Impauriti

“Ho ucciso un bambino di 3 anni in un incidente, mi servono soldi”, in Liguria nuovi casi della truffa del “finto parente”

Giusto ieri abbiamo raccontato il caso di "finti carabinieri" che hanno contattato una donna affermando che la figlia aveva investito una ragazza incinta sulle strisce pedonali

anziana telefono

Genova. Un 30enne polacco è stato arrestato dai carabinieri di Genova dopo aver messo in atto la cosiddetta truffa del “finto parente” ed avere sottratto soldi e gioielli a una serie di vittime contattate per telefono e raggirate con la scusa di dover coprire spese legali in seguito a finti incidenti stradali o millantando l’acquisto di costosi medicinali per guarire dal Covid o da malattie improvvise.

Ieri sul numero di emergenza sono giunte in mattinata alcune segnalazioni di persone dalla zona di Marassi che riferivano di essere state oggetto di tentativi di truffa che avevano la stessa identica modalità: una interlocutrice, fingendosi figlia o nipote dell’anziano/a riferiva di avere causato un grave incidente stradale in cui aveva ucciso un bimbo di 3 anni e di essere ferita. Per non andare in carcere, a titolo di cauzione le servivano urgentemente soldi e preziosi da consegnare ad un uomo che sarebbe passato da casa dell’anziano. Per accreditare ulteriormente l’evento, l’interlocutrice lo faceva parlare, sempre al telefono, con un finto carabiniere o poliziotto che confermava la richiesta dicendo che, entro pochi minuti, sarebbe passato un notaio a prelevare denaro ed oro.

Modalità di truffa non diverse da quelle raccontate giusto ieri da IVG.it in questo articolo: in questo caso dei “finti carabinieri” hanno contattato una donna affermando che la figlia aveva investito una ragazza incinta sulle strisce pedonali provocandole danni tali da farla finire in rianimazione con la possibilità di perdita del bambino.

Ma torniamo a Genova. Dopo le segnalazioni è stata immediatamente attivata la speciale task force dei carabinieri del comando provinciale di Genova, composta da personale specializzato del reparto operativo e delle compagnie per contrastare questa tipologia di reati, operante da tempo in Liguria e nel Nord Italia, che ha eseguito da inizio anno numerosi arresti per truffa, riuscendo anche recuperare e riconsegnare la refurtiva alle vittime.

I carabinieri, in abiti civili, hanno notato nella zona interessata un polacco, già sospettato della commissione di altre truffe, e lo hanno pedinato per ore mentre si aggirava per il quartiere. L’uomo poi è salito su un taxi, seguito dai militari. Pochi minuti dopo è sceso dall’auto e si è diritto verso una palazzina al cui esterno vi era l’anziana vittima del raggiro che lo attendeva e gli consegnava un involucro. Al momento di allontanarsi, l’uomo è stato bloccato dai carabinieri. All’interno sono stati rinvenuti oltre 30mila euro in contanti, monili e preziosi per un valore di circa 20mila euro.

Ulteriori accertamenti hanno consentito di individuare l’albergo dove il 30enne alloggiava e veniva effettuata una nuova perquisizione: rinvenuti 5 orologi di pregio di alto valore, 3mila euro in contanti e monili in oro. Lo sviluppo delle indagini ha consentito di verificare che costituivano il provento di altra truffa, perpetrata la scorsa domenica, ai danni di una signora ultra 80enne.

Entrambe le signore, contattate dai carabinieri, hanno riconosciuto la refurtiva e ringraziato i militari per il ritrovamento del denaro e degli oggetti che costituiscono spesso i risparmi ed il ricordo di una vita.

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