Passione e obiettivi

Genoa, il finalese Debenedetti studia da Gilardino: “Con lui imparerò molto, mi ricorda Buttu”

Il giovane attaccante, a segno la scorsa giornata contro il Cittadella, racconta i suoi primi mesi in rossoblù con una grande carica in corpo: "Per me sarà una stagione fondamentale. Sogno l'esordio in Prima Squadra"

Generico ottobre 2022

Finale Ligure. Lo scorso anno il giovane giocatore più in voga del savonese, oggi una delle carte offensive a disposizione di mister Alberto Gilardino nella Primavera rossoblù.

Alessandro Debenedetti, classe 2003, non ha avuto un percorso completamente lineare nei suoi anni di settore giovanile. Infatti dopo l’esperienza alla Sampdoria sembrava fosse destinato a prendersi una pausa dal pallone, ma la chiamata di Gianluca Intili, ai tempi allenatore negli Allievi del Finale, lo ha convinto a tornare sui suoi passi.

Da quel momento per lui si è aperta una nuova pagina e, con l’inserimento nella Prima Squadra di Buttu, di un nuovo ruolo: l’attaccante centrale, il bomber. E così quella mossa che sembrava essere temporanea diventò fissa e propizia, sia per il rendimento collettivo sia per quello del ragazzo.

Ora la sua avventura si è professionalizzata con l’inserimento nella rosa del Genoa Primavera. Una maglia, quella rossoblù, con la quale spera di poter iniziare un percorso ricco di soddisfazioni per ciò che vuol fare nel suo futuro: “Vivere di calcio”.

Alessandro, come sta andando?

“Mi sto trovando molto bene con tutti quanti, soprattutto con i miei compagni, perché sono stato accolto bene sin da subito. Inizialmente non è stato facile, dovendo svolgere allenamenti nuovi e farne due al giorno, che poi mi ha portato ad avere un piccolo risentimento all’adduttore destro. Però anche in questa situazione mi hanno seguito bene, facendomi fare immediatamente una risonanza e dimostrando così interesse nei miei confronti. Ora mi sono ripreso a pieno e mi sto ambientando sempre di più”.

Ora che si può dire, è stata una scelta tra Genoa e Torino..

“Mi ero già visto con Sbravati siccome veniva alle mie partite. Il Genoa è stata la società che ha dimostrato di essere più interessata a me, quindi dopo aver sentito il progetto ho deciso di firmare”.

Ciò che colpisce è vederti allenato da chi fu un attaccante di livello, ovvero Alberto Gilardino. Com’è lavorare con lui?

“Si tratta di un grande onore per me. È un allenatore che pretende tanto, anche negli allenamenti, tenendoci sempre sul pezzo per non mollare niente. Mi ricorda un po’ Buttu proprio per la sua grinta che trasmette alla squadra. Con l’Albinoleffe negli spogliatoi ci ha dato la carica giusta per vincere la partita dopo lo 0-0 al primo tempo. Anche nella parte atletica siamo ben preparati, infatti corriamo sempre più degli avversari”.

Ci sono dei particolari su cui state lavorando?

“Ero un centrocampista e molti movimenti non mi vengono ancora in maniera automatica. Con un campione del mondo come lui sono sicuro che imparerò bene tutto. Quando era giocatore ammiravo molto il suo modo di attaccare la porta, che è proprio quello che sta cercando di trasmettermi: tenere la palla su, non aver fretta di darla di prima per poi poter ragionare proteggendola col fisico, non farmi anticipare e migliorare nei colpi di testa. Tutte caratteristiche importantissime per un attaccante alle quali tiene molto”.

E umanamente come si mostra?

“Al momento mantiene le dovute distanze, essendo un professionista e non trovandoci più in un ambiente dilettante. Però c’è un rapporto schietto con un bell’interessamento nei confronti di noi giocatori”.

A proposito di questo, immagino sia stato uno sbalzo significativo quello tra dilettantismo e professionismo..

