Congelata

“Non usufruire del servizio mensa costituisce assenza da scuola”, proteste dei genitori per la decisione del preside dell’IC Val Varatella

Della vicenda si sono interessati i sindaci di Borghetto, Ceriale e Toirano, i quali hanno "ottenuto" del preside la sospensione della misura fino al 21 ottobre

Scuola Borghetto

Borghetto Santo Spirito/Toirano/Ceriale. La mensa rappresenta “tempo scuola a tutti gli effetti” e perciò non usufruirne rappresenta “assenza da scuola”. E’ quanto ricorda una nota inviata dal dirigente scolastico dell’istituto comprensivo Val Varatella a tutti i docenti e ai genitori degli alunni di Borghetto, Ceriale e Toirano che frequentano la scuola.

Una “presa di posizione”, quella del preside, molto chiara e che tuttavia ha scatenato le proteste dei genitori, specie quelli che sono soliti non iscrivere i loro figli al servizio di refezione scolastica pur frequentando il cosiddetto “tempo pieno”.

“Si ricorda alle famiglie degli alunni iscritti al tempo pieno di 40 ore per la scuola primaria e a quello prolungato di 36 ore della scuola secondaria di primo grado, che non è possibile richiedere la non fruizione della mensa in quanto normativamente è tempo scuola a tutti gli effetti e l’astensione da essa sarebbe configurata come assenza da scuola – si legge nella nota diramata dal dirigente scolastico – Di conseguenza si supererebbe il monte orario massimo di assenze consentito, rischiando di inficiare il superamento dell’anno scolastico e l’ammissione alla classe successiva. Si invitano, pertanto, le famiglie inadempienti a procedere all’iscrizione al servizio di refezione presso il Comune di competenza. Si auspica la massima collaborazione per salvaguardare il percorso scolastico e formativo dei nostri alunni”.

Pur di essendo materia di stretta competenza dell’istituto e quindi non comunale, viste le numerose lamentele ricevute i sindaci de tre Comune Giancarlo Canepa, Luigi Romano e Giuseppe De Fezza si sono subito interessati della questione: “Sulle varie chat dei genitori, dei rappresentanti delle classi e degli istituti stanno circolando comunicazioni prive di corrispondenza con la realtà e che hanno la sola conseguenza di generare ulteriore confusione in un momento in cui vi è già fin troppa incertezza – notano i tre sindaci – Innanzitutto ci preme evidenziare che le amministrazioni comunali sono state avvisate dall’istituto comprensivo solo nello stesso momento in cui sono state avvisate le famiglie, anzi, a causa dell’invio da parte della scuola di un allegato sbagliato, siamo venuti a conoscenza del problema direttamente dalle numerose telefonate e messaggi ricevuti dai genitori infuriati che, erroneamente, ritenevano si trattasse di una decisione assunta dalla scuola in condivisione con i Comuni i quali erano, in realtà, all’oscuro di tutto trattandosi peraltro, di materia di esclusiva competenza dell’istituto. In conseguenza delle lamentele ricevute abbiamo richiesto un incontro urgente con il dirigente scolastico al fine di ricevere spiegazioni”.

“Come sindaci ci siamo fatti portavoce delle istanze delle famiglie e pur riconoscendo la validità della normativa citata che risale al 2009, riteniamo anche noi, come i genitori, che dopo tredici anni in cui si è applicata una modalità differente consentendo, in alcuni casi, che determinati alunni potessero consumare il pasto a casa, l’inizio di applicazione di questa norma dovesse necessariamente essere comunicato in modo preventivo (e non successivo!) rispetto alle iscrizioni, lasciando ai genitori la libertà di decidere, in base alla propria situazione, se iscrivere i figli al tempo pieno oppure no”.

Dal confronto con il dirigente (al quale hanno partecipato i sindaci di Borghetto e Ceriale oltre al vice sindaco di Toirano) si è ottenuto di congelare il contenuto della sua nota fino al 21 di ottobre, con “l’impegno di trovare prima di allora una soluzione ponte per l’anno scolastico in corso. Ogni altra ricostruzione della situazione che vede coinvolti i Comuni non corrisponde al vero e non ha altra conseguenza se non quella di esasperare inutilmente gli animi. Invitiamo tutti, soprattutto le figure che hanno il compito di fare da tramite tra l’istituzione scolastica e le famiglie, a ponderare con maggior attenzione le informazioni diffuse nell’esclusivo interesse dei genitori e in particolare degli alunni”.

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