Primi atti

Governo Meloni, Branca (Sinistra Italiana): “Il primo consiglio dei ministri indica la direzione della destra-destra”

"Pur avendo il Governo puntato l’attenzione sul tema della sicurezza e della giustizia non risulta che si sia posta l’attenzione sui recenti raduni di 4.000 fascisti nostalgici"

Gabriella Branca Sinistra per Savona

Liguria. “Noi per la verità non avevamo alcuna illusione che potesse essere differente, ma questo primo consiglio dei ministri è davvero simbolico del passo e soprattutto della direzione imboccata da questo Governo di destra-destra”. Lo afferma in una nota Maria Gabriella Branca, responsabile giustizia di Sinistra Italiana.

“La presidenza (o anch’essa si dovrà declinare al maschile?) del Consiglio ha inserito all’ordine del giorno ‘il decreto legge ‘Misure urgenti in materia di divieto di concessione dei benefici penitenziari nei confronti dei detenuti o internati che non collaborano con la giustizia, nonché in materia di entrata in vigore del decreto legislativo 10 ottobre 2022, n. 150, di obblighi di vaccinazione anti Sars-Cov-2 e di prevenzione e contrasto dei raduni illegali e ‘varie ed eventuali’”.

“Iniziando dal tema giustizia, il CDM ha approvato il rinvio al 30 dicembre 2022 di alcune disposizioni della riforma Cartabia, dando un segnale, già abbastanza evidente, di non voler far entrare in vigore la normativa appena approvata ed un decreto legge per mantenere il cosiddetto ‘ergastolo ostativo’, considerato dal governo Meloni uno strumento essenziale nel contrasto alla criminalità organizzata. Il testo odierno sull’ergastolo ricalca il disegno di legge già approvato nella passata legislatura dalla Camera, mentre Meloni dichiara che vorrebbe evitare le scarcerazioni facili dei mafiosi, consentendo l’accesso ai benefici penitenziari al condannato che abbia dimostrato ‘una condotta risarcitoria’ e ‘la cessazione dei suoi collegamenti’ con la criminalità organizzata. Peccato che sull’ergastolo ostativo si dovrà pronunciare la Corte Costituzionale all’udienza fissata per l’8 novembre, considerato che moltissime sono le censure di legittimità su questo tipo di trattamento carcerario che impedisce qualunque tipo di alternativa alla pena detentiva (fine pena mai)”.

“Per il contrasto ai rave party, che evidentemente viene considerato un tema essenziale per la sicurezza, è stato deciso di portare la reclusione da 3 a 6 anni, le multe da 1.000 a 10.000 euro e in ogni caso si procederà d’ufficio ‘se il fatto è commesso da più di 50 persone allo scopo di organizzare un raduno dal quale possa derivare un pericolo per l’ordine pubblico o la pubblica incolumità o la salute pubblica’. In caso di condanna, ‘è sempre ordinata la confisca delle cose che servirono o furono destinate a commettere il reato e di quelle utilizzate per realizzare le finalità dell’occupazione’. Alcun provvedimento invece per il caro bollette che pure costituisce un tema ben più rilevante per i cittadini e le imprese, mentre sono stati scelti gli 8 viceministri e i 31 sottosegretari”.

“Pur avendo il Governo puntato l’attenzione sul tema della sicurezza e della giustizia non risulta che si sia posta l’attenzione sui recenti raduni di 4.000 fascisti nostalgici con tanto di emblemi, fez e relativi saluti romani in quel di Predappio”, conclude Maria Gabriella Branca.

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