Savona. “Abbiamo iniziato a elaborare la Fase 2 questa estate. E’ stato un lavoro lungo: ci siamo visti con la giunta a inizio settembre, poi abbiamo coinvolto i dirigenti. E ora la presentiamo qua”. A quasi una settimana dall’annuncio, il sindaco di Savona Marco Russo ha tolto simbolicamente il velo dalla seconda fase del suo mandato amministrativo, presentando ai savonesi i “9 Cantieri” che, nelle intenzioni della giunta, dovranno caratterizzare il secondo anno di attività.
“Li abbiamo chiamati ‘cantieri’ – ha spiegato – per dare l’idea dei ‘lavori in corso’: da qui all’estate 2023 ci siamo posti degli obiettivi, alcuni da esaurire nell’anno e altri per consentirci di misurare lo stato di avanzamento di quei progetti”.
Di fronte a poco meno di 200 persone Russo ha garantito il proprio impegno (“Dopo un anno l’emozione e il senso di responsabilità sono intatti”) e ha ribadito l’elenco delle cose fatte, il metodo di lavoro e la situazione della Savona di oggi, con parole molto simili a quanto già fatto nella lunga intervista a IVG in cui ha ripercorso il primo anno di mandato.
Non è mancato un momento di tensione, con un savonese che si è allontanato accusando la giunta di non accettare il contraddittorio (era previsto un momento di dialogo tra i cittadini e i singoli assessori ma non uno in cui i presenti potessero parlare al pubblico). Approvazione invece in sala quando Russo ha accennato all’idea di una “Savona città per i cani”, un progetto che però al momento è ancora embrionale: prevede da un lato la volontà di riqualificare le aree canine esistenti e forse la creazione di nuove aiuole ad hoc, dall’altro sperimentare nuove soluzioni nel resto di Savona “attingendo anche alle esperienze di altre città”.
Russo, in ogni caso, sa di dover fare i conti con il malcontento di parte della città: “Vedo la rabbia dei savonesi anche nelle lettere e nei messaggi che ricevo – ha confidato nel suo discorso – Ma col dialogo ci si può comprendere. Ho ricevuto una mail bruttissima su piazza Diaz, ci siamo incontrati per 45 minuti e ci siamo chiariti. E anche negli incontri sulla pedonalizzazione il dialogo ha aiutato: non abbiamo ‘risolto’, perché non sempre si può convincere l’interlocutore, ma abbiamo capito che è possibile trovare punti di incontro”.
E proprio il concetto del dialogo ha guidato l’organizzazione della serata: dopo il discorso di Russo, gli assessori si sono distribuiti nei locali di Villa Cambiaso per un momento di confronto ‘”vis-a-vis” con i singoli cittadini. “Non dobbiamo stancarci di stare pienamente immersi nella città – ha spiegato Russo – compatibilmente con i molti impegni che mi obbligano a stare in ufficio sento l’esigenza di stare ‘dentro’ la città. E’ vitale non solo per amministrare e rilanciare la città ma anche per dare senso alla politica”.

I CANTIERI
Il sindaco ha elencato i 9 cantieri (già annunciati nei giorni scorsi) senza addentrarsi nei dettagli, ma fornendo solo alcune linee guida. Lo “Sviluppo Sostenibile” si concentrerà sui rapporti tra città e porto, quelli tra città e Campus e sul tema delle infrastrutture. La “Mobilità Verde“, oltre alla discussa pedonalizzazione, prevede parallelamente l’avvio di un Piano della mobilità sostenibile, una riprogettazione del verde pubblico e e un accordo con Tpl per rivedere la bigliettazione e le linee.
La “Pianificazione del Territorio” punta alla redazione di un masterplan sugli snodi urbanistici che da tempo bloccano la città: Binario Blu, gli Orti Folconi, Legino, il fronte mare di levante, i Cantieri Solimano. “Con il metodo – ha spiegato Russo – di individuare un interesse pubblico trainante intorno al quale costruire l’articolazione di quel determinato settore”. Quanto al “Decoro“, il tema probabilmente più sentito in città, in attesa della sentenza del Tar su Ata sono stati individuati alcuni obiettivi: il piano della manutenzione ordinaria e straordinaria, il regolamento dei beni comuni e la già citata “città per i cani”.
I FILI CONDUTTORI: giovani, partecipazione e la candidatura a Capitale della Cultura
Tre i “fili conduttori” comuni ai vari cantieri. Il primo è legato ai giovani, la fascia tra i 18 e i 35 anni: “Lo studio del Censis presentato qualche giorno fa ha confermato in modo scientifico ciò che già sapevamo, i giovani vanno via e non ritornano. Questo richiede innovazione, un modo di pensare nuovo che però non significa tralasciare i meno giovani: una città che pensa ai propri giovani pensa all’intera popolazione”.
Il secondo è, neanche a dirlo, la partecipazione, vero e proprio mantra del mandato Russo: “Quest’anno abbiamo accennato un rapporto di partecipazione con i quartieri, riuscendo solo in parte, ma non siamo riusciti ad allargare la partecipazione alla città. E’ un tema difficilissimo, oggi per farlo o ti affidi a una società di comunicazione oppure serve un lavoro straordinario. Tutti i cantieri prevedono una fase di partecipazione. Vorremmo provare a strutturare un modello partecipativo: non ci riusciremo in un anno, ma vogliamo fare un passo avanti”.
Il terzo e ultimo legame è un obiettivo già annunciato in campagna elettorale: candidare Savona a Capitale Italiana della Cultura. “Non era una boutade propagandistica, è un progetto serio – rivendica il sindaco – Non significa mettere in mostra il patrimonio culturale e artistico della città, significa una cosa ben diversa e molto più profonda: riuscire ad elaborare e proporre un progetto di identità della città del futuro che coinvolga tutti. Questo fanno le città che si candidano a Capitale Italiana della Cultura, e questo è proprio ciò di cui Savona ha bisogno. E’ un progetto ambizioso, e Savona ha bisogno di ambizione”.
I tempi però, in questo caso, non sono definiti: “Non dobbiamo avere l’ansia di presentare la candidatura per poi vincere prima delle prossime elezioni: non mi interessa, non dobbiamo avere fretta. Vogliamo far camminare la città e far maturare al suo interno questa predisposizione. Se saremo in grado di elaborare una candidatura, anche se non avrà successo, Savona avrà risolto gran parte dei suoi problemi. Allora vogliamo iniziare a far filtrare, come il tintinnio dell’acqua, ai savonesi il pensare a questa candidatura. Questo non è un cantiere, è un percorso lento”.
