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Regione, slitta il rimpasto di giunta: passaggio obbligato con Giorgia Meloni. Bonsignore rifiuta l’assessorato alla sanità

Si allungano i tempi per il "tagliando". Il coordinatore regionale di FdI Matteo Rosso: "Ho l'ordine preciso di non poter trattare su nulla finché non ci vedremo".

meloni toti

Liguria. Slitta il rimpasto di giunta in Liguria: per il sostituto di Gianni Berrino, che rimarrà in quota Fratelli d’Italia, bisogna attendere il parere di Giorgia Meloni, che ha convocato il coordinatore regionale Matteo Rosso la prossima settimana a Roma. Nel frattempo si complica la partita per il nuovo assessore alla sanità: oggi Alessandro Bonsignore, presidente dell’Ordine dei medici di Genova e numero uno tra i papabili per l’incarico, ha ufficialmente declinato l’offerta per ragioni legate alla sua carriera universitaria.

“Giorgia Meloni mi ha chiesto di parlare con lei prima di avviare qualunque discorso sui nomi – conferma Rosso a Genova24 -. Ho l’ordine preciso di non poter trattare su nulla finché non ci vedremo. Siamo convocati la settimana prossima a Roma, dal 10 al 14 ottobre. Discuteremo della Liguria nel suo complesso e di come sono andate le elezioni. Ma lo abbiamo sempre fatto anche in passato: se non fosse così impegnata in questi giorni ci saremmo già incontrati”.

Il parere della premier in pectore sarà quindi vincolante per almeno una delle due pedine che entreranno in giunta dopo l’elezione in Parlamento di Gianni Berrino e Ilaria Cavo. L’idea dei vertici locali di Fratelli d’Italia è quella di lasciare tutto invariato: stesse deleghe – Turismo, Lavoro e Trasporti – e stesso territorio di provenienza, quindi provincia di Imperia o al massimo Savona. Per questo la rosa di nomi è piuttosto definita: si va da Claudio Cavallo, coordinatore provinciale e sindaco di Stellanello, a Luca Lombardi, capogruppo a Sanremo, fino al responsabile degli Enti Locali Paolo Strescino e al ventimigliese Fabrizio Cravero.

“Stiamo facendo alcune riflessioni con gli alleati, nel giro di qualche giorno avremo notizie”, ha detto ancora oggi il presidente Giovanni Toti che sette giorni fa parlava di giochi fatti “entro due settimane”. Ma il passaggio obbligato da Giorgia Meloni per gli alleati di Fratelli d’Italia allunga inevitabilmente i tempi.

Del resto, decisamente più complesso sarà individuare un profilo adatto ad assumere la delega più scottante, quella alla Sanità. Alessandro Bonsignore poteva essere l’uomo giusto, ma non è arrivato al momento giusto. Ad oggi il suo contratto da ricercatore con l’ateneo genovese è a tempo determinato e questo gli impedisce di prendere aspettativa, cosa che potrebbe fare invece dalla prossima estate quando diventerà professore associato. E siccome la carriera universitaria per lui rappresenta una priorità, l’assessorato – pur gradito – diventerebbe un ostacolo insuperabile.

Si ragiona quindi su un’ampia rosa di tecnici, medici ma soprattutto manager della sanità ligure già in carica. Si parla di Enrico Castanini, amministratore unico di Liguria Digitale, Salvatore Giuffrida, direttore generale del policlinico San Martino, Luigi Carlo Bottaro, direttore generale dell’Asl 3 genovese, Renato Botti, direttore generale dell’ospedale Gaslini, ma anche Giuseppe Profiti, già responsabile della struttura di missione sulla sanità creata da Toti. Tutti nomi dal curriculum “di ferro” ma difficili da convincere, trattandosi di una poltrona decisamente irta di spine.

La scelta di un tecnico ridimensionerebbe il peso della Lista Toti all’interno della squadra, pur senza aumentare quello delle altre forze politiche. Se alla fine il tecnico non si trovasse, rimarrebbe aperta l’opzione di far entrare in giunta Forza Italia, rimasta esclusa due anni fa. Un altro tema è quello della rappresentanza di genere, che verrebbe sacrificato se entrassero gli uomini finora citati. Un’ulteriore possibilità, che però non piace molto agli alleati, è quella che prevede l’ingresso di Lilli Lauro al posto di Ilaria Cavo, con la Sanità assegnata a Giacomo Giampedrone.

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