Consiglio regionale

Sanità, straordinari fino a 100 euro l’ora ai medici dei pronto soccorso. Pd: “Esclusi gli infermieri”. Gratarola: “Situazione diversa”

Scontro sul decreto legge "Omnibus", sì agli emendamenti su sicurezza e formazione

coronavirus santa corona

Liguria. E’ stato approvato oggi dal Consiglio regionale l’aumento della tariffa fino a 100 euro lordi all’ora per le prestazioni aggiuntive del personale medico nei pronto soccorso: una misura che – retribuendo con una cifra più alta quanto fatto fuori dall’orario di lavoro – ha l’obiettivo di attenuare gli effetti della carenza di personale e ridurre il ricorso alle esternalizzazioni. È quanto previsto dal disegno di legge 134 ‘omnibus’, in particolare all’articolo 5 approvato oggi in aula con 18 voti favorevoli, 3 contrari e 6 astenuti.

“Si tratta di un’importante iniziativa – ha spiegato il presidente di Regione Liguria Giovanni Toti – per rendere più appetibile il lavoro dei medici in attività presso i pronto soccorso liguri, professionisti che quotidianamente affrontano un lavoro molto impegnativo e particolarmente stressante. In questo modo cerchiamo anche di ovviare alla carenza di questi specialisti, che riguarda non solo la Liguria ma tutto il territorio nazionale”.

“Con questa misura – aggiunge l’assessore regionale alla Sanità Angelo Gratarola – si incentiva il lavoro degli specialisti in medicina d’urgenza, ma anche degli equipollenti che operano nei pronto soccorso come pneumologi, internisti, immunologi, geriatri e i medici dipendenti del 118. Si tratta di categorie carenti e non disponibili sul mercato, oggi e per i prossimi anni. Diversa è invece la situazione degli infermieri: mentre non c’è alcuna graduatoria per i medici della medicina d’urgenza, per il personale infermieristico, grazie al recente concorso, c’è una graduatoria che conta più di 2mila profili. Si tratta dunque di portare avanti una revisione delle necessità che le varie Asl potranno evidenziare per poi eventualmente scorrere la graduatoria stessa”.

Con l’approvazione del provvedimento è passata anche la norma che disciplina la distribuzione di gran parte dei farmaci a carico del Sistema Sanitario Nazionale nelle farmacie territoriali, con un contributo a favore delle farmacie stesse per l’esecuzione di tali prestazioni. Tale disposizione si estende anche ai dispositivi per il monitoraggio della glicemia.

“In questo modo – ha spiegato il presidente della Regione Giovanni Toti – si rende possibile una rete sempre più capillare dei farmaci, offrendo un servizio più fruibile e comodo ai cittadini liguri che hanno bisogno di questi dispositivi”.

“Ancora una volta – aggiunge l’assessore Angelo Gratarola – le farmacie liguri si confermano un tassello importante per migliorare l’offerta sanitaria nella nostra regione, potenziando un servizio particolarmente utile soprattutto ai cittadini che abitano nel nostro entroterra o in luoghi più lontani dai grandi centri urbani”.

LA MINORANZA: “ESCLUSI GLI INFERMIERI”

L’aula si è però spaccata sull’estensione dell’aumento non solo ai medici, ma anche al personale infermieristico per il quale non ci sono risorse sufficienti. Un emendamento sul tema è stato presentato da Gianni Pastorino di Linea Condivisa, ma è stato votato favorevolmente dalla sola minoranza.

“Ancora una volta nelle scelte della giunta Toti prevale una logica minima – attacca il consigliere -. Così da una parte la giunta Toti centellina le assunzioni del personale infermieristico, per non creare problemi alle Rsa, private ma allo stesso tempo chi come infermiere opera nei nostri pronto soccorso non avrà nessuna maggiorazione retributiva. Tanto importanti da stare attenti alle assunzioni, ma così poco importanti da essere presi in considerazione quando si prevedono emolumenti”.

