Liguria. “La proposta di presenza di Sportelli “Pro Vita” in ogni struttura ospedaliera della Liguria in cui venga praticata l’interruzione volontaria di gravidanza è una scelta aggressiva e irricevibile che troverà la nostra ferma opposizione in Commissione Salute prima e in Consiglio. È in atto una offensiva grave contro il dirotto all’autodeterminazione sui propri corpi. La presenza di associazioni di volontari antiabortisti è una scelta che renderebbe legittime forme di violenza psicologica ai danni di chi ha preso -autonomamente – una decisione sul proprio corpo e sulla propria vita. Il loro obiettivo è di fatto “impedire” quella scelta libera e indipendente, ed è per questo che dovrebbero chiamarsi Movimenti “anti-scelta”. Lo ha dichiarato Gianni Pastorino, capogruppo di Linea Condivisa.
“Da anni la Destra sta strumentalmente utilizzando la formulazione di una Legge, la 194, che andrebbe aggiornata e completata, superando toni paternalistici, giudicanti e mancanze. Seguendo “la piena attuazione” che vorrebbe la Destra meloniana, il rischio concreto è di vedere compromesso ancora di più l’accesso ad un diritto già oggi fortemente ostacolato (basti ricordare l’altissima percentuale di medici obiettori)”, ha proseguito.
“Occorre ribadirlo, a voce altisonante: l’aborto non è una concessione, è un diritto sancito e una procedura medica sicura che deve trovare piena e completa fruizione nelle strutture sanitarie pubbliche, in modo che chi decida di farne ricorso lo possa fare senza giudizi, difficoltà e in totale sicurezza per la propria salute. La politica deve occuparsi solo di garantire a pieno questo diritto. Tutelando la salute psicologica e fisica delle persone”.
“Lavoriamo per potenziare i consultori sul territorio, per far sì che l’autonomia regionale non si traduca in diseguali condizioni di accessibilità alla pratica di interruzione volontaria di gravidanza, per promuovere e rendere fruibile l’aborto farmacologico, in una ottica di maggiore sicurezza e minore invasività, per promuovere politiche di educazione sessuale e sentimentale nelle scuole e per rendere maggiormente accessibile, anche economicamente, ogni forma di contraccezione. Questi sono strumenti di prevenzione seri e utili consigliere Balleari – conclude Pastorino – non l’autorizzazione di sportelli anti-scelta che farebbero solo feroce violenza psicologica ostacolando l’accesso a un diritto”.