Batosta

Per un disguido bancario paga 1800 euro di imposta con 18 giorni di ritardo, la sanzione è monstre: altri 1800 euro

Succede alla Farmacia Saettone di Savona: il primo tentativo di pagamento si è bloccato, e a nulla è valso dimostrarlo

Farmacia Saettone Savona

Savona. Deve pagare 1800 euro di canone annuale su insegne e pubblicità. Lo fa in tempo utile, ma la transazione bancaria non va a buon fine. Se ne accorge 18 giorni dopo, e rimedia con un nuovo pagamento da un’altra banca. E così 8 mesi dopo riceve una sanzione per il ritardo… dall’importo monstre: altri 1800 euro.

E’ la “disavventura” capitata a Federico Saettone, titolare delle omonime farmacie a Savona. Come ogni anno, a gennaio doveva pagare il canone per le insegne e le pubblicità relative ai suoi punti vendita, sparse in tutta la città. Una ventina di voci tra cartelli, cassonetti luminosi, targhe e vetrine, per un importo totale di 1804 euro, da corrispondere entro il 31 gennaio. “Abbiamo effettuato il pagamento il 28 gennaio, quindi in tempo utile – racconta Saettone a IVG – ma purtroppo, per un disguido tecnico, è stato rifiutato dalla banca. Non ci è stato comunicato immediatamente. Appena ce ne siamo accorti, abbiamo subito effettuato un nuovo pagamento da un altro conto bancario, il 18 febbraio“.

Quel ritardo, però, è costato caro, carissimo. Infatti dalla Ica Srl, la società che si occupa per il Comune di affissioni e imposte, qualche giorno fa è arrivato un accertamento esecutivo per tardivo versamento. E la sanzione è pari all’intero importo originariamente dovuto: altri 1804 euro, che con interessi e spese salgono a 1810. A nulla serve il tentativo di spiegare inoltrato da Saettone via mail: a nulla vale dimostrare il primo tentato versamento del 28 gennaio, le problematiche che hanno causato il pagamento tardivo “non sono imputabili” alla Ica Srl. Tocca pagare.

“Sebbene sia solo di 18 giorni e oltretutto senza colpe da parte nostra, il ritardo evidentemente c’è stato – ammette Saettone – pertanto ero pronto a ricevere una eventuale sanzione. Ma avrei capito un importo di un centinaio di euro. Per una sanzione da 3-400 euro mi sarei ‘arrabbiato’, ma l’avrei pagata. Raddoppiare la cifra per un semplice disguido, invece, mi sembra davvero eccessivo”. Anche perché non ci troviamo di fronte a qualcuno che ha dimenticato il pagamento, o peggio lo ha omesso volontariamente, ma “solo” a un problema bancario a cui la farmacia ha posto rimedio spontaneamente e in pochi giorni.

Ora Saettone è pronto a dare battaglia: “Abbiamo già incaricato l’avvocato – fa sapere – preferisco pagare lui, piuttosto che una sanzione che ritengo profondamente ingiusta“.

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