“Quella dei pronto soccorso liguri, è sicuramente un’urgenza, visto che le carenze di personale vengono colmate acquistando servizi da cooperative di medici, strapagati e completamente scollegati dal contesto ospedaliero, ma non aver voluto estendere subito la misura dell’aumento della tariffa oraria per le prestazioni aggiuntive a infermieri e operatori del 118, oltre che ai medici dei Pronto soccorso, è stata un’occasione mancata” ribatte il capogruppo del Partito Democratico-Articolo Uno Luca Garibaldi e il consigliere regionale PD Enrico Ioculano, relatore di minoranza per il DDL 134/22 detto “Omnibus”.

“La Giunta preferisce rimandare la discussione in seduta di bilancio, noi aspetteremo, nel frattempo però, il personale sanitario è in forte sofferenza”.

“La proposta della Giunta – proseguono Garibaldi e Ioculano – di portare a 100 euro il compenso per le prestazioni aggiuntive era un provvedimento necessario e urgente, ma a nostro avviso non sufficiente. Per questo avevamo proposto che gli incentivi contrattuali venissero estesi al personale infermieristico e alla rete dell’emergenze, come il 118, per dare una risposta complessiva alla crisi di questi reparti. Ma la Regione ha dimostrato poco coraggio”.

“Questa misura potrebbe essere uno strumento fondamentale per contrastare la fuga del personale medico dai pronto soccorso ed evitare di rivolgersi a costosissime cooperative, per questo sarebbe stato necessario fin da subito prevedere risorse ulteriori per portare il compenso per le prestazioni aggiuntive dei medici a 130 euro lordi e prevedendo il raddoppio di quelle del personale infermieristico e dei convenzionati 118, invece di prendere altro tempo”.

“Per compensare la carenza di personale, senza assumersi il carico di una spesa esagerata, bene che sia stato accolto il nostro emendamento che chiede di rivolgersi a cooperative esterne con una tariffa massima pari al compenso orario massimo previsto per i medici dei Pronto soccorso, cioè non superiore ai 100 euro l’ora” concludono i consiglieri Dem.

Ma oltre alla mancata estensione tariffaria, non compresa nel documento iniziale e condiviso, in Consiglio regionale l’approvazione degli emendamenti al DDL: “Per prevenire e contrastare ogni forma di violenza ai danni di operatori del settore sanitario e socio-sanitario, abbiamo chiesto alla Giunta di promuovere la stipula di protocolli d’intesa con la Prefettura per potenziare la presenza e la collaborazione con le forze di Polizia nei reparti di Emergenza urgenza e nelle strutture ritenute a più elevato rischio” dichiarano il consigliere regionale Enrico Ioculano, relatore di minoranza, e il capogruppo del Partito Democratico-Articolo Uno Luca Garibaldi.

“Da tempo – proseguono – gli operatori sanitari che lavorano nei pronto soccorso, a fronte dei numerosi atti di violenza a cui si trovano ad assistere, chiedono un presidio costante delle forze dell’ordine nei Pronto soccorso, per questo l’approvazione di questo emendamento è un primo passo per garantire quella sicurezza indispensabile, sia per chi aspetta in corsia per essere visitato sia per chi vi lavora”.

“Un provvedimento – concludono Ioculano e Garibaldi – che si affianca alla richiesta dell’avvio di un tavolo tecnico per l’adozione di linee guida regionali per la prevenzione e il contrasto di episodi violenti nelle strutture sanitarie e socio-sanitarie pubbliche e private accreditate, per garantire una maggiore sicurezza”.

“Abbiamo votato a favore dell’articolo 5 del disegno di legge 134/2022, ma non abbiamo fatto altrettanto per il provvedimento generale. Premessa, questa, che riteniamo doverosa per evitare che i soliti noti dicano falsità, e cioè che il M5S non vuole riconoscere ai medici dei Pronto soccorso gli incentivi che meritano quando si caricano sulle spalle ore e ore di straordinari per garantire ai cittadini il diritto alle cure” sottolinea il capogruppo regionale del M5S Liguria con il collega di gruppo Paolo Ugolini.

“Come M5S abbiamo inoltre proposto un emendamento migliorativo dell’articolo 5, proponendo l’incentivo anche per il personale infermieristico e i medici del 118. La maggioranza ha chiesto il ritiro dell’emendamento per farlo confluire in un ordine del giorno condiviso da tutte le forze politiche”.