“È tutto completamente diverso. Alla Samp ero molto piccolo quindi con l’età sono cambiate tante cose: la presenza dei prof che seguono la condizione atletica, la palestra ogni giorno prima di allenamento e una specie di dieta che ci ha dato il nutrizionista, la quale dobbiamo seguire e ci controlleranno il peso. Siamo responsabilizzati per essere più prestanti in campo”.

E com’è il campionato di Primavera 2?

“Molto più tosto rispetto a quanto pensassi. Tutte le squadre cercano di fare la partita della vita quando giocano contro il Genoa, quindi è sempre una battaglia dal primo all’ultimo minuto. Noi pensiamo ad ogni gara senza avere presunzione, così possiamo fare una bella stagione”.

C’è già stato il modo di lavorare con la Prima Squadra?

“Alcuni miei compagni hanno fatto alcuni allenamenti e anche la preparazione estiva, ma io al momento ancora nulla. Qualche settimana fa abbiamo fatto un test di resistenza e lo abbiamo fatto al Pio XII, incontrando Strootman, Sturaro e altri giocatori”.

Come senti l’ambiente intorno al Genoa?

“C’è tanto entusiasmo e questo lo si può constatare dalla costante vicinanza dei tifosi: il numero di abbonamenti è impressionante per la categoria. L’obiettivo è chiaramente quello di ritornare in Serie A e sono sicuro che l’ambiente sarà decisivo”.

Nella serata del compleanno eri presente anche te con la squadra..

“Ho provato delle emozioni uniche. Non ero mai entrato in un terreno di gioco di uno stadio così importante, poi la Gradinata Nord così piena ha reso tutto indimenticabile per me”.

E in Primavera? C’è entusiasmo anche lì?

“Siamo molto legati e anche i ragazzi stranieri stanno iniziando a parlare italiano. C’è proprio un’idea di coesione che ci rende veramente un bel gruppo”.

Che cosa pensano i tuoi genitori di ciò che stai passando? Poi so che la scorsa partita è venuto a vederti Buttu..

“I miei genitori sono ovviamente quelli più vicini a me, dandomi una mano sull’alimentazione e anche a livello di trasporto. Mio padre ha fatto l’abbonamento per le partite in casa, una cosa che non è affatto scontata. Con mister Buttu ho continuato ad avere un bel rapporto ma sinceramente non mi sarei aspettato che venisse a vedermi. Nessuno mi aveva avvisato di nulla e a fine partita me lo hanno detto: avevo segnato con lui sugli spalti, a ripensarci mi fa veramente piacere”.

Stai seguendo un po’ i risultati dell’Eccellenza? Vuoi fare due giudizi su Finale e Albenga?

“Sì assolutamente. Penso che il Finale, con i ragazzi giovani e i nuovi arrivi, possa fare sicuramente bene per dire la sua in campionato. Per quanto riguarda l’Albenga ed il mister, stanno facendo una grande partenza con un Thomas Graziani che sta mostrando il suo valore sempre di più”.

Però a questo punto devi pareggiare i conti con Buttu..

“Quando ci sarà Finale-Albenga non mancherò, questo poco ma sicuro”.

Infine una domanda personale: qual è il tuo sogno per questa avventura in rossoblù?

“Esordire in Prima Squadra. Ovviamente dipenderà solo da me e prima di tutto dovrò fare bene in Primavera: non posso fare nulla senza allenarmi con costanza e passione. Io voglio giocare a calcio nella vita, poi quello che arriverà sarà una conseguenza di ciò che ho fatto. Sicuramente non posso sprecare l’occasione, infatti ho deciso di non iniziare l’università per potermi dedicare esclusivamente al calcio. Sono un fuoriquota in Primavera ed il prossimo anno sarò necessariamente tra i grandi, quindi questa è una stagione fondamentale da fare nel migliore dei modi”.

 

Foto dai profili social rossoblù

leggi anche
Generico gennaio 2023
Inseguendo un gol
Genoa Primavera. L’exploit del finalese Debenedetti: dalla commozione del Borel alla gioia del Silvio Piola

Vuoi leggere IVG.it senza pubblicità?
Diventa un nostro sostenitore!



Sostienici!


Oppure disabilita l'Adblock per continuare a leggere le nostre notizie.