Designato

Nuovo assessore alla Sanità, parla Gratarola: “Primi passi da compiere? Ridurre le liste d’attesa e trovare personale”

"Vengo dal mondo delle terapie intensive, non ho paura. Perché ho accettato? Ho un debito di riconoscenza con la Liguria"

gratarola

Genova. “I primi problemi da affrontare? L’abbattimento delle liste d’attesa e la carenza di personale. Bisogna trovare un modo per garantire i servizi”. Sono queste le parole espresse al telefono da Angelo Gratarola, fresco di designazione – di nomina ufficiale non si può ancora parlare – ad assessore alla Sanità della Regione Liguria. “Lasciatemi almeno guardare le carte, non ho ancora la delega” precisa infatti.

Gratarola, attuale direttore dell’unità operativa di Anestesia e rianimazione e direttore del dipartimento di emergenza dell’ospedale policlinico San Martino, nonché coordinatore del dipartimento interaziendale regionale dell’Emergenza urgenza di Alisa, è stato in prima linea nella gestione del Covid. “Non ho paura, faccio questo lavoro da 35 anni, il mondo della terapia intensiva forgia chiunque ci sta dentro. Bisogna avere sangue freddo e prendere le decisioni in fretta”.

Le sfide, però, questa volta non sono solo mediche ma anche amministrative. “Sapete anche voi quello che il Covid ha combinato sulle liste d’attesa – continua -. E poi bisogna mettere in sicurezza il mondo dell’emergenza, i pronto soccorso, le rianimazioni. Non si trova personale, non esistono professionisti sul campo e sarà così fino al 2025 perché non c’è nessuno sul mercato. Bisogna pensare a una soluzione per garantire da Sarzana a Ventimiglia i servizi più importanti, perché la gente abbia la possibilità di accedere a cure sicure”.

Ovviamente questa sarà una delle prime richieste che saranno avanzate al prossimo governo: “Il problema è la mancanza alcuni strumenti che non dipendono da noi. Bisognerà aspettare che la gente della mia generazione, quelli tra 46 e 64 anni, che sono entrati  tutti nello stesso momento, vadano in pensione. Allora potrà esserci un equilibrio maggiore. Adesso la situazione è di grande carenza. Alcune scelte sono nazionali: le borse di studio, l’incentivazione di nuovi settori poco appetibili. Questa non è materia nostra, ma ministeriale. Ma avvieremo da subito un’interlocuzione”.

Che la coperta sia copertissima lo si è visto bene negli ultimi giorni, con l’emergenza paventata dalle Rsa private che rischiano di trovarsi senza personale dopo i maxi concorsi per Oss e infermieri. Una situazione che ha indotto Alisa a “contingentare” le assunzioni di Asl e ospedali alle sole quote stabilite dai bandi, con conseguenti proteste dei sindacati. “Capisco la posizione dei sindacati – risponde il nuovo assessore – ma le risorse a disposizione sono queste, bisogna fare in modo di coprire un buco accettandone un altro. La presa in servizio sarà progressiva e nel frattempo dovremo riorganizzare la filiera della parte territoriale”.

Il Covid, che per Gratarola è stato pane quotidiano per gli ultimi due anni e oltre, non passa in secondo piano. “Bisogna vaccinarsi con la quarta dose, soprattutto i più fragili e più anziani. Se andremo avanti con un’ulteriore ondata, rischiamo di mettere in difficoltà gli ospedali e a questo punto la gestione diventerà ancora più difficile”. Ma come si può far decollare una campagna che finora ha dato ben pochi frutti? “La strategia è un battage continuo sui media, farsi sentire, dire quali sono i rischi. Se c’è una ragione che ha cambiato il volto del Covid è stata la vaccinazione di massa. Senza i vaccini non avremmo mai avuto un cambio di paradigma”.

Altre sfide saranno più politiche. Per esempio il rapporto coi privati, che avranno molta voce in capitolo soprattutto a Ponente: “È un argomento che vedremo, ci vorrà un po’ di tempo per capire – glissa Gratarola -. Io sono nato nel pubblico, lavoro nel pubblico, ma ritengo che il privato abbia un suo ruolo, anche perché nel privato ci sono persone che si alzano al mattino per andare a lavorare. Anche loro sostengono il progetto unico, cioè mettere in sicurezza i cittadini liguri da Ventimiglia fino a Sarzana”.

Sarebbe scorretto dire che Angelo Gratarola ha battuto la concorrenza di altri pretendenti: nonostante fossero molti i nomi usciti negli scorsi giorni, l’unico davvero vicino all’assessorato era stato Alessandro Bonsignore, costretto a rinunciare per non compromettere la propria carriera universitaria. Inutile dire che l’incarico è tra i più spinosi in Liguria. “Perché ho accettato? Ritengo di avere un’esperienza maturata sul campo in più di 30 anni, la scelta del governatore e degli alleati è caduta sulla mia persona, ne sono onorato. Sono un uomo del servizio sanitario regionale, quindi mi è stato chiesto questo sforzo e lo faccio volentieri. Ho un debito di riconoscenza con la Liguria, sia professionalmente sia umanamente, e quindi perché no? Qualcuno deve pur farlo“.

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