Savona. L’indagine della Guardia di Finanza relativamente ai bilanci della Società Depurazione acque agita le acque nella politica savonese, in particolare in vista della data del 19 ottobre quando dovranno essere nominati dai soci, tra cui il Comune di Savona, il nuovo presidente e i consiglieri di amministrazione.
I due consiglieri di minoranza in Consiglio comunale a Palazzo Sisto, Massimo Arecco e Renato Giusto, entrambi Fdi, mettono le mani avanti e sul futuro della società unica della depurazione APS – Acque pubbliche savonesi -, chiedono: “Con il massimo rispetto di ogni principio di garantismo, si segnala fin d’ora l’opportunità che vengano privilegiate figure istituzionali scevre da posizioni giudiziarie che esporrebbero negativamente la società stessa e conseguentemente i suoi soci tra cui il Comune di Savona” affermano.
Una presa di posizione sul Consorzio savonese, che detiene il 50% delle quote APS, che punta a rimescolare le carte, anche perché il Comune di Savona aveva puntato, pare, sul nome di Nanni Ferro, che è stato presidente, e oggi è vice, del Consorzio depurazione acque, ma tra gli accertamenti in atto delle fiamme gialle ci sarebbe anche il bilancio del 2017, varato proprio dalla presidenza di Ferro.
Nei bilanci del Consorzio dei tre anni in oggetto non sono sarebbero stati inseriti i “debiti verso gli enti locali per il rimborso delle rate dei mutui”, per un valore di oltre 9 milioni di euro.
Dunque le attese nomine di Aps potrebbero arenarsi e ripartire da zero. Oltre a Ferro, infatti, nel Consiglio erano stati indicati, secondo i rumors di palazzo, Santiago Vacca per la Servizi Ambientali e Emanuela Preve per la Sca. Ora, invece, tutto appare nuovamente in discussione.