Alassio. Lutto per il Centro Pannunzio e la cittadina di Alassio: questa mattina si è spenta all’età di 65 anni Chiara Spadoni, la presidente del noto circolo culturale del ponente savonese.
Residente a Torino, per lei Alassio era diventata negli anni più di una seconda casa: è stata presidente del Rotary di Albenga, con un ruolo fondamentale nella sua fondazione, ed è stata anche vice presidente della FIVL di Alassio ai tempi del comandante Lelio Speranza. Aveva vissuta per anni in Inghilterra, come docente, senza dimenticare mai il suo “orgoglio di essere italiana”.
Numerosi in queste ore i messaggi di cordoglio e commozione.
“Con Chiara Spadoni ci siamo conosciuti molti anni fa alla cerimonia del IV novembre quando con il sindaco Enzo Canepa partecipavo alla cerimonia della festa della Vittoria – ricorda il direttore del Centro Pannunzio Pier Franco Quaglieni -. Gentilmente Chiara mi aiuto ad indossare la fascia di cavaliere di gran croce che metto nelle cerimonie solenni, quando vengo invitato a ricordare feste civili. In quella occasione scambiammo qualche parola che mi fece ricordare che ci eravamo conosciuti anni prima ad un ricordo di Umberto II ad Alassio e alla presentazione del bel libro di Massimo Coco sulla tragedia che coinvolse lui e la sua famiglia con l’assassinio di suo Padre Francesco Coco, procuratore generale di Genova, ucciso dalle Br, a cui intervenne anche l’amico Alfredo Biondi”.
“Il nostro era un mondo fatto di grandi ideali che Chiara ebbe il coraggio di manifestare sempre con coraggio e coerenza. Anche la devozione religiosa di Chiara mi fu di ammaestramento perché mi consentì di approfondire il mio rapporto con mons. Angelo De Canis che divenne mia guida spirituale nell’anno terribile della prima pandemia. Chiara fu determinante nell’inaugurazione della piastrella dedicata al capitano Franco Balbis, medaglia d’oro al Valor Militare, ex allievo del collegio salesiano di Alassio, fucilato al Martinetto di Torino”.
“Ebbe una parte di rilievo anche per l’inaugurazione della targa in ricordo alla biblioteca di Alassio per Giovannino Guareschi e fu decisiva per l’inaugurazione di una panchina con il logo del Centro Pannunzio che la sua lunga malattia e una certa incuria hanno impedito di conservare nel modo più opportuno”.
“Abbiamo condiviso tante idee in nome della libertà e dell’anticonformismo. I due lunghi anni della sua malattia mi avevano già privato della sua compagnia. Apprendere della sua morte mi riempie di tristezza. Un stella della mia vita si spegne per sempre. E’ un dolore grande”
“Per ricordare Chiara vale oggi solo una preghiera e l’amico mons. De Canis celebrerà una Messa in suo suffragio: il modo migliore per ricordare un’anima eletta e un’amica gioiosa davvero fuori ordinanza. La sua elegante e raffinata figura resterà nella nostra memoria come il simbolo di una Torino e di una Alassio che non ci sono più e che vedevano in Suo padre l’avvocato torinese che aveva scelto di vivere Alassio il simbolo di uno stile oggi scomparso” conclude.