“Per senso di responsabilità, abbiamo accolto la richiesta, capendo peraltro l’urgenza della Giunta. Quello che non abbiamo capito, invece, sono gli altri articoli del disegno di legge, superflui e che francamente potevano essere rimandati. Tra questi, l’articolo 2: la promozione del territorio ligure, infatti, si può fare con altri mezzi più efficaci, come diciamo da anni”.

Infine, è stato respinto con 17 voti contrari (maggioranza) e 10 voti a favore l’ordine del giorno 710, presentato da Roberto Centi (Lista Ferruccio Sansa Presidente) e sottoscritto da tutto il gruppo, che impegna la giunta a valutare l’opportunità di estendere la portata dell’articolo 5 della legge 134 (Incremento di 110 euro lordi per i medici nei servizi di emergenza, ndr) anche ai medici anestesisti rianimatori.

BRUNETTO: “Carenza di personale? Si consenta libera professione”

“Predisporre quanto necessario affinché tutto il personale medico che opera nei servizi dell’emergenza-urgenza, compresi anche gli specialisti nelle Specialità equipollenti e i medici dipendenti del 118, abbiano un omogeneo aumento pari a 100 euro della tariffa oraria percepita per le prestazioni aggiuntive – ha dichiarato il consigliere regionale della Lega e presidente della II commissione Salute e Sicurezza sociale Brunello Brunetto -. Tutti i gruppi consiliari hanno condiviso l’Ordine del giorno proposto dalla Lega e quindi l’Assemblea legislativa della Liguria ha approvato all’unanimità il documento, collegato al disegno di legge 134 sull’adeguamento dell’ordinamento regionale, che impegna la giunta a garantire l’aumento di indennità oraria delle prestazioni aggiuntive per tutte le figure mediche che operano con grande impegno e sacrificio in prima linea nella sanità ligure”.

E in merito agli infermieri e personale sanitario escluso dal provvedimento è stato approvato con 18 voti a favore (maggioranza) e 10 contrari l’ordine del giorno 704, presentato da Brunello Brunetto (Lega Liguria-Salvini) e sottoscritto dal gruppo, che impegna la giunta a verificare se il numero di soggetti del personale infermieristico in formazione sia congruo o se sia necessario aumentare il numero in formazione, a sostenere sinergie con l’Università di Genova e le università di altri Paesi esteri che abbiano almeno lo stesso standard qualitativo formativo, a predisporre meccanismi idonei che consentano la gradualità di ingresso nel SSR per il personale precedentemente assunto nelle strutture socio sanitarie extra ospedaliere, a regolamentare, avvalendosi della commissione regionale Salute e Sicurezza sociale, l’utilizzo degli oss nelle strutture sociosanitarie extra ospedaliere, ad attivarsi nella Conferenza Stato-Regioni per sottoporre al governo la necessità di predisporre una riforma normativa che consenta la libera professione al personale infermieristico e delle professioni sanitarie.

“Nella nostra regione c’é carenza di personale infermieristico e delle professioni sanitarie. Il Consiglio regionale ha approvato l’Ordine del giorno della Lega, collegato al disegno di legge 134 sull’adeguamento dell’ordinamento regionale, che impegna la giunta a verificare se il numero dei soggetti del personale infermieristico in formazione sia congruo o se sia necessario aumentarne il numero e a sostenere sinergie tra l’Università di Genova e le Università di Paesi esteri che abbiano almeno lo stesso standard qualitativo formativo – ha aggiunto ancora Brunetto -. Inoltre, si prevede di consentire gradualmente l’ingresso nel Servizio sanitario regionale per il personale precedentemente assunto nelle strutture sociosanitarie extra-ospedaliere e a regolamentare, avvalendosi della commissione regionale Salute e Sicurezza sociale, l’utilizzo degli operatori socio sanitari nelle strutture sociosanitarie extra-ospedaliere. Infine, si chiede alla giunta di attivarsi con urgenza nella Conferenza Stato-Regioni per sottoporre al Governo la necessità di predisporre una riforma normativa che consenta la libera professione al personale infermieristico e delle professioni sanitarie”.

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