo lo strano percorso utilizzato, sostanzialmente veniamo commissariati perché non abbiamo seguito la linea politica nazionale: una linea politica che ci ha portato ad una coalizione con PD, Europa + e Impegno Civico per le elezioni politiche scorse. Un’alleanza debole, improvvisata e raccogliticcia oltre che perfettamente inutile per contrastare le destre – si legge nella nota stampa – In tutte le assise pre elettorali avevamo proposto più volte un forte impegno del partito nella ricerca di un campo largo che raccogliesse tutta l’area progressista compreso il M5S; solo in questo modo sarebbe stato possibile contendere a Meloni e compagnia il governo del paese”.

“Nonostante più del 30% del partito fosse fautore di questa linea, la segreteria nazionale ha proceduto a colpi di maggioranza blindando una linea politica assolutamente inefficace e senza alcuna prospettiva politica – prosegue il comunicato – Ci siamo ritrovati in coalizione con partiti lontanissimi dalle nostra cultura e tradizione, fautori dell’invio di armi in Ucraina e mai impegnati seriamente a favore della Pace. Oltre questo già grave di per se, i nostri compagni di viaggio erano tutti perfettamente allineati , partecipi e convinti sostenitori del Governo Draghi, cui invece Sinistra Italiana ha fatto opposizione per 18 mesi. Sostanzialmente, sono stati buttati al vento 18 mesi di opposizione in nome di qualche seggio.

Perché questo è il vero nodo della questione: si è partecipato a questa coalizione solo per garantire seggi parlamentari a favore dei componenti del gruppo dirigente ristretto, senza dare rappresentanza ai territori e alla pluralità del partito.

“Per fare questo si è passati sopra ad un’intera Comunità Politica provocando ferite insanabili e la fuoriuscita di numerosi compagni e chissà quanti altri ne usciranno ancora dopo la proposta di commissariamento. Una volta raggiunto l’obiettivo, cioè il raggiungimento del quorum e dei seggi parlamentari, ci saremmo aspettati da parte del gruppo dirigente nazionale l’immediato tentativo di ricomporre le ferite e ricompattare il corpo degli iscritti. Nulla di tutto ciò, anzi la proposta di commissariamento delle Federazioni non allineate, tra cui la nostra, in una logica punitiva e da resa dei conti, inaccettabile soprattutto per un partito come il nostro”.

“Al momento non abbiamo ancora ricevuto alcuna notifica di commissariamento, quando arriverà effettueremo immediato ricorso contro un modus operandi che tende a sopprimere il dissenso politico e allontanare iscritti e militanti – continua la nota – Da parte nostra nessuna ipocrisia: ci prendiamo la piena responsabilità delle nostre scelte: non abbiamo condiviso la linea politica, il tutto condiviso con l’assemblea degli iscritti della Federazione; ma mai abbiamo ostacolato o boicottato i compagni che legittimamente avevano deciso di impegnarsi. Chi sostiene questo, sostiene il falso”.

“Chiudiamo con una piccola riflessione sul coordinamento regionale: In questi mesi le loro responsabilità (escluso il membro della Spezia, che ringraziamo pubblicamente per essere stato fin dall’inizio e tuttora al nostro fianco), risultano evidenti: nessun tentativo di mediazione né di ascolto, nessuna proposta volta a ricomporre la “crisi politica in corso”; soltanto accuse strumentali e contrasto esplicito alla “Federazione ribelle”, che è stata sostanzialmente e completamente scavalcata e che ricordiamo essere la più grande ed importante della regione, fino ad arrivare al voto favorevole al Commissariamento. Andremo comunque avanti nel rispetto dei tanti iscritti che hanno sostenuto e sostengono tutt’ora la nostra posizione”.